Capitolo 14

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<<Scusi, mi ha sentita?>> Un ragazzo mi sventola la sua mano davanti al viso. Questa sera sono super distratta, come del resto anche i tre giorni precedenti. Da quando ho letto quel messaggio sul cellulare di Carter non faccio che pensare a lui e... al suo tradimento.

A dire il vero non sono tanto sicura che mi abbia tradito, ma il messaggio lo conferma. Dovrei parlarne con lui, dirgli che per caso ho letto un messaggio sul suo cellulare, dovrei anche dirgli che ho sbirciato sul foglio degli orari scolastici e che ho visto un nome, e quel nome potrebbe essere lo stesso che gli ha inviato quell'sms.

<<Signorina?>> Il ragazzo continua a sventolarmi la mano davanti al viso, sbuffa e batte anche le dita sul bancone, sembra leggermente frustrato.

Gli sorrido, <<scusa>> cinguetto <<cosa ti servo?>>

<<Era ora,>> mormora alzando gli occhi al cielo. <<Due shottini di whisky.>>

<<Arrivano.>> Sorrido al giovane, e mi impegno per preparare i drink, sperando di non fare qualche guaio. Un minuto dopo, ho servito gli shottini al ragazzo e ora me ne sto dietro al bancone per godermi un attimo di pace. Non è una cosa buona, dato che questa sera ho chiesto espressamente si servire ai tavoli e di preparare i cocktail, così da avere la testa occupata.

<<Mi sa che non è stata una buona idea metterti qui a preparare i cocktail.>> La voce di Axel mi fa sobbalzare. Lancio un urletto e metto una mano sul petto, <<Dio, che paura.>>

Lui ride e prende lo strofinaccio che stavo usando io. <<Perché hai chiesto di fare doppio lavoro se non ci stai con la testa?>> Domanda, mentre pulisce il bancone dai residui di alcol e noccioline. <<Hai problemi di soldi?>> Domanda. Mi giro dalla nella sua direzione per guardarlo bene in viso, <<no, certo che no.>>

<<Allora cosa ti turba così tanto da fare doppio lavoro... e farlo anche male?>>

Sospiro, <<non lo so... cioè, lo so... ma non mi va di parlarne.>>

Axel annuisce distrattamente, <<problemi con il tuo uomo?>>

Certo che lui riesce a leggermi nel pensiero, sempre.

Sospiro ancora una volta, <<una cosa del genere.>>

<<Se vuoi puoi andare a casa, se non te la senti di lavorare.>>

<<No, no, ho chiesto io di fare doppio lavoro... ho bisogno di avere la testa occupata per un po'.>>

Lui mi guarda di sottecchi, mentre pulisce il bancone mi sono girata dall'altra parte, per non fargli vedere i miei occhi leggermente lucidi.

<<Sono tre giorni che stai così, mi sembra una cosa seria.>>

<<beh, sì... lo è.>>

<<Allora ti conviene risolvere i tuoi problemi. Non per il lavoro, ma anche per te stessa, si vede che stai male, e sono sicuro che non si tratta soltanto del tuo ragazzo.>>

Questa volta mi giro a guardalo, <<come fai a leggermi dentro, non ne ho idea!>> Esclamo, sorridendo leggermente.

Sorride anche lui, <<ti conosco troppo bene.>> Mi fa una carezza sui capelli e lascia lo strofinaccio vicino le mie mani, <<se hai bisogno di aiuto chiama, io e Justin siamo nei paraggi.>> Poi va via.

Prendo lo strofinaccio che ha lasciato vicino a me, continuo a pulire i bicchieri e ripenso a quel messaggio... ancora. Non ho il diritto di arrabbiarmi o sentirmi male per questa cosa, quando io per prima ho tradito – o quasi – Carter per primo. Non ho il diritto di sentirmi male per questa cosa, chissà lui come deve essersi sentito quando ha avuto il sospetto che lo tradissi con Logan.

È troppo tardi #wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora