Capitolo 8

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<<Logan dovrebbe arrivare verso le nove,>> mi comunica Carter, mentre infila alcuni fogli nella sua valigetta da lavoro. Io me ne sto appollaiata su uno sgabello a finire la mia colazione.

<<Oggi sarà il giorno più incasinato. Deve tirare giù mezzo tetto della veranda, meno male che suo fratello lo aiuterà.>> Continua a dire, mentre io annuisco distrattamente. L'unica cosa a cui riesco a pensare in questo momento è il bacio che ci siamo... anzi, che mi ha dato l'altra sera. Come devo comportarmi ora? Le cose sembravano andare per il meglio...

<<Will,>> mi richiama Carter, agitando una mano davanti al mio viso. <<Sembri un po' distratta oggi, stai bene?>> Domanda seriamente preoccupato.

Lo guardo nei suoi occhi verdi... e mento, ancora <<sto alla grande, tesoro.>> Salto giù dallo sgabello, lo bacio sulle labbra <<buon lavoro.>> E non perdo tempo, mi precipito al piano di sopra. Mi sento una merda a stare nella stessa stanza con lui.

Non ne posso più di questa situazione, non ne posso più di mentire. E non ne posso più di questo mal di pancia. Corro in bagno e faccio pipì, come mi aspettavo, mi è appena arrivato il ciclo. Sbuffando prendo un assorbente dal mobiletto dove tengo tutte le mie cose, poi lo indosso. Oggi sarà una giornata infernale, con il ciclo anche peggio. Come mio solito, scendo in cucina per farmi un po' di acqua e zucchero, per far calmare il mal di pancia. Sono fortunata in un certo senso, con un po' di acqua e zucchero il dolore mi passa subito, non devo nemmeno usufruire di pillole o altre sostanze.

Arrivo in tempo in cucina e il campanello suona, vado ad aprire e come mi aspettavo mi ritrovo davanti Logan e Simon, entrambi con una tenuta da lavoro. Pantaloni lunghi blu, maglietta bianca a maniche corte e scarpe anti infortunio.

Guardo Logan negli occhi per un attimo. Il suo sguardo è pieno di rimorso e di tristezza, mi fa un po' tenerezza.

<<'Giorno>> saluta allegramente Simon.

Sposto lo sguardo su di lui e sorrido, <<'giorno, a te. A voi... prego, entrate.>> Li faccio accomodare in casa, <<volete qualcosa da bere, da mangiare?>> Domando, mentre vado in cucina con loro alle calcagna.

<<No grazie, siamo apposto.>> Questa volta è Logan a parlare. Sentire la sua voce mi destabilizza un attimo. <<Ci mettiamo subito al lavoro.>> Conclude in fine.

<<Okay.>> Esclamo. Se non vogliono niente allora perché insistere!

Sento il cellulare squillare dalla camera da letto, <<devo rispondere. Ti ricordi dove si trova la veranda, vero?>> Mi rivolgo a Logan.

<<Sì, certo. Vai pure, ora ci pensiamo noi.>>

Annuisco e mi precipito in camera da letto. Questa è anche una scusa per allontanarmi da lui.

La presenza di Simon mi è d'aiuto, mi ero così concentrata su Logan che non ho pensato che avesse bisogno di qualcosa.

Arrivo appena in tempo per rispondere alla chiamata, con il fiato corto articolo un: <<pronto?>> Dall'altro capo della line sento dei rumori e gridolini, poi più nulla. <<Piccola,>> mi saluta Carter. Ancora una volta ho risposto al cellulare senza guardare il display.

<<Ehi,>> mormoro, ancora con il fiatone. Mi siedo un attimo sul letto e accavallo le gambe.

<<I lavori sono iniziati?>> Chiede.

<<Certo.>>

<<Come procedono le cose?>> Sembra molto entusiasta.

<<Hanno appena iniziato.>>

È troppo tardi #wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora