Capitolo 4

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Sono passate due settimane da quando ho tentato di fare quel discorsetto a Carter, è stata una cosa completamente inutile. Mi trovo al punto di partenza, ma con più preoccupazioni. Ora ho paura che Carter mi lascerà di sicuro se scoprirà del mio quasi tradimento. Lui ci resterà malissimo, gli si spezzerà il cuore e di certo non voglio una cosa del genere.

Queste ultime settimane sono state un inferno, la notte non ho chiuso occhio, e quando ci riuscivo facevo incubi orribili sul mio ragazzo che mi lasciava e poi si uccideva per il troppo dolore. No, dopo aver fatto quegli incubi terrò la bocca sigillata. So che si trattano di semplici incubi, ma il pensiero che possa succedergli qualcosa, mi rivolta le viscere.

Il cellulare di Carter sta squillando da parecchio tempo, ma lui non risponde. Quando si fa la doccia ci sta un'eternità in bagno.

Frustrata mi alzo, camminando come una papera, perché mi sto dipingendo le unghie dei piedi e prendo il suo cellulare. Senza guardare lo schermo rispondo, <<pronto?>> Dall'altro capo della linea non si sente nessuna risposta, soltanto un respiro maschile. Aggrotto la fronte e guardo lo schermo, merda: Logan, sto parlando con Logan. Non so se chiudere la chiamata o parlare con lui, dovevo guardare il maledetto schermo prima di rispondere alla chiamata. <<Ponto, Logan?>> Dico ancora, dall'altro capo della linea si sente uno strano movimento, poi Lui si schiarisce la gola e parla, <<ciao... Willow. Carter ha scordato il cellulare a casa?>> Domanda.

Scuoto la testa, ma poi mi ricordo che sto parlando con lui al cellulare, <<no, è sotto la doccia. Vuoi che gli dica qualcosa?>>

<<Sì, ehm... ho chiamato per la faccenda della veranda.>> Spiega.

<<Oh sì certo...>> potrei parlare io con lui per un'eternità, ha una voce così calda e seducente, <<appena Carter esce dalla doccia ti faccio richiamare.>>

<<Sì, certo, okay.>>

Per pochi secondi ce ne stiamo in silenzio, ad ascoltare il respiro dell'altro, <<ciao, Logan.>> Dico in fine.

<<Ciao... Willow.>> Poi riattacca.

Poso il cellulare sul tavolino, metto una mano sul cuore che stranamente batte forte e ritorno sul divano. Dopo essermi seduta afferro lo smalto rosso e lo fisso, questa conversazione mi ha un po' scossa. Non avevo mai parlato con lui al cellulare. Ha una voce da linea erotica... mi sento molto scombussolata. <<Chi era al telefono?>> Domanda Carter, scendendo dalle scale, mentre si infila una canottiera bianca. Si avvicina al divano, mi bacia la sommità della testa e si siede vicino a me, <<allora, chi era?>>

<<Ah, sì... era Logan, voleva prendere accordi per la veranda. Gli ho detto che l'avresti richiamato.>>

<<Okay, allora lo chiamo subito.>> Si alza dal divano, prende il cellulare e si rimette seduto vicino a me. Io nel frattempo continuo a pitturarmi le unghie, fingendo indifferenza per questa chiamata. So di star combinando un disastro, le mani mi tremano e non riesco a stare ferma.

<<Ehi, amico, come va?>> Saluta Carter, resta qualche secondo in ascolto e poi ride, non riesco a sentire quello che dice Logan dall'altro capo del telefono. <<Mi fa piacere... allora che ne dici di metterci all'opera per questa veranda?>> Carter ride di nuovo e mi guarda, poi mi sorride, <<hai ragione. Quindi domani mattina vieni qui per vedere la situazione?>> Resta in ascolto ancora qualche istante, annuisce, sorride, annuisce ancora... scoppia ridere di gusto, annuisce, <<okay amico, ci sentiamo.>>

Mi muovo, leggermente a disagio sul divano, <<allora?>> Indago, cercando di sembrare del tutto indifferente. Mentre faccio questa domanda continuo a dipingermi le unghie.

È troppo tardi #wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora