Mi sposto verso il divano, poco lontano da quello dove è adagiata mia madre e sia io che James ci sediamo. Lui ha la schiena rigida e il respiro irregolare.
Non capisco e mi sembra di impazzire. Come sa tutte quelle cose?
Mio padre sospira.
-Rilassati, Clare- mi sussurra James come se lui non fosse rigido come una scopa. Gli lancio un'occhiataccia.
-Ok, ragazzi. Vi ho convocati qui perchè... dovete sapere delle cose: mio fratello Caius Payhad, come ha detto James, era il capo degl'assassini..- mio padre alza una mano e su di essa iniziano ad incresparsi linee bianche e linee argentee fino a formare uno schermo con delle figure.
-Questa tecnica...- sussurra James. Sembra allarmato. Non l'ho mai visto così. -Solo i guerrieri classe A riescono a...-
-Sì, James-
-Quindi tu...- James lo guarda con gli occhi fuori dalle orbite -Sei uno dei leggendari-
Leggendari?
In una frazione di secondo il suo sguardo si sposta nel mio e per una volta vedo un sentore di terrore nei suoi occhi.
-Concedimi di spiegarti- dice mio padre, rivolgendosi a me.
Sullo schermo che ha costruito con il suo eco dell'anima si increspano delle immagini.
-Tempo fa..- inizia
" sullo schermo appare una figura: un neonato credo, ha i capelli folti nerissimi, gli occhi smeralodo assomiglia molto a mio padre...ma ha qualcosa nello sguardo che li differenzia..."
Ora ne sono certa quello è Caius.
"Sotto il mio sguardo c'è una donna con i capelli castano scuro, dei cerchi neri sotto di essi e la pelle così pallida da assumere una tonalità violacea. Sorride.
-Signora Payhad- dice un'infermiera avvolta da un corpetto stretto e un lungo camice a doppia coda -Questo è il suo piccolo-
-Caius- pronuncia la donna -Questo sarà il tuo nome-
Lo culla tra le braccia per una manciata di minuti."
Mentre le immagini scorrono sposto lo sguardo su mio padre. Il suo sguardo è più scuro del solito. Beh, suppongo che farmi vedere certe cose non lo faccia sentire bene.
"Dalla porta della camera d'ospedale entra un uomo affannato con al fianco un ragazzo. È bello. Ha gli stessi caratteri fisici del neonato ma molto più grande e ha gli occhi più limpidi. Avrà all'incirca Tredici anni.
L'uomo abbraccia la donna con forza e irruenza e una punta di impazienza. Sembra scoppiare di gioia
-Dio santo tesoro!-
-Lui...è Caius- mormora la donna, esausta. -Ti piace questo nome, Gabriel?-
Il ragazzo si porta avanti e annuisce in silenzio, scrutando cin attenzione il pargoletto, sul grembo materno.
-Sì, madre-
Passano le ore e il sole tramonta il ragazzo e l'uomo abbracciano la donna.
-Dobbiamo andare, madre. Torneremo al sorgere del sole- dice il ragazzino. -Ciao piccolo- lascia un buffetto sulla guancia del fratello poi si allontana. Dalla cintura estrae un Artemis, di media grandezza, ma splendente, poi scompaiono in un portale di luce.
Vedo la donna addormentarsi, in un immobilità innaturale, il bambino resta a guardarla. La fissa con intensità. Senza destare mai lo sguardo. Lo schermo si oscura.
Poi si riaccende. Adesso è giorno. Il mio giovane padre entra nella stanza della madre ricoverata nell'ala post parto. Entra e caccia un grido. La visuale è orribile. C'è rosso dovunque e il corpo di mia nonna esangue sul pavimento della camera. Gabriel, mio padre, si avvicina alla madre, le porta due dita sulla gola ma il corpo è ormai freddo e privo di vita. Caius è pulito. Non ha una goccia di sangue e giace nel letto, dorme e la sua tranquillità mi inquieta. Vedo mio padre alzare il telefono e chiamare il padre con disperazione. Lo vedo soffocare nell'odore della morte.
-Padre!!- urla, urla con tutto il fiato che ha in corpo -Padre ti prego!-
La voce del padre arriva glaciale.
-Porta via tuo fratello-
-Ma Padre!-
-Niente esitazioni, Gabriel, un guerriero non esita-
Gariel deglutice e si asciuga le lacrime con la manica e la sua espressione si fa di ghiaccio. Prende in braccio il fratello, guarda un'ultima volta il corpo morto di sua madre con il cuore ridotto in frantumi e si lancia dalla finestra. Atterra perfettamente eretto e inizia a correre, con suo fratello stretto in un abbraccio saldo. Lo vedo boccheggiare e ricacciare indietro le lacrime con tutte le sue forze"
-Da quel giorno- dice mio padre con la voce incrinata -Tutto cambiò. Mio fratello crebbe, ma non scoprimmo mai cosa successe quella notte. Crebbe forte, crudele e spietato. Con gli anni iniziò a sviluppare delle fissazioni maniacali.- lo schermo si dissolve -Lo trovavo sempre a studiare su tomi giganteschi e antichi. All'inizio, io e tuo nonno pensavamo fosse un bene. Poi iniziò ad approfondire le caratteristiche delle specie ed a farneticare cose folli secondo le quali... ogni specie non può fondersi con un'altra e quando si innamorò di una lupa. Uccise lei e tutto il suo clan. Non poteva sopportare l'inquinamento della specie. Quando accadde fu esiliato dalla Warrior. È vero che si dice che sia morto, ma non lo è affatto. È ritornato nel posto in cui è nato, ovvero un vecchio ospedale abbandonato che con l'aiuto dei suoi seguaci ha trasformato in una dimora degna di un guerriero. È diventata inespugnabile ed è protetta da una barriera. Nessun umano può entrarci, se ci provasse... semplicemente finirebbe dove finisce la seconda estremità della barriera. Non riuscirebbe a passarci in mezzo. Quando Caius seppe che io avevo intenzione di sposare Melida. Cercò di fermarmi. Ma io non prendo ordini né consigli da un assassino. È ancora convinto che le specie non possano unirsi ed è per questo motivo che tu, Clare, sei in pericolo. Tu sei un errore genetico: metà guerriera e metà guardiana. Sei molto forte rispetto alla norma dei guardiani e questo lo devi alla tua metà guerriera. E sei più forte della norma dei guerrieri per la tua metà guardiana. Caius non può tollerare tale errore. Per lui sei... un mostro.- conclude mio padre.
Mostro, quelle parole mi feriscono. Sapevo molte delle cose che ha detto ma non tutte: non sapevo fosse vivo per certo e non sapevo di essere sopra la norma, non sapevo nemmeno di essere considerata un mostro.
-Clare...- sussurra James e sposta una mano sulla mia.
-Questo non è un male, piccola mia, devo importi un allenamento molto duro. Caius non si limiterà a darti fastidio. Lui ti vuole morta. Guardati le spalle- e guarda James.
Io abbasso lo sguardo.
-Lui non mi farà del male-
-Nel dubbio dubita di tutti-
-Dovrei farlo anche di me stessa- sussurro.
Mio padre alza lo sguardo.
Sente qualcosa. Conosco all'espressione
Anche James si irrigidisce. Mi prende dal braccio e mi fa alzare di botto mentre delle striscioline nere nascono ai suoi piedi
-Dobbiamo andare-
-Tornate tra cinque giorni. Non ho intenzione di vedere mia figlia morire per mano di mio fratello. Ci inventeremo qualcosa-
-Nemmeno io ho intenzione di vederla cadere, infatti non succederà- è sicuro di ciò che dice, fa per alzare le due mai.
-No- lo ammonisce mio padre -Sentirà il tuo eco. E ti riconoscerà. Studierà le tue proprietà. Fa così per studiare il nemico. Dovrete correre-
James mi guarda e sospira
-Ma guarda te cosa mi tocca fare- mi prende in braccio.
-So correre sai!?-
-Si, ma non sarai mai veloce quanto un vampiro e non sarebbe carino lasciarti indietro oltre al fatto che non lo farei- mi spiega spiccando un balzo fuori dalla finestra e lanciandosi in corsa. In un attimo, non capisco più nemmeno dove siamo. Vedo solo linee di colore e sento il vento che mi si appiccica alla faccia.
-James cosa è un leggendario?-
-Sono guerrieri con caratteristiche che sfiorano il divino sono solo 4 i leggendari fino ad oggi. Uno di loro era scomparso dalla casata prima che io nascessi e non si è mai saputo il suo nome, evidentemente il suo nome era Gabriel- dice alludendo a mio padre- e in effetti adesso si spiegano molte cose su di te. Vedi, il sangue dei leggendari è una leccornia prelibata per un vampiro e quando ti ho morsa mi sono sorpreso di quanto buono fosse il tuo sangue. E poi hai capacità di apprendimento di gran lunga maggiore agli altri-
Io rimango a riflettere per un paio di secondi. Fino a quando lui non si ferma.
-Che fai non possiamo ferma...- inizio poi vedo davanti a noi la Warrior.
-Ma come!? Siano già qui!?- mi mette giù
-Andiamo-
-Dove?-
-Da Kail-
Non può dire sul serio eppure stiamo salendo i gradini che portano alla torretta. Anche Kail è stupito nel ritrovarselo davanti.
-Dobbiamo parlare- dice James serio.
-Non puoi stare qui-
-Allora muoviti a scendere in cortile-
Con mia grande sorpresa ubbidisce e ci ritroviamo a raccontare tutto in cortile seduti sul prato.
Passa un po' di tempo e la porta si apre. Un passo lento e calibrato. Nessuna espressione sul volto ma gli occhi blu come il mare sono accesi come due fari.
-Lady Clare- Pronuncia. Io mi alzo ma in un attimo sento due grilletti. Mi giro. Sia James con la sua Magnum Rose, che Kail con la sua Millennium stanno puntando su Darkside.
-Calmi- dico -È un amico-
-Amico?- dice ridendo James -Clare, quello è un purosangue. Non è tuo amico-
-So cos'è- vedo entrambi i loro volti inorridire. Mi avvicino al vampiro. James si issa in piedi di scatto. Arrivo davanti a Darkside e gli sorrido flebilmente. Lui mi guarda negl'occhi e una scia scura mi fascia la mano. James mi afferra per la spalla e mi spintona via mentre sia lui che Kail iniziano a fare fuoco. Il purosangue fa una smorfia schivando i colpi e si rintana nel buio della sua ala. In corrispondenza della sua ombra ora sulla mia mano c'è una busta blu elettrico. La infilo in tasca prima che gli altri la vedano e lancio un'occhiata al buio che pare fare una riverenza.
-Perchè lo avete fatto!?- sbraito.
-Hai sentito tuo padre: non possiamo fidarci e di certo non di un purosangue. Loro creano i Monster e gli End, Clare!- James sembra furioso -E poi se fossi in Caius e fossi fissato con le specie punterei ai purosangue come miei alleati anche perchè sono molto forti- ha il fiatone. La sua preoccupazione potrebbe fare a fettine l'aria. Mi avvicino.
-Ehi..- dico piano ad un passo da lui -Calmati-
Lui mi fissa, con il volto arrossato, mentre cerca anche solo un graffio sul mio corpo.
-Promettimi che non tu avvicinerai mai più a lui. È pericoloso Clare. Ne va della tua vita-
-Calmo-
-Prometti- sibila
-Ok, lo prometto-
Questo fa male, perchè so che è una bugia.
-Va a casa- gli dico -Ci vediamo sta sera. Vengo per gli allenamenti-
Sembra calmarsi
Bella mossa, Clare.
Lo vedo allontanarsi. Faccio compagnia a Kail fino al termine del suo turno di guardia. Poi mi volto.
-Clare, io non sono James, non fare stronzate ok?- e mi indica la busta blu, nascosta nella tasca interna della mia giacca chiara
Da quando Kail è così intelligente?
-D'accordo-
Apro la busta ed esco il biglietto.
"Ti aspetto fuori dal portone"
Deglutisco, m esco fuori e lo vedo.
È appoggiato al cancello metallico e sta giocherellando con la catenina che gli pende dal collo.
-Lady Clare- saluta -Volevo parlarti-
-Si, avevo intuito- dico e mi sposto verso di lui. -Quindi siete voi a creare gli End-
Lui annuisce
-La maggior parte dei Linea End li creiamo noi come una specie di esercito contro i nemici-
-Tu? Hai mai creato un End?-
-Sì- mi rivela e io rimango di sasso, poteva anche mentire
Come posso essere amica di uno che crea quei mostri?
-Sono affascinanti da studiare e riflettono le caratteristiche dei padroni Quello nella serra al chiuso, era mio-
Il cuore smette di battere per un paio di secondi al ricordo di quel bambino, quel piccolo bambino mostruoso.
Era suo? Quell'end crudele e spietato? Non può essere
Mi ricompongo, sedando il mio istinto di scappare.
-Cosa volevi dirmi?- gli chiedo adesso cauta.
Lui si avvicina di scatto e in un secondo mi è accanto, per sussurrarmi all'orecchio. Il suo eco dell'anima invade l'aria, rendendola pesante e cupa, mi ricorda tanto il mio sogno, la deva stazione. Rimango immobile, cercando di ricordarmi l'ultima volta che ho visto Nightmare, è innocuo.
-Darkside?- chiedo.
-Scusa, Lady Clare- il prolungamento della sua Ombra tocca uno dei nervi della mia gola, sento mancare l'aria.
Poi buio.
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Innamorata del male
Fantasy(IN REVISIONE) Il cambiamento non è mai una cosa semplice, soprattutto per un'adolescente che non sa ancora chi sia e cosa si nasconda ai margini della sua mente. Clare Payhad e la sua migliore amica d'infanzia hanno scelto di fare i test per la scu...