Capitolo 34

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Mugugno nel sonno, mi muovo, ma non ho alcuna voglia di svegliarmi. Mi sento così stanca e indebolita.

<<Possiamo vederla?>> Sento la voce di mia madre, e subito scatto.

Mi schiarisco la gola, <<mamma?>> Alzo lentamente le palpebre e vedo tutto appannato, poi piano piano la vista sembra tornarmi. Vedo una donna molto simile a me... la mia cara e adorata mamma. Mi è mancata così tanto.

Mi salgono subito le lacrime agli occhi. Alzo le braccia, e fortunatamente lei sembra capire, mi abbraccia stretta stretta. Restiamo così per qualche minuto, poi si scosta da me. <<Mi aiuti ad alzarmi?>> Le chiedo.

<<Ci penso io, tesoro.>> Vedo mio padre avvicinarsi a me. Mi prende per la vita e mi mette seduta per bene. Faccio una piccola smorfia di dolore, sento lo stomaco che potrebbe esplodere da un momento all'altro.

<<Come stai bimba mia?>> Adoro quando mi chiama così. Per il mio papà resterò sempre una bambina.

Scrollo le spalle delicatamente, <<una vera merda.>> Meglio dire le cose come stanno.

Lui ridacchia e mi schiocca un bacio leggero sulla testa. Poi guardo un attimo per la stanza, <<dov'è Logan?>>

<<L'abbiamo mandato a casa,>> mi comunica la mamma. Mi accarezza una guancia. <<Era stanco morto, quindi gli abbiamo ordinato di andare a casa per riposare un po'.>>

Mi mordo le labbra e inizio a giocherellare con le dita. Sto pensando che adesso sanno che io e Carter ci siamo lasciati. Chissà come hanno preso questa notizia.

Sgrano gli occhi per un secondo... quindi sanno anche del... del bambino?

Mia mamma mi fa un debole sorriso e poi mi si avvicina. Delicatamente mi accarezza una guancia, e io come un gatto, mi struscio sul suo palmo.

<<Tesoro mio,>> mormora lei, <<mi dispiace tantissimo per quello che ti è successo.>>

Io chiudo gli occhi, impedendo così alle lacrime di scendere.

<<E per il tuo... bambino.>> Nonostante gli occhi chiusi riesco a percepire le lacrime di mia madre.

Mi schiarisco la voce, vorrei parlare, ma non ci riesco, le parole sono bloccate in gola. <<Non preoccuparti, nella vita queste cose succedono tutti i giorni.>>

<<Tesoro,>> mio padre parla alla mamma, <<lasciamo riposare la nostra Willow, ritorneremo domani.>>

<<Okay.>> Sussurra mia madre.

Riapro lentamente gli occhi e guardo il viso dei miei genitori, sono segnati dal dolore. Mi si stringe il cuore per loro. Non mi va che stiano male per me.

Entrambi si abbassano su di me e mi baciano teneramente la fronte, <<ci vediamo domani, piccola.>> Li guardo uscire dalla stanza piano piano.

Dopo che i miei genitori se ne sono andati, vedo comparire sulla soglia Axel e Justin. Vestiti in modo elegante, entrambi con una camicia, Axel la porta azzurra mentre Justin sul vinaccia. Indossano entrambi dei pantaloni scuri e una giacca.

Appena mi vedono esalano un sospiro triste e spento. <<Piccola,>> sussurra Axel. Corre subito da me e depone un bacio in cima la mia testa.

<<Come stai?>> Domanda gentilmente Justin. Scrollo le spalle, <<come vuoi che stia? Male, malissimo.>>

Restiamo in silenzio per pochi secondi, anche perché non so cosa dire loro. <<Perché non vi sedete?>> Propongo, così almeno se devono subire questo disagio e imbarazzo possono farlo comodamente.

È troppo tardi #wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora