Mi guarda. I suoi occhi divampano. I miei sono stanchi e bruciando da quando ero a casa con i miei. Non riesco a discutere adesso. Mi lancio riscaldare dal calore della giacca asciutta di James. La stoffa porta il suo odore. È avvolgente e rassicurante. Mi fissa. Mi fa entrare, trascinandomi. Chiude l'enorme porta d'ingresso. Poi si gira e mi si avvicina. Il mio istinto mi dice di arretrare ma proprio non ne ho la forza. Ora è vicino. Sento il suo calore corporeo ad un pelo. Scosta la giacca dalla spalla ferita e la sfiora piano. Subito le sue dita si tingono di rosso.
- Sta tranquillo. Sto bene- dico
Mi guarda come per zittirmi. La sua rabbia è palpabile. Sbuffo.
Basta voglio andarmene
Faccio un passo verso dormitori tranquilla, ma lui mi prende un braccio e se lo porta dietro la nuca poi mi mette il braccio dietro le ginocchia e mi solleva.
Lancio un gridolino.
-Mollami-
Entra in cortile e si dirige verso i dormitori luna. Kail ci vede e scende subito dalla torretta.
-L'hai trovata!- dice forte e si avvicina.
- Sto bene. Voglio andare a casa- dico come una bambina capricciosa.
Kail guarda male James.
-Lasciala- gli intima.
-Kail è ferita- dice e scopre la mia spalla. Kail si allarma subito. -Devo curarla. Non è profonda ma devo capire se c' è del veleno dentro.- dice
-Potrei medicarla io- dice Kail.
-I White non hanno gli antidoti. Io so dove trovarli- dice James.
Kail annuisce.
-Va bene ma sta attento. Non voglio che le facciano del male. Ricordati che è stato lei a creare confusione per l'ala sole e a far calare le cattiverie dell'ala luna, la vorrebbero mettere a tacere- dice Kail teso.
James è glaciale.
-Starò attento- si limita.
Mi porta dentro l'ala nera.
Nel buio vedo mille e più occhi spuntare nelle tenebre. Sento la presa di James serrarsi. La mano cerco Artemis. Guardo James.
- Non avere paura- mi dice -Nessuno ti toccherà-
Zauko si avvicina.
-James... ci hai portato la cena?- dice a zanne scoperte.
Gli occhi di James si accendono. Il rosso copre il bianco e la luce esce verso fuori, quasi mi accecano. Dal terreno esce un'ombra nera. Ma quell'ombra non è quella di James. Ha due braccia lunghissime, un corpo sottile ma immenso. Di profilo ha una doppia fila dentata. L'ombra si avvicina a Zauko. James mi mette la mano sugl'occhi.
- No.. No...no James- un urlo squarciò l'aria. -NOOO-
Sento qualcosa di liquido incontrare la parete accanto a me. Ho i brividi. James mi toglie la mano e vedo Zauko scappare e sulla parete schizzi di sangue. Guardo James e lo studio per vedere se quel sangue era il suo.
- No,Clare- mi dice e io lo guardo non capendo. Si gira.
- Non sono ferito- mi dice. I suoi occhi sono rossi intensissimi, tanto da sprigionare luce. La pupilla è divisa in tre. Non è più unica.
Come fa a sapere quelli che pensavo!?
- Perchè il mio eco dell'anima al momento è amplificato-
Oh Dio
Non pensare
Non pensare
Non pensare
Lui fa finta di niente e riprende a camminare. Il migliaio di occhi è scomparso. Tutti tranne un paio del colore dell'oceano. Mi giro verso quello sguardo e vedo L'ombra di James andare in quella direzione. Arriviamo nei dormitori. Gli occhi di James ritornano normali. I suoi muscoli si rilassarono di poco e L'ombra scompare. Mi adagia piano sul suo divano, nel grande salone. Prende la legna e accende il fuoco nel camino. Sposta il divano con me sopra di peso per avvicinarmi al fuoco. Appoggio la testa su un cuscino. Noto che James non cammina, ma è così veloce che non riesco a vederlo. Prende un kit medico. Prende uno sgabello e mi si siede difronte. Io non riesco a muovermi ho i muscoli strappati e doloranti.
Scosta la giacca mi guarda. Il tessuto della mia camicia bianca lo separa dalla ferita.
Mi volge uno sguardo acceso dall'odore del mio sangue. Provo paura.
-Devi toglierla- io lo guardo e avvampo.
No
No
NO
-James...-
-Tranquilla... Non mi metto mica a guardarti- mi guarda freddo.
Divento rossissima.
-No, non posso, cioè io...-
-Non ti fare pregare come una bambina viziata -
Bambina viz...COSA?!
Sbottono la camicia e me la sfilo. I capelli mi ricadono sulle spalle, in grosse ciocche spettinate e fortunatamente, coprono parzialmente la pelle chiara scoperta. Il suo sguardo mi studia pigramente, passa languido sul mio corpo facendomi venire i brividi. Io non posso fare a meno di diventare paonazza.
Mi si avvicini, mi scosta delicatamente, i capelli dalla spalla. Prende del disinfettante e del cotone. Bagna il cotone e lo passa sul bordo della ferita. Faccio una smorfia e tendo i muscoli che bruciano come se stessero andando a fuoco.
- Perchè sei uscita?- mi chiede e il suo tono trapela del disappunto malcelato o forse volutamente scavato nel suo gelo.
- Ti stavo cercando... mi hanno detto che eri venuto a parlarmi e poi che eri scomparso- dico con un'altra smorfia. Lui mi guarda con la rabbia ad infiammargli lo sguardo.
- Ti avevo chiesto di non uscire da sola, Mrs. Payhad- dice e mette il disinfettante nella ferita. Io urlo e d'istinto mi appoggio col il viso alla sua spalla stringendo i denti, il suo odore mi invade all'instante e funge da calmante, mentre piano riapro gli occhi.
Mi aspetto uno strattone o un "Sii forte" o "Non fare la stupida bambina". Invece mi mette una mano tra i capelli.
Ora li strappa
E inizia ad accarezzarli, con calma mentre con l'altra continua a disinfettare i tagli che, evidentemente, non sono così superficiali come credevo.
-Chi ti ha ridotto così, Clare?-
Clare?
-Sono successe molte cose- dico stanca.
-Dimmelo- esordisce duro.
-Un linea E-
Mi sorregge piano per guardarmi negl'occhi.
-Hai combattuto?- mi chiede.
-Sì e ho vinto. L'ho ucciso- abbasso lo sguardo. Ma non riesco a nascondere l'orgoglio che arde come fuoco in ogni fibra del mio corpo. La stessa sensazione che ho provato a casa dei miei genitori. Nei loro volti contratti dallo stupore e nei loro sguardi confusi nel constatare che strana creatura sia diventata la loro piccola e ingenua bambina. La stessa bambina che hanno eclissato dalla loro realtà e ora, la stessa che in poco tempo l'ha smascherata e esposta alla luce.
-Ma sei pazza? Non sei pronta per affrontare un End da sola- il suo tono fa sorgere delle torri altissime piene di dubbi.
Sono stata una stolta. Del resto, sono ancora inesperta
-Mi spiace moltissimo. Non mi ero resa conto di quanto fossero pericolosi- dico.
-Cosa hai visto per dirlo?- ripensandoci scoppio in lacrime.
- Ehi, Clare- mi dice piano. Il gelo è scomparso da i suoi occhi. Ora pare solo preoccupato.
-James... io ho avuto paura- lui si irrigidisce - Stava mangiando una persona- singhiozzo - avevo temuto che fossi tu- continuo disperata. Lui immerge le dita tra i miei capelli, le sue dita arrivano alla mia nuca e la accarezzano con dolcezza.
-Shh è passato. È stato un brutto momento, Clare, solo un brutto momento.-
-Mi dispiace per non averti creduto-
- Non È successo niente tranquilla- mi rassicura - Ma quanto tempo ci hai messo e perchè sei zuppa?-
- Ho iniziato a correre ce ne erano troppi e sono arrivata dai miei, c'è qualcuno da cui mi tengono nascosta, mio zio... io non sapevo di lui. Ma i miei pensano sia in pericolo. Mio padre ha aperto un portale e.... e sono scappata- iniziò a singhiozzare.
-Dio...Clare..-
-Non capisco! Perchè a me! Perchè una svolta tanto orribile-
- No, Clare non lo pensare- mi incalza
-È solo un brutto capitolo ma tu non sei una brutta storia- mi dice -E adesso, ti prego smettila di piangere. Andrà tutto bene. Nessuno ti farà del male-
Prende una benda e mi fascia la spalla. Mi asciuga le lacrime con le dita, imprigionando le gocce. Poi si alza, dopo un paio di secondi torna con un maglione nero.
-Tieni- me lo porge e mi avvolgo di quel tessuto morbido di buon grado.
-Grazie-
-Non ringraziarti. Non avrei dovuto arrabbiarmi e ignorati, avrei dovuto farti capire, con me, non sarebbe stato così traumatico per te- dice. Va in cucina.
-Dove vai?-
-Prendo qualcosa di caldo-
Mi bruciano gli occhi quindi li chiudo. Sono troppo stanca ma mi sento più leggera. Mi lascio pervadere dal sonno.
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Innamorata del male
Fantasy(IN REVISIONE) Il cambiamento non è mai una cosa semplice, soprattutto per un'adolescente che non sa ancora chi sia e cosa si nasconda ai margini della sua mente. Clare Payhad e la sua migliore amica d'infanzia hanno scelto di fare i test per la scu...