Capitolo 13

453 30 0
                                    

Non esco dal mio letto. Ho deciso che oggi non andrò a lezione. Ally bussa alla mia porta.
-Clare! Siamo in ritardo! Muoviti!-
-Sto male, Ally. Oggi passo-
A quelle parole Ally si allarma.
-Tu? Stai male? E TU non vuoi andare a lezione?-
-Esatto-
-Oh Mio Dio!- dice -Chiamo l'ambulanza-
è seria!
-No, Ally! Sono un po' stanca-
Ally sembra adombrarsi.
-Clare- dice -Tu sei la mia migliore amica, c'era del sangue a terra ieri sera. Ed era tuo. Un Black si è preoccupato. Un Black è risaputo che non si preoccupi mai. Beh, quello lo era. Dimmi cosa sta succedendo, Io posso aiutarti-
Un nodo alla gola.
Non era preoccupato! Lui sa solo fingere!
-Va in classe, Ally- dico gelida.
-Io e tu! Siamo amiche, hai capito? Smettila di fare l'egoista! Pensa anche a me! Credi che mi piaccia il fatto che...- inizia infuriata.
-ALLISON VATTENE!- sbotto. Sento il suo respiro che si smorza ma so che se ne sta per andare.
-Rivoglio solo la mia amica...- sussurra piano.
Rimango nella mia stanza. Abbracciata ad un cuscino umido di sudore. I libri sono sparsi, aperti, con gli appunti da studiare sparpagliati per tutto il pavimento, sembra che un tornado abbia messo sottosopra il mio usuale ordine.
Mi lascio andare sul letto con un grido acuto.
Subito dopo sento bussare alla porta di casa. Sospiro e scendo sotto.
-Clare oddio, Clare!- dice una voce fuori dalla porta. È una voce maschile, sembra gentile ma non la riconosco.
-Chi è?- domando.
- Clare, sono Birster! DIO! Ti prego fammi entrare! C'è odore di sangue!-
Apro di poco alla porta e mi porto come un muro per non farlo entrare.
-Cosa sei, Matt?-
Quella domanda pare turbarlo.
-U-Uno studente. Clare stai bene?-
-Basta, Matt! So tutto! So dei guardiani, guerrieri, linea E...- lui sembra allarmasi.
-Cristo...-
-Matt!-
-Fammi entrare- mi dice guardandosi a destra e a sinistra e mette una mano sulla porta per poterla aprire.
-Prima voglio sapere!- dico irritata.
-Sono un licantropo! Un cazzo di lupo enorme, Ok?- sbotta e gli occhi gli si tingono di rosso per poi passare al giallo e ritornare del loro colore naturale. Guardandolo mi rendo conto che le iridi non sono nere ma castane. Castano molto scure. Un aspetto ingannevole tanto da far confondere i colori.
Posso fidarmi di lui se anche le sue iridi mi ingannano?
Scelgo la strada più tortuosa e arretro di mezzo passo. Guardo a terra controllando che Artemis sia alla mia cintura.
Presente.
Lui sembra mortificato, si guarda le scarpe. Io sospiro.
-Entra-
Giro su me stessa e aspetto che lui entri in casa. In due secondi è dentro ed è appoggiato con le spalle al muro con gli occhi chiusi.
Annusa l'aria. Sono stufa di questi comportamenti, ma non posso prendermela con lui, non mi ha fatto nulla.
-C'è odore di morte!- ripete -Stai bene?-
-Sì, sto bene- dico e cerco di nascondere la ferita dovuta alla sera prima.
-Cosa ti sei fatta?- mi chiede guardandomi e studiando i miei gesti.
-Niente, Matt. È solo un graffio- dico voltandomi.
-Fammi vedere-
-Non è necessario- gli ringhio contro.
Lui sfoggia nuovamente quegli occhi facendoli diventare rossi. Io non ci vedo più dalla rabbia, lo prendo dal colletto della camicia e lo sbatacchio al muro. Prendo Artemis e la apro. Poi punto la lama alla sua gola.
-Non provare a minacciarmi. Hai capito, cagnaccio?- dico con una voce così divertita da far paura ad entrambi.
Lui annuisce e mi costringo a lasciarlo.
-Non voglio problemi, Clare. Voglio solo aiutarti-
-IO NON VOGLIO IL VOSTRO AIUTO!- sbotto -Chi ti ha detto di venire? Kail? James?-
-James? Il Black!?-
-Esatto-
-Ma che diav... - inizia -Ero venuto per Kail. Era distrutto e allora volevo assicurarmi che tu per lo meno fossi viva!-
-Vattene-
-No, io non sono Kail! Io non voglio rispettarti-
-Io ti ho salvato la vita-
-Ed io sto salvando la tua!-
-Non aiutarmi! Non lo voglio, accettatelo!-
-No! Pensi... pensi solo a te! Sai quanto ci starebbeto male Kail e Drama!-
-Che cosa cazzo c'entra Drama!?-
-Se soffre lui soffre anche lei! Non hai idea di quanto sia brutto vederla giù-
Rimango sorpresa dalla sua reazione.
-Lo fai per Drama, vero?-
-I-io, mi piace! Mi piace un sacco da anni, ok?!- sbotta -Ti prego non dirlo a nessuno- mi supplica pentendosi già della sua rivelazione.
Si passa una mano tra i capelli.
-D'accordo, ehm..- l'imbarazzo tra noi è palpabile. Lui si appoggia alla parete.
-Io ho una cotta per lei, dal primo anno... e lei è cotta di Kail dallo stesso tempo. Se lui sta male anche lei sta male. E poi io voglio aiutare la ragazza pazza che mi ha parato le chiappe da un enorme Black!-
Io ridacchio. È imbarazzato e mi fa ridere.
-Sto bene-
-No, non è così, hai una ferita che sanguina ancora.- dice.
-Ho avuto dei problemi, con un Black, io non so davvero come...- poi faccio silenzio. Non ho intenzione di continuare. Sentiamo la campanella.
-Ok, senti, permettimi di portare qualcosa per farti sentire meglio. Ti piacciono i muffin?-
Prende la sua cartella.
-Io non...-
-Per favore-
-Sì. Adoro i Muffin!- dico forzando un sorriso sbilenco.
-Perfetto- mi fa eco e poi prende il via.
Uhm, credo che mi farò aiutare da lui. Lui è innamorato di Drama e soffre se Drama soffre a causa della sofferenza di Kail che sta male perchè io sto male, contorto... persino per me!
Il fatto è che mi interessa poco di Drama, ma un po' di più di Matt.
Mi dirigo nella mia stanza e guardo fuori dalla finestra. Tutti sono a lezione, non dispiacerà a nessuno se faccio due passi.
No! Non uscire.
Oh, sì che esco.
Puoi scommetterci che esco!
Vado alla porta ed esco di soppiatto, corro verso il portone di vetro mezzo rotto dalla mia spallata di ieri. Faccio un sorrisetto guardando la mia opera e poi riprendo a correre verso la città.  Devo sapere perchè li uccidiamo! Cosa comportano? Crisi economica? Caos stradale?
Corro verso il centro. L'odore di frittelle mi ricorda un po' James e ricorda al mio stomaco l'esistenza del cibo.
Cammino piano, rimanendo guardinga: da quando sono entrata alla Warrior la mia città sembra essersi trasformata in un inferno. Forse io ci vivevo ed è sempre stata come è adesso solo che, non sapendolo, non lo notavo. Non vedo niente di anomalo. Chiudo gli occhi e applico quello che James mi ha insegnato. Sento pericolo. Guardo verso il punto indicatomi dall'istinto. Osservo un uomo alto, moro con gli occhi marrone scurissimo. Sta aspettando qualcosa appoggiato ad un muro. È tranquillo. Lo osservo per mezz'ora: sembra quasi disperato.
Perché li cacciamo? Cosa fanno di male?
Ad un certo punto si gira a guardarmi e io mi sento formicolare. Indietreggio disorientata e lui mi accenna uno sguardo gentile, come se mi stesse chiedendo una spiegazione.
-Le serve qualcosa, signorina?- chiede confuso dalla mia immobilità -La vedo confusa. Si è persa?-
Le sue parole sono delicate e gentili ma qualcosa in me vorrebbe solo urlare e saltargli addosso.
-No, Signore. Sto aspettando- dico e lui fa un passo verso di me mentre dei brividi candidi mi attraversano, fingo e simulo una chiamata poi lo guardo -Devo andare, arrivederci!-
Cazzo! Sta per suonare la campana. Devo rientrare
Entro correndo e mi barrico in camera mia dove trovo un muffin al cioccolato con tanto di biglietto.
《SEI LA SOLITA》
Matt! È già passato...
Mi stiracchio sul letto e do un morso al muffin. Buono. Cioccolato. Paradiso.
Mi affaccio alla finestra ripulendomi la faccia dalle molliche marroni. Vedo una chioma bionda davanti alla porta ad esaminare il mio disastro poi si volta verso la mia finestra e io mi nascondo sotto il davanzale.
Ho paura di lui. Fa cose strane. Agisce in modo orribile. È spregevole
Una fitta al cuore. Rimango lì seduta sotto il davanzale a pensare a tutto quello che è successo da quando sono qui.
Tutto è cambiato. I miei genitori, i miei amici, il mio timore. Tutto. E allo stesso tempo niente... ero quello che sono anche prima.
La giornata passa in fretta. Ed io rimango lì, seduta, con lo sguardo fisso a pensare a tutto e a passare pigramente lo sguardo sui miei appunti.
Qualcuno bussa.
-Clare?- mi fa Ally.
-No, Ally. Ti prego- le dico.
-Hai mangiato almeno a pranzo?-
Io ho pensato tutto il tempo a...
-No- sussurro.
-Devi mangiare! Per favore!-
-D'accodo. Ora vedrò di...-
-Kail sta portando le pizze-
-No, senti, io mangio dopo-
-Ma non si ferma a mangiare le consegna-
-Da quando fa il fattorino?-
-Da quando non vuole che esterni entrino. Non fa il fattorino, semplicemente porta le pizze dall'ingresso a qui perché io mi scoccio!-
-Va bene-
-Ho ordinato anche per te, in ogni caso- mi dice e si appoggia alla porta.
-Clare?-
-Dimmi-
-Puoi aprire la porta?-
Io mi alzo e le apro. Lei mi abbraccia.
-Che ti è successo? Dio, ero così preoccupata-
Poi si stacca e vede che la sua maglia ha una macchia di sangue. Getta un urlo.
-CLARE!...- inizia ma le tappo la bocca. Poi continua sottovoce -hai combinato?-
-Hai presente la porta d'ingresso rotta?-
-Sì...-
-Colpa mia- riferisco imbarazzata.
-Clare!-
Suonano alla porta. Ally va ad aprire e io rimango sulla porta di casa a sbirciare.
-Dove cazzo è quella pazza?- tuona James. Lo vedo annusare l'aria e poi puntarmi e vedermi.
-Lasciala stare!- Lo minaccia Ally, ma come se lei non esistesse, lui la scansa e sale le scale di corsa. Io faccio per chiudere la porta ma una sua mano la spinge a rimanere aperta, dimenticavo la sua velocità formidabile, del resto deve essere uno dei pregi di essere un vampiro, suppongo.
-Fermati.- mi ammonisce con uno sguardo gelido ma allo stesso tempo infuocato. Il mio cuore è l'unica cosa a fermarsi. È bellissimo: I capelli biondi scompigliati gli ricadono come fili dorati sugli occhi rossi luccicanti, il viso una maschera di granito, il fiatone, Il petto che si alza e si abbassa velocemente. È vicino.
Io arretro più che posso, lui entra nella stanza e prende ogni passo che io perdo, arretrando.
Mi viene il fiato corto, con i piedi scalzi, a due passi dalla finestra spalancata. Inciampo, sbattendo con le gambe al davanzale e cado all'indietro.
Cadrò dalla finestra mi farò malissimo. Farò una frittatina unica con l'asfalto!
La sua mano calda mi afferra saldamente da un polso e mi strattona verso di sé. La sua espressione è cambiata sembra...disperato. Mi abbracci, una stretta strana, come se temesse di aver toccato il mio punto di rottura.
-Non devi più uscire sola-.
-Come?- mi allontano.
-C'erano delle tracce fresche, Smettila di tremare- mi dice guardandomi. Ho le gambe malferme, tremo come una foglia.
Mi ha trattata come se volesse salvarmi. Mi ucciderà proprio come ha fatto con quella donna. Lui è pazzo. Pazzo
-Non devi avere paura di me-
-Le hai dato speranza! Hai dato speranza a tutti loro prima di ucciderli brutalmente! Li hai fatti agonizzare, tutti! E lei ti aveva chiesto aiuto, per la bimba! E tu..- inizio mentre piccole lacrime scendono dal lati del mio sguardo reso tetro alle mie stesse parole. Cerco di staccarmi.
-Lasciami!-
-Calmati, per favore, Mrs.Payhad!-
-Perché dovrei?! Io ti ho pure aiutato!- strillo in piena crisi di nervi. Non ho i nervi saldi da una vita, ma non avevo mai provato un mix di emozioni così forti prima di queste settimane. Sono in sovraccarico e ho letto che è abbastanza normale dato lo stress accumulato. Dovrei essere norta di crepacuore almeno un paio di volte secondo il web. Forse lo preferirei a questa sensazione e ai nervi tesi come corde di violino che guizzano sotto la mia pelle, accavallandosi e stridendo.
Mi guarda negli occhi. La faccia a due millimetri dalla mia.
-Io posso anche essere un mostro. Ma non pensare nemmeno un secondo di esserlo anche tu-
Con il peso delle sue parole sul petto, come se lo stessero comprimendo in una morsa spietata. Come se mi avesse tirato un pugno alla bocca dell'anima e stessi cercando la forza per correre via, ma rimanessi immobile.

Innamorata del maleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora