Capitolo 24

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<<Certo, mamma.>> Cammino per casa e parlo con mia mamma al cellulare. Tengo il cellulare tra la spalla e l'orecchio. Nel frattempo cerco qualcosa da mettermi. La sua voce squillante e roca allo stesso tempo mi risuona nelle orecchie. Sentirla parlare mi rassicura sempre, con lei potrei discutere di tutto.

<<Amore, ma che stai facendo?>> Domanda lei. So che sta aggrottando la fonte, lo fa per qualsiasi cosa.

<<Stavo cercando di cambiarmi prima che chiamassi tu,>> le spiego.

Resta per un attimo in silenzio, <<oh, hai un appuntamento con Carter?>>

Okay, forse è giunto il momento di dirle che con Carter è finita. È passato già un mese da quando ci siamo lasciati, e in questo mese non l'ho n'è visto n'è sentito. Chissà dove è andato a vivere. Come sta, cosa sta facendo della sua vita.

Mi gratto la fronte, è giunta l'ora di affrontare questo argomento. Mi siedo un attimo sul letto, mi tolgo l'asciugamano che avevo messo intorno ai capelli in modo da assorbire l'acqua, lo butto sul letto e incrocio le gambe sotto di me. <<Mamma,>> inizio a dire. Mi mordicchio l'unghia del pollice, <<io e Carter ci siamo lasciati.>> Dall'altro capo del telefono si sente qualcosa che cade, poi un piccolo urletto.

<<COSA?>> Urla. <<Figlia mia, com'è successo. Oddio, devi raccontarmi tutto.>>

Sì, certo, come no. Io e lei ci raccontiamo tutto, ma non sono pronta a condividere anche questo. Mi fa sentire molto a disagio.

Mi alzo dal letto e ritorno a guardare nell'armadio, <<mamma, non voglio parlarne adesso, ti spiegherò tutto più avanti. Però sappi che tra di noi è finita.>> Solitamente sento una stretta al cuore e gli occhi riempirsi di lacrime, ma questa volta non ho sentito nulla, come se non provassi nulla.

<<Piccola, sappi che puoi sempre contare su di me.>>

Sorrido, anche se non può vedermi, <<grazie mamma, lo so.>>

<<Tuo padre mi sta chiamando, devo andare.>>

Rovisto nell'armadio e prendo un vestitino di lana blu chiaro e lo butto sul letto. <<Ciao mamma, ci sentiamo presto.>> Poi riattacco.

Cerco di non pensare a questa telefonata, sono già abbastanza triste e depressa.

Vado in bagno e mi asciugo i capelli, non faccio nessuna acconciatura particolare. Sono sicura che a fine serata diventeranno un cespuglio.

Ho appuntamento con Logan questa sera, andremo a cena fuori e poi... beh, il dopo si vedrà.

Le cose con sua moglie sembrano andare di male in peggio, tre giorni fa Diana ha deciso che sarebbe meglio se per un po' stessero lontani l'uno dall'altra. Logan ha subito preso la palla al balzo. Gli ho chiesto se volesse aspettare qualche settimana, magari qualche mese, per riprendersi dalla cosa, ma ha detto subito no.

Quindi ora eccomi qui.

Il cellulare squilla di nuovo, corro in camera e lo prendo, guardo lo schermo – finalmente ho perso l'abitudine di risponde senza vedere che sia – rispondo, è Grace.

Scorro il pollice sul verde e metto il cellulare all'orecchio, <<pronto?>> Cinguetto.

<<Ehi,>> dice allegramente Grace, la sento sorridere dall'altro capo del telefono.

Nel frattempo prendo i trucchi e ritorno in bagno.

<<Come va?>> Mi chiede.

<<Bene>> le rispondo mentre frugo tra la mia trousse. <<Tu invece?>>

È troppo tardi #wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora