Ray POV
Mio padre ucciderà Martijn appena si accorgerà che mi ha portata a casa. Davvero. Ma per ora....Lasciatemi un po' di libertà.
Il ragazzo, dopo un periodo di silenzio tombale, afferma:
"Sei silenziosa.... Va tutto bene?"
No, penso io. Ma mi limito a rispondergli di si.
"Ti senti a disagio? No perché sennò....."
"Oh no no, non preoccuparti! Solo che se inizio a parlare non mi fermo più"
Lui inizia a ridere, tenendo una mano sul volante e una sulla sua gamba.
Che cosciotta muscolosa.....
"Martijn?"
"Dimmi Ray..." Mi risponde lui tenendo lo sguardo fisso sulla strada.
Gli pongo una domanda strana.
"Come si fa ad avere delle gambe belle come le tue?"
Lui si guarda il grembo un momento.
"È una domanda strana.... Comunque vado in palestra"
"Ah, ok" affermo io perdendo la speranza di poter avere delle gambe muscolose, o almeno il giusto. I miei non mi lascerebbero mai andare in palestra, figuriamoci.
Vorrei tanto essere come le ragazze nelle riviste, non così magra magari, perché sono tutte quasi morte come me. Vorrei avere solo un po' di carne attaccata alle ossa.
"Ray.... Lo so cosa punti a fare" dice Martijn.
"Vorrei solo uscire da questa quasi-anoressia che mi sta uccidendo"
Martijn si ferma con la macchina in un parcheggio. E inizia a guardarmi.
"Railynn, ma sei tanto sottopeso?"
Deglutisco.
"Si..... Sì lo sono"
Ora deglutisce lui.
"Quanto.... Quanto pesi? Mi fai paura Ray"
"Peso...... Peso 48 chili"
Martijn si mette le mani tra i capelli. Poi si poggia sul volante.
"Railynn ti prego, dimmi che stai scherzando. Sei alta un metro e settanta quasi!" Mi chiede lui abbastanza preoccupato.
"Martijn, io ho bisogno di un aiuto"
Lui si rimette seduto bene sul sedile e riprende in mano il volante. Poggia le braccia sul suo grembo. Poi si gira leggermente verso di me.
"Railynn, dimmi cosa posso fare. Ti conoscerò poco, ma ho capito cosa fanno i tuoi genitori. Porca puttana, io.... Io chiamo mia madre che ti fa una visita! Assolutamente."
Lo guardo con uno sguardo di speranza.
Martijn è la mia via di uscita. Dai miei genitori e dal mio malessere.
Lui prende il telefono dalla tasca dei jeans, digita velocemente un numero e chiama. Dopo qualche squillo, risponde sua madre.
"Mamma..... Sì ciao..... Ho bisogno che tu faccia un controllo a Railynn.... È in macchina con me.... Arriviamo subito"
Chiude la chiamata.
"Non mi interessa quante parole mi prendo. Adesso Ray mia madre va dai tuoi, noi andiamo li e vedrai che qualcosa risolviamo"
Io posso solo sorridere. Mi scappa anche la lacrimuccia di felicità. Martijn riparte con l'auto, correndo forse un po' troppo.
"Mar.....Martijn? Stai correndo troppo forse"
"No. Non preoccuparti. Comunque... Lasciati un po' andare dai..... Mi sembri mia nonna"
"Vaffanculo stronzo di merda!" gli rispondo.
Lui inizia a ridere.
E ANCHE IO.
"Ohhhh così mi piaci. Due parolacce ogni tanto...."
"No dai non mi piace dire parolacce. Anche se il mio vocabolario comprende imprecazioni in diverse lingue" ammetto io.
Martijn, appena si ferma ad un semaforo, mi chiede:
"Sei così diversa quando siamo soli.... Sei davvero simpatica Ray"
Nessuno mi aveva mai fatto dei complimenti. Forse perché i miei mi hanno sempre tirato indietro prima? Mah.
Stavolta però.... Ho trovato qualcuno che forse riuscirà a tirarmi su.
"Grazie Martijn. Davvero."
Sento la sua mano sulla mia spalla. Poi quando riparte la toglie, mettendola sulla leva del cambio. Guardo di nuovo le sue gambe e solo ora noto i pantaloni che porta. Ma come si fa ad infilare quei cosi.... Così stretti?
Glielo chiedo.
"Martijn ma.... Come si fa a tenere addosso i pantaloni così attillati?" gli chiedo toccando la sua gamba destra.
"Wooh allunghi le mani Ehhh? No dai, apparte gli scherzi... Sono elasticizzati."
Io guardo la mia gonna a tubino. Eh, questa non è affatto elasticizzata.... Per infilarla.... Bisogna appunto essere anoressiche.
Cavolo, non vedo l'ora che questa stramaledetta zip non mi vada più sú. Esattamente, avete capito bene. Voglio mettere sú un fisico degno di una ragazza di diciotto anni. Non un cadavere!
"Ray?" mi chiama lui attirando la mia attenzione.
Lo guardo.
"Guarda che le parole che i tuoi genitori si stanno risparmiando di dirmi.... Usciranno tutte ora. Ti avviso"
"Ah, lo so bene"
Martijn rallenta e parcheggia l'auto davanti a casa mia. Io, facendo attenzione al marciapiede e agli alberi, apro lo sportello e scendo prendendo lo zaino.
Martijn arriva al mio fianco e camminiamo verso casa. Ssnto già le voci di mia madre e mio padre che discutono con la signora Garritsen.
Aiuto.
Apro la porta, per vedere i tre che sono fissi a guardarmi.
E a guardare Martijn ovviamente.
Sarà un pomeriggio difficile.
Molto difficile.
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Ah Martijn.... È meglio se inizi già a correre.
Cosa ne pensate ragazzi?
Hahahah
Alla prossima 👋
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THE ONE ~MARTIN GARRIX~
FanficCerto che ci vuole coraggio ad andare in giro con una gonnellina rosa confetto, penso io. D'un tratto lei si volta, guardando nella mia direzione e uscendo da quell'edificio che più che una scuola sembra un castello macabro. Anche se per andare...