Capitolo 28

4.7K 226 17
                                    

Mentre piango a dirotto faccio dei respiri profondi per calmarmi, ma non ci riesco, sono troppo scossa.

Dalla porta entra un dottore, mi prendo qualche secondo per guardarlo. È alto, sulla quarantina, ha i capelli biondi corti, occhi marroni e un naso prominente.

<<Dottor Connor,>> Logan gli stringe la mano, e ovviamente il dottore ricambia. Si guardano per qualche secondo, poi entrambi posano lo sguardo su di me.

I loro sguardi mi fanno sentire... un cucciolo.

Cerco di darmi un contegno, provo a far smettere alle lacrime di fermarsi, ma loro non ne vogliono sapere di arrestarsi. Continuano imperterrite a scendere sulle mie guance.

<<Signor Maxwell,>> la voce del dottore è roca e rassicurante, mi piace. Mi calma un po'. <<Signorina Parker,>> si rivolge a me, mi fa un debole sorriso e in fine guarda una cartellina che ha nelle mani. La ispeziona per parecchi secondi, infine sembra dare il suo verdetto. <<Il suo...>>

<<Fidanzato.>> Suggerisce gentilmente Logan.

Sentirsi definire in questo modo fa arrestare per un secondo il mio respiro. Mi piace come suona.

Di certo non passa inosservato lo sguardo del medico sull'anulare di Logan, dove c'è la fede doro, che brilla fiera.

<<Il suo fidanzato le ha detto di essere incinta?>>
Non avendo la forza per parlare, annuisco. Il dottor Connor mi sorride e guarda di nuovo la cartellina.

<<E le avrà anche detto che il feto è in pericolo.>>

Annuisco ancora. Logan posa una mano sul mio ginocchio e lo stringe leggermente. Un gesto semplice ma rassicurante.

<<Dottore,>> la mia voce si sente a stento. È roca e flebile. Mi schiarisco la gola un paio di volte. <<Com'è possibile che non mi sia accorta di questa gravidanza? In questi mesi il ciclo mi è venuto regolarmente.>>

Il dottore annuisce, <<beh, quello non era ciclo.>>

Cosa?

<<Non capisco.>>
<<Possiamo definirlo falso ciclo.>> Si gratta la nuca, mi guarda. <<Ha avuto un flusso leggero, vero?>>

<<Sì.>>

<<Come sospettavo.>>

<<Continuo a non capire.>>

Si lecca le labbra, posa la cartellina su un tavolino che prima non avevo notato e mi si avvicina. Si posiziona vicino a me e mi guarda intensamente. Gli occhi marroni sono gentili, mi trasmettono calma e mi rassicurano.

<<Allora,>> mi sorride debolmente. <<Possiamo definire questa cosa con il nome di piccole perdite emorragiche.>>

Mi mordo il labbro, <<credo di cominciare a capirci qualcosa.>> Ora che ci penso, in questi mesi non ho avuto mal di schiena o altri sintomi. Non c'ho fatto proprio caso. Con tutti i casini che sono successi mi è passato per la mente.

<<Signorina Parker.>> Il dottore adesso è serio, il suo sguardo quasi mi spaventa.

Abbasso le mani, che fino ad ora tenevo unite in grembo. Le poso ai lati delle mie gambe.

Stringo il lenzuolo in un pugno, per far scendere un po' la tensione. Sono tesa come una corda di chitarra. Un gesto sbagliato e posso spezzarmi.

Il dottor Connor continua a fissarmi. <<Queste perdite di sangue possono causare anche un aborto spontaneo. Lo stress è una cosa aggiuntiva.>>

<<Oddio.>> Sussurro, sconvolta.

<<Will.>> Logan mi si avvicina e mi bacia teneramente una tempia. Poi prende ad accarezzarmi i capelli, delicatamente.

<<Cosa dovrei fare?>> Chiedo. Ho la voce roca, segno che altre lacrima spunteranno da un momento all'altro.

<<Stare tranquilla, non si sforzi e stia al riposo. Il primo trimestre sta per finire, quindi le cose saranno più stabili.>>

<<Ho capito.>> Sussurro.

Sento le guance bagnate, eccole le maledette, non vogliono proprio sapere di lasciarmi andare.

Un singhiozzo esce dalle mie labbra, non c'è stato modo di fermarlo.

Abbasso la testa e cerco di nascondere il viso sul petto di Logan. Ho bisogno di lui in questo momento, ho bisogno della sua rassicurazione.

Senza pesarci due secondi, lui mi avvolge le braccia intorno al corpo e prende a cullarmi. Non mi importa se il dottore è ancora nella stanza e ci sta guardando, io continuo a piangere.

Nonostante abbia saputo di essere incinta soltanto pochi minuti fa, mi fa soffrire l'idea di perdere questo bambino, già ci sono affezionata, già lo amo.

<<Vi lascio un po' da soli, dopo passate da me, così potremo parlare ancora meglio.>> Il dottore si avvia verso il tavolino, afferra la cartellina e va verso la porta, prima di andare si rivolge a me, <<e si ricordi signorina, riposo, tantissimo riposo. Stia calma. Ci vediamo dopo.>> Poi esce dalla camera.

Mi sento così male, così sciocca. Come è potuto succedere tutto questo? Se avessi fatto quel dannato test non ci troveremmo in questa situazione. Magari a quest'ora il bambino non sarebbe in pericolo.

Potrebbe essere troppo tardi.

Sono stata davvero una cretina, mi sono rilassata subito. Dovevo fare una ricerca più approfondita su internet, magari andare da un dottore. Già, la cosa migliore sarebbe stata andare da un dottore. Ormai è tardi, il bambino è in pericolo e la colpa è tutta mia.

All'improvviso mi viene in mente una cosa. Carter. Chissà lui come prenderà questa cosa. Sarà ancora più arrabbiato con noi, in fondo questo bambino è stato concepito quando ancora stavo insieme a Logan.

Ogni secondo che passa mi sento più male.

Prendo una mano di Logan e intreccio le dita con le sue, lui me la stringe a sua volta.

<<Stavo pensando a Carter.>> Sputo all'improvviso. Ho ancora la voce roca, graffiante per via delle lacrime.

La mano di Logan si ferma un attimo. Mi sta fissando intensamente, <<come mai pensavi a lui?>> Il suo tono non è accusatorio, soltanto curioso. Non ha avuto il minimo dubbio che il bambino fosse di Carter. Potrebbe anche essere, ma so che non è così. L'ultima volta che ho fatto sesso con Carter nemmeno la ricordo, quindi so che il bimbo è al cento per cento di Logan.

<<Andrà tutto bene, non preoccuparti.>> Mi sussurra tra i capelli.

La testa inizia a girarmi leggermente. Logan mi accarezza la schiena, mi bacia i capelli e continua a sussurrarmi che andrà tutto bene, tutto per il meglio. In fondo il mio cuore sa che non sarà così. 

È troppo tardi #wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora