Capitolo 19

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È quasi una settimana che dormo da sola nel letto, il dialogo con Carter è morto, praticamente sembriamo due estranei. Non so proprio cosa fare con questa situazione, mi sento male e frustrata.

Mi alzo dal letto, però di mala voglia, ho mal di pancia e mi sento il seno scoppiare, questo significa soltanto una cosa: ciclo. Amato e benedetto ciclo, se mi sono arrivate questo vuol dire che non sono incinta.

Quasi con il sorriso sulle labbra, vado in bagno a fare pipì, mi abbasso le mutandine e le guardo, sono leggermente macchiate di rosso, e pensare che mi sono arrivate qualche giorno in anticipo.

La casa è completamente al buio e silenziosa, mi avvio verso la cucina e guardo l'orologio, sono le sei e mezza del mattino. Carter starà sicuramente dormendo sul divano, come sempre ultimamente. Con passo felpato mi incammino verso il divano, ma lo trovo vuoto. La coperta di lana giace per terra, tutta stropicciata, sul divano non c'è nessuno.

Dove sarà andato alle sei del mattino?

Questo mi fa pensare soltanto una cosa, magri in questo momento sarà con IP. Mi ero questi dimenticata di lei... magari in questi giorni sta dormendo sul divano per poter sgattaiolare via e andare dalla sua amante. Oppure mi sto sbagliando su tutto e semplicemente Carter non vuole più dormire con me nel letto.

Sospirando ritorno in cucina e preparo una frittata, anche se al momento l'appetito è andato a farsi benedire. Diamo la colpa al ciclo, che è meglio.

Ho appena finito di chiacchierare con mia mamma, ci siamo raccontate tante cose, le ho detto anche che il rapporto con Carter non va. Ovviamente non ho detto una parola su Logan, sinceramente non so nemmeno se siamo amici, non lo sento da settimane. E questo mi fa soffrire tantissimo.

Sento la maniglia della porta d'ingresso che si abbassa, evidentemente Carter è ritornato a casa. Scendo di sotto e vado ad accoglierlo, è giunta l'ora di parlare. Questa situazione più va avanti più diventa insostenibile. E poi voglio sapere perché era già fuori alle sei del mattino.

<<Carter!>> Esclamo, mentre continuo a scendere le scale. Quasi ruzzolo giù sull'ultimo gradino.

Fortunatamente lui mi afferra per le spalle e mi rimette in piedi.

<<Grazie.>> Mormoro.

<<Di nulla,>> mugugna, senza nemmeno guardarmi in viso, se ne va verso il suo studio. Istintivamente lo afferro per il braccio. Mi soffermo un attimo per guardarlo, indossa un paio di jeans scuri, i mocassini neri e il giubbotto di lana nero. I cappelli biondi sono tutti scompigliati e arruffati, gli occhi verdi sono... fanno paura. Sono così arrabbiati. Gli lascio subito il braccio e mi allontano leggermente da lui, non ho paura che possa farmi del male, lui non alzerebbe un dito su di me. Ma quello sguardo non mi piace per niente.

<Possiamo parlare?>> Domando, quasi con timore.

<<Certo, di cosa?>>

<<Di... ecco...>> non so nemmeno come iniziare il discorso. Meglio andare dritti al punto, gli rivelo che so di IP e poi gli dico di Logan?

<<Allora?>> Domanda, spazientito.

<<Chi è IP?>> Ho deciso di iniziare da IP. Meglio toglierci il pensiero.

Il cuore mi batte all'impazzata. Carter sembra leggermente spiazzato, non si aspettava una cosa del genere.

Gli occhi gli si dilatano e mi fissa. <<Come fai a sapere di lui?>>

<<Beh, io...>>

Aspetta, ha detto lui?

Quindi non mi stava tradendo con quella Ingrid, ma con un ragazzo? <<Lui?>> Sussurro, non so cosa stia succedendo.

È troppo tardi #wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora