Capitolo 9

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Il giorno seguente me ne sto tutta la mattinata appollaiata sul divano del soggiorno a guardare la tv. Anche se c'è Logan in giro non mi perdo una puntata della mia serie preferita: The Walking Dead.

Oggi Logan lavora da solo, Simon non è venuto per via di un lavoro urgente nel suo studio. In fondo non c'è più bisogno del suo aiuto, il tetto è stato smantellato, questa era la parte più difficile del progetto. Logan adesso si sta occupando di tagliare il legname e metterlo come sostegno al soffitto della veranda. Passerà la maggior parte del tempo a prendere misure e tagliuzzare il legno, quindi io ne approfitto per guardare la tv.

Ogni mattina del resto faccio così. Prima pulisco casa e mi occupo delle altre faccende e poi mi godo qualche puntata di TWD. Poi quando ho il ciclo preferisco stare tranquilla e rilassata. Anche perché questo ciclo maledetto mi porta un tremendo mal di schiena, quindi non riesco a fare molto. Fortunatamente il mal di schiena dura soltanto nei primi due giorni.

Prendo il pc che ho posizionato sul tavolino di vetro, me lo metto sulle ginocchia e poi accendo la tv. Ho già collegato il filo HDMI, quindi non mi resta che accedere al mio sito di streaming preferito e far partire la settima puntata della seconda stagione. Questo episodio mi mette sempre tristezza, però non so perché mi piace tanto, infatti è uno dei miei episodi preferiti.

Appena parte l'episodio abbasso leggermente lo schermo del pc e lo metto sul tavolino. Parte la sigla e subito Logan entra in casa, <<potresti darmi una matita?>>

Mi alzo dal divano e blocco lo streaming, <<certo>> dico, mentre mi dirigo nello studio di Carter. Mi incammino verso il corridoio ed entro nella stanza. La finestra è leggermente aperta, una brezzolina fresca si abbatte su di me. L'odore di libri mi arriva alle narici, lo inalo, questo è uno degli odori che mi ricorda Carter.

La scrivania si trova al centro della stanza, è molto grande, di un colore scuro. Non so di quale legno sia fatta, però mi piace molto. Su di essa c'è un personal computer, dei fogli e libri di scuola. Individuo subito una matita, fortunatamente è ben appuntita, la afferro e ritorno in salotto. <<Ecco qui,>> esclamo.

È seduto sul divano e sta guardando l'episodio che avevo messo in pausa.

Mi acciglio, <<ehi, l'avevo bloccato.>> Mi dirigo stizzita verso di lui e blocco di nuovo la puntata.

Lui mi guarda e sbatte le palpebre, <<perché l'hai fermato?>> Chiede leggermente incredulo.

<<Perché lo stavo guardando io?>> Mi rivolgo a lui con sarcasmo. Mi siedo vicino a lui e rifaccio partire l'episodio. In tutta risposta sbuffa e incrocia le braccia al petto. Lo guardo senza capire, ma che gli prende? Non dovrebbe rimettersi al lavoro?

La maglietta a maniche corte nera gli aderisce al petto, mi fermo un attimo ad ammirare le sue braccia muscolose.

<<Ma non dovresti lavorare, tu?>> Gli chiedo, mentre incrocio a mia volta le braccia.

<<Voglio guardare la puntata, questa è una delle mie preferite.>> Esclama con calma. Scrolla le spalle e poi mi sorride.

Okay, qui si sta cadendo nel ridicolo.

Lo guardo negli occhi, ha una sguardo divertito, infatti le sue labbra si muovono leggermente. Il bastando sta cercando di non scoppiare a ridere.

Sbuffando alzo gli occhi al cielo, <<se questo è il tuo servizio allora siamo messi bene.>> Dico.

<<Se vuoi te lo faccio un bel servizio.>> Ribatte, questa volta con un sorriso mesto. Poi torna serio all'improvviso, si è reso conto di quello che ha detto.

È troppo tardi #wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora