Capitolo 16

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Mi scrollo Logan di dosso, sembra che lui non abbia sentito nessun rumore. Non so chi sia, ma ho un presentimento: forse Carter è ritornato a casa prima.

Si alza immediatamente dal letto e mi fissa, <<cosa succede?>> Mormora.

Lo guardo, ho gli occhi che mi escono dalle orbite. <<Non hai sentito dei passi provenire dal piano di sotto?>>

Lui scuote la testa. Prende i pantaloni e li indossa, senza infilare la biancheria intima. Io prendo il lenzuolo tutto sgualcito e me lo avvolgo addosso. La cosa migliore sarebbe vestirsi, almeno per ingannare le apparenze... però non so perché non lo faccio. Sono troppo agitata, il panico si sta impossessando di me.

Con il lenzuolo addosso e scalza scendo di sotto. Logan mi sta alle calcagna, quando Carter ci beccherà, lo farà insieme.

Siamo degli idioti o soltanto delle semplici persone che si sono stancate di questa situazione e vogliono semplicemente venire fuori?

Iniziamo a vagare per la casa, la porta principale è aperta. Mi avvicino, magari qualche ladro ha cercato di entrare in casa e ci è riuscito. Poi ricordo, ieri sera non ho chiuso la porta a chiave.

Sento ancora quel rumore, adesso proviene dalla cucina. Subito ci precipitiamo in quella direzione, e quello che vediamo ci fa rimanere di stucco... un cerbiatto sta spulciando dentro la spazzatura. Lancio un urletto, l'animale si spaventa e inizia a saltellare per la cucina, facendo cadere il tostapane e altri elettrodomestici, tra cui il frullatore che produce un rumore fortissimo. Il cerbiatto ancora più spaventato scalcia di qua e di là. Logan mi afferra un braccio e mi avvolge tra le sue braccia per proteggermi dagli zoccoli dell'animale. Fortunatamente esce dalla cucina e si dirige verso la porta, che ho lasciato aperta. Appena l'animale esce di casa chiudo la porta e mi avvolgo il lenzuolo addosso. Poi guardo Logan, ha il respiro affannato, come me. Contemporaneamente scoppiamo a ridere, addirittura mi escono le lacrime dagli occhi.

<<Oddio,>> mormora Logan, mentre si piega letteralmente in due dal ridere, <<ma che cazzo è successo?>>

<<Non lo so,>> rispondo ridendo anche io. Mi asciugo una lacrima e poi ritorno seria all'improvviso. <<Ti rendi conto che poteva essere Carter?>>

Anche Logan ritorna serio all'improvviso, <<sì, lo so.>>

<<Allora perché siamo scesi di sotto e... e non sei scappato via. O non so... potevi nasconderti!>>

Lui scrolla le spalle, <<magari volevo farmi vedere insieme a te.>>

Corrugo la fronte, nel mio subconscio anch'io bramavo questa cosa. <<Lo sai che è una cosa pericolosa e... meschina.>>

Lui i si avvicina e mi avvolge i fianchi con le mani, <<meschina? Perché dici questo?>>

Oddio, ma dice sul serio?

<<Sei serio?>> Dico impassibile.

Lui si abbassa e inizia a baciarmi il collo, <<certo.>>

La pelle d'oca ritorna all'attacco. <<Fermo, fermo.>> Lo spintono leggermente, adesso dobbiamo chiarire questa cosa. <<Metti caso che quello non fosse stato un cerbiatto ma Carter, che avresti fatto?>>

Sembra rifletterci su per un attimo, <<gli avrei detto che sono stracotto di te.>>

Non nego che sentire questa frase mi faccia piacere, ma in gioco ci sono troppe cose; un matrimonio, delle famiglie che verrebbero distrutte... tutto.

È troppo tardi #wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora