Capitolo 30

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Incrocio le gambe sotto il sedere e mi metto comoda sul letto. Grace si mette nella mia stessa posizione. Ci fissiamo, senza dire nulla. Ho una voglia matta di bombardarla di domande, e dallo sguardo che ha lei, beh, vuole fare lo stesso con me.

<<Cos'è successo con Simon?>>

<<Da quanti mesi sei incinta?>>

Diciamo in contemporanea.

Ridiamo, <<parliamo prima di te, ne ho bisogno,>> mormora Grace, diventano seria di colpo.

Vedo guai in vista.

<<Circa due mesi.>> Le dico, sorridendo come una cretina. Sono davvero felice di essere in questa... situazione. Dovevo soltanto abituarmi all'idea di portare in grembo un bambino.

Cerco di saltellare sul letto, ma la posizione me lo impedisce, <<sono così felice. Mi sento al settimo cielo.>> Batto le mani davanti al viso e continuo a ridere.

Ance Grace si unisce a me. <<Sono molto felice per te, congratulazioni.>>

<<Grazie.>> Le sorrido e continuo a saltellare. Sperando di non rompermi un piede.

<<Il destino a volte è così strano.>> Dice lei. <<Ti rendi conto? Sei rimasta incinta la prima volta che hai fatto sesso con Logan.>>

Scrollo le spalle, <<eh, mi sembra ovvio, non abbiamo usato il preservativo.>>

<<Questo contribuisce. Però devo dirti la verità, sei stata davvero stupida a non fare un test.>>

Mugolo di frustrazione e alzo gli occhi al cielo. <<Lo so, credimi ne sono consapevole. Ma il ciclo mi ha rassicurata. Pensavo di non essere rimasta incinta dato che mi era arrivato in questi mesi.>>

Grace sbuffa, <<certo, peccato che non si trattava di ciclo.>>

Al telefono questa mattina ci siamo raccontate un po' tutto, quindi sa della situazione più del dovuto.

<<Però adesso basta parlare di me, adesso tocca a te passare sotto torchio.>>

Geme e china la testa sul petto. I capelli castani le coprono il viso. Le ciocche blu e azzurre ci sono ancora, questo è il suo segno distintivo.

Alza la testa all'improvviso e le guardo subito gli occhi, sono azzurri e sono anche rossi. Le lacrime le spuntano ai lati degli occhi. Subito mi allarmo, è raro vederla piangere, solitamente è così forte.

Senza pensarci due volte mi si butta addosso e cadiamo entrambe sul letto. La sento piangere sul mio collo. Mi si stringe il cuore per lei. <<Ehi, calma dai.>> Le accarezzo la schiena e nel frattempo le scosto i capelli dal viso. Cosa inutile dato che non riesco a guardarla in faccia.

Dopo aver versato tutte le sue lacrime si rialza, e aiuta anche me. Ha tutta la matita nera sbavata sulle guance.

<<Mi manca così tanto,>> mormora piano. Si asciuga le ultime lacrime con il dorso della mano e poi prende a giocherellare con qualche ciocca di capelli.

Non capisco. <<Parli di Simon?>>

<<Sì.>>

<<Allora perché l'hai lasciato?>> Le domando.

Lei scrolla le spalle, non la smette di tartassare i suoi poveri capelli. <<Le cose stavano diventando davvero serie... ho avuto paura.>>

<<Cece.>> Pronunciare il suo nome basta per farla scoppiare di nuovo a piangere.

<<Giuro che ci tengo davvero tanto a lui. Ho fatto uno sbaglio tremendo a lasciarlo. Poi proprio quando aveva più bisogno di me.>>

È troppo tardi #wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora