Capitolo 35

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Appendo l'ultima pallina all'albero di Natale e piano piano scendo dalla scala. Finalmente è arrivata la mia seconda festività preferita; Natale. Al primo posto ovviamente c'è Halloween.

Qualche settimana fa mi hanno dimessa dall'ospedale, nessuna complicazione, per fortuna. Beh, tranne la perdita del mio bambino. Mi sono impegnata tanto a non pensare a lei o a lui, e fino ad adesso sto facendo un ottimo lavoro. Magari non era destino che diventassi mamma adesso, ma in futuro non si sa mai. Sì, ancora ci soffro, ma come ho detto prima cerco di non pensarci, quindi vado avanti con la mia vita.

La piccola palla di pelo bianca scodinzola vicino ai miei piedi, mi accuccio e la accarezzo sulla testa. Lei si ribalta sulla schiena, questo significa che vuole le coccole sulla pancia.

Due giorni fa Logan si è presentato a casa con questa cagnolina. Un Golden Retriever bianco e con una piccola macchiolina a forma di saetta sulla fronte. Anche se è femmina l'ho chiamata Harry, in onore di Harry Potter. In fondo hanno la stessa cicatrice.

Logan mi ha detto che l'ha vista in un negozio di animali, era lì da tre settimane e nessuno la voleva compare. Ed ora eccola qui.

Continuo ad accarezzarle il pancino pieno, le ho appena dato da mangiare. È golosa di croccantini per gatti, quelli per cani non li sopporta proprio.

Logan entra dalla porta con in mano un sacchetto. Viene da me e mi bacia sulle labbra, subito mi viene la pelle d'oca e il cuore prende a martellare fortissimo. <<Ecco qui la punta per l'albero.>> Mi comunica, poi mi porge il pacchetto. Lo afferro e con molta delicatezza lo apro. All'interno c'è un piccolo angelo fatto di ceramica, con un vestito bianco e dorato, proprio come le palline dell'albero. Le ali sono enormi e folte. I consueti capelli biondi spiccano, e anche gli occhi azzurri.

<<Grazie.>> Inizio a saltellare, ma con calma, ancora sento dei piccoli dolorini quando saltello o tossisco. La cagnolina prende a saltellare insieme a me e abbaia. Io e Logan abbassiamo lo sguardo e guardiamo Harry che scodinzola felice.

Logan mi prende l'angelo dalle mani, <<lo metto sulla punta dell'albero.>> Sale sulla scala e con molta delicatezza e precisione posiziona l'angelo in cima all'albero.

Con un sorriso guardo l'albero e le decorazioni che abbiamo messo su di esso. Quest'anno abbiamo deciso di fare l'albero rosso e dorato, sembra una albero a tema Harry Potter, e per la precisione come la casa dei Grifondoro. In questi giorni Harry Potter regna sovrano in questa casa!

Prendo il cellulare e faccio una foto all'albero, dopo la posterò su Facebook. Vado da Logan che ora siede sul divano, <<ci facciamo una foto sotto l'albero?>> Chiedo.

Lui alza gli occhi al cielo e mugugna, <<va bene.>> Poi si alza e va verso l'albero di Natale, io lo seguo. Prima di andare da lui metto il cellulare sul camino, in modo da fargli da sostegno, metto il timer su dieci secondi e correndo vado a mettermi sotto l'albero insieme a Logan. Ci mettiamo in posa: lui dietro di me, mi mette le braccia intorno la vita. Metto le mani sulle sue e tre secondi prima che scatta il timer sorridiamo entrambi di fronte al cellulare. Il flash ci investe per un secondo, subito dopo corro per prendere il cellulare per vedere com'è venuta la foto. Rimango a fissarla per parecchi secondi, è venuta davvero bene. Guardo Logan, il suo sorriso è così bello e luminoso, innamorato, come del resto anche i suoi occhi. Poi guardo me, il mio sorriso è largo e sincero, non sorridevo così da settimane. Gli occhi sono luminosi e innamorati, proprio come quelli di Logan. Si potrebbe dire che li abbiamo a cuoricini. Quasi quasi la farò stampare e ne farò un quadro da appendere in salotto.

<<Sei bellissima>> mi sussurra in un orecchio, poi me lo mordicchia. Non posso fare a meno di ridacchiare.

<<Senti chi parla, tu sei bello e sexy.>> Logan fa un ghigno e poi mi infila la lingua in bocca e mi divora. Non mi baciava così da settimane, infatti avevo notato che da quando ero finita in ospedale mi baciava in modo diverso, quasi con timore. Gli ho detto mille volte che non sono fatta di vetro fragile, non mi spezzo così facilmente. Lui cocciuto come non mai non mi dà retta e mi tratta con i guanti. Finalmente ha deciso che non sono così fragile, quindi ne approfitto e gli getto le braccia al collo. Faccio un piccolo saltello e gli stringo le gambe introno la vita. Logan mi sorregge e mugola, poi mi assesta una sberla sul sedere. Mi stacco dalle sue labbra, lancio un urletto e ridacchio.

È troppo tardi #wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora