La voce incalzante dell'insegnante viene interrotto dal suono stridulo della fine della lezione. Mi alzo controvoglia. Quella ginocchiata mi ha distrutto una gamba.
Usciamo dalla classe è ora di pranzo, Ancora più divertente. Matt mi ferma davanti alla mensa.
-Ehi paladina dei buoni!- io lo guardo con sguardo gelido, indispettita dalla sua ironia.
-Birster- pronuncio in segno di freddo saluto.
-Mss. Payhad andiamo!- mi incalza -Chiamami Matt-
-Dai, Clare ho fame!- mi dice Ally con una faccia buffissima. Il mio ghiaccio si sfalda e rido.
-Ehi! Posso offrirti il pranzo?- insiste prendendomi da un polso. Di nuovo, quella sensazione orribile di rabbia sottopelle, che pizzica i miei nervi. Così viscerale da acciecarmi e così incontrollata da farmi chiedere cosa non vada in me, oggi. Sgrano gli occhi e strattono via il mio polso. Il mio sguardo incrocia il suo e per un secondo l'istinto di aggredirlo mi si palesa davanti.
-Lasciami!-
-Ma perchè?-
-Smettila di fare così!-
-Ma così come!?-
-Come se fossi diventato il mio debitore! Tu non mi devi niente. Capito? Niente! Ho fatto solo quello che volevo fare. L'ho fatto perchè il mio istinto ha detto così! Di certo non perché mi stavi simpatico o qualcosa del genere, solo perché non mi andava a genio il tuo 'interlocutore'-
La faccia di Matt diventa una maschera di stupore ed è evidente anche il suo imbarazzo. Sembra cupo, quasi ferito dalla mia reazione. Mi chiedo cosa si aspessatte che facessi: si sta comportando come se fossi un Dio che gli ha concesso il perdono. Mi spiace deluderlo, ma io non sono un Dio. Sono umana e non voglio essere venerata. Ho agito di impulso e per poco non ci sono finita in mezzo anche io in quella rissa, quindi non ha niente da venerare se non il Caso.
-D'accordo Clare...-
-Per te sono Mss. Payhad- dico e vado verso la mensa, indispettita da tanta confidenza. Mangiamo in silenzio mi sono saltati i nervi e ora li sento guizzare, come pesci, sotto pelle.
-Questo pomeriggio? Che vogliamo fare?-
-Il bellissimo e assoluto beato poltrire-
-Oh andiamo, Clare! Sono gli ultimi pomeriggi in cui non abbiamo scuola anche di pomeriggio!-
-Ragazze!- Drama si siede al nostro tavolo accompagnata da Marina e L'immancabile Kail.
Lui mi rivolge uno sguardo di rimprovero mentre si siede e con fare burbero addenta il suo panino. Noto che ha la camicia leggermente sbottonata e la cravatta scomposta. Non sembra il tipo da non far caso al vestiario, è strano
-Kail...- pronuncia Drama -Vuoi che ti prenda da bere?- è adorante
è disgustoso!
Vedere una ragazza così bella e apparentemente dotata di un cervello sbavare addosso ad un ragazzo che la guarda appena. Non capisco proprio. Forse sono i miei nervi a pensare al posto mio, quindi non do voce alle parole e mi richiudo nel silenzio del mio sguardo che cerca una spiegazione.
-Ragazze- dice Marina -Come vi trovate a lezione?-
-Ben...- inizia Ally, ma io la fermo con un gesto della mano.
-Perchè ti interessa?- chiedo sospettosa
- Lo chiede per me- confessa Kail guadandomi negl'occhi.
-Perché?-
Ho intenzione di sapere
-Io sono il "rappresentante" dei White. È compito mio badare alle loro esigenze - dice formando delle virgolette con le dita. Poi riprese il suo povero panino e lo azzanna con ferocia.
-Beh sei un po' scontroso e crei un clima davvero tremendo- rispondo con noncuranza.
-Hai idea a chi stai parlando, ragazzina?- chiede sarcastica Drama con un tono tanto ruvido che quasi non la riconosco.
Oh ma guarda un po' non è poi così gentile come mostra.
Si vedono quasi i suoi scheletri nell'armadio da qui.
O forse è solo la sua puzza di morto.
-Sì, con un ragazzo che per non so quale problema è mestruato- rispondo con impertinenza ma restando calma e glaciale. È come se il fuoco si congelasse con uno strato di ghiaccio. Ho sempre odiato le persone con questo specifico atteggiamento, ora invece, sembra piacermi.
-Ma come...?!- dice irritata. Mi alzo di botto con la rabbia di nuovo presente all'appello.
-Cosa? Cosa è che vorresti dirmi? Non ti va bene, forse?-
-Clare- mi richiama Ally stupita dalla mia reazione.
-COME TI PERM....- inizia Drama ma Kail la blocca con un gesto della mano.
-Non è necessario- dice -Sta dicendo quello che pensa. Vuoi sapere perché sono irritato?-
-Non me ne frega un accidente!
Smettila solo di fare come se il mondo girasse intorno alle tue crisi isteriche-
-Clare...!- dice Ally.
-TU NON SAI TANTE COSE, CLARE!- sbotta.
Io mi alzo e prendo le mie cose.
-Solo perché tu non hai le palle di dirmele- detto questo, attraverso a grandi falcate la mensa e mi dirigo all'ingresso.
Sono davvero furiosa, ma anche in imbarazzo. Forse sembro una bambina capricciosa, ma è vero che mettono solo pressione quei suoi atteggiamenti e poi con lui è tutto un "questo non so fa", "questo è incosciente'. Qualcuno ridacchia e io mi giro ancora più irritata, ma non vedo nessuno, mi rigiro su me stessa fino a riconoscere una sagoma nella penombra.
Un ragazzo è seduto sul muretto appoggiato con la schiena al cemento. I capelli biondissimi risaltano sulla divisa nera e rossa.
Nera e rossa...
I suoi occhi sono rosso sangue con delle pagliuzze più accese. Si lecca le labbra e non so perchè ma mi sento una preda in trappola.
-Tu? Tu saresti la ragazza che ha piegato in due Sadek?- ride. Una risata gelida che mi colpisce o timpani come tanti, minuscoli coltelli.
-Chi sei?- chiedo, di colpo, spaesata la mia rabbia mi muore dentro mentre avvicino al muro di marmo, scendendo i gradini delle scale bianche.
-Ah ah, Mss. Payhad. Non avvicinarti ai Black. È la tua unica regola, ricordi?-
Un filo rosso si infila nella mia mente: paura.
Come fa a sapere cosa Kail mi ha detto?!
-Come fai a....?- chiedo confusa.
-Cosa ti ha detto Mr Gadmas?.-
-Dimmelo- quasi fosse un ordine mentre vedo un lampo di follia accendergli lo sguardo ridente.
-Ci sono tante cose che non sai di questa scuola, Mss Payhad. Secondo te perché non possiamo vederci tra Black e White? Perché i più grandi di te si comportano in maniera strana? Perchè siamo così diversi da...voi- dice con sdegno quasi come se gli facessimo proprio schifo.
-Cosa? Prego?- chiedo con irritazione mal celata. I suoi occhi scintillano, ma quella scintilla muore subito dopo, come se non fosse mai stata. È come se i suoi occhi fossero fatti di sangue e la viscosità dei globuli rossi sopprimano tutta la luce.
-Documentati. Prima di attaccare briga con uno di noi- mi consiglia calmo, come una minaccia appena sussurrata.
-Mi stai minacciando?-
Un sorriso gli attraversa il volto. Si avvicina a me scendendo dal muretto. Mi mette le labbra a pochi centimetri dell'orecchio.
-Sì- sussurra e poi con uno scatto si allontana. Un brivido mi attraversa la pelle e arriva alle ossa. Kail spalanca la porta. È evidente che ha visto tutto, mi raggiunge correndo.
-Clare- mi chiama mentre con un solo balzo, salta la scalinata, atterrando senza un suono -Stai bene? Che ti ha fatto?-
Mi mette una mano sulla spalla e io mi irrigidisco.
-Non mi ha fatto niente- mi scanso subito.
-Non avvicinarti a loro e non farti avvicinare. Oggi hai dato una ginocchiata a uno dei più grandi dei BlackWarrior. Sei nel loro cazzo di mirino. Lo capisci?- mi dice preoccupato.
Mirino?
Un paio di occhi si incastrano nei miei. Sento la terra tremare sotto i piedi e mi sento pesantissima.
Sento che Kail mi parla ma non riesco a sentirlo, come se fossi intrappolata sott'acqua. Vedo solo occhi rosso sangue che mi squadrano poi il resto è sfocato. Barcollo leggermente e Kail mi si piazza più vicino.
-Ehi?! Ti senti bene?- la sua preoccupazione mi fora le orecchie. Sento che le gambe stanno per cedere e tremano. È come se la mia anima e il mio corpo si stessero staccando. Nota il mio tremore e mi afferra un braccio.
-Clare!-
I suoi occhi scompaiono dalla mia vista. Il mondo ritorna a posto. Smetto di tremare.
-Mollami Kail!- dico e scappo verso casa.
COSA NON SO? Cosa dovrei sapere? Chi era?...Mirino...
Mi viene da piangere e urlare.
Che mi succede?!
Entro in casa con il fiato corto. Salgo in bagno.
Mi sciacquo la faccia, cercando in quelle goccioline delicate e fredde la mia tranquillità, ma nessuna di esse me la restituisce.Nello specchio la mia immagine si muove, ma non segue i miei movimenti, sembra che ne abbia di propri. Ha le braccia incrociate mentre io mi reggo al lavandino.
Una voce atrocemente ruvida mi graffia l'anima.
Chi credi che fosse?
Chi vuoi che fosse?
Cosa? La piccola dei Payhad non sa cosa fare? Non sa dove si trova? Per una volta la piccola Clare non sa qualcosa? La mia immagine ride senza allegria. Barcollo indietro, stupefatta. Non so perchè, ma mi sento sconfitta, oltre che fuori di testa. Come se le sue parole fossero vere, come se lei sapesse esattamente tutto ciò che invece io ignoro.
-Scoprirò tutto. E so dove mi trovo! Sono ai dormitori della Warrior. Il liceo migliore di Alcanta- dico. Il mio riflesso si acciglia.
Sai dov'è ma non cos'è...
Mi fermo quelle parole sono come una porta in faccia. Apro l'acqua calda così che il vapore copra lo specchio. Noto con un immenso piacere che la mia immagine appare ovatta e la sua voce non mi tocca più. Di getto, faccio il dito medio allo specchio e subito dopo mi sento una deficiente ad averlo fatto.
Cavolo...è la storia della mia vita
Esco dalla stanza, mi cambio velocemente e mi sdraio al letto.
Sullo schermo del telefono posso contare 2 chiamate perse e 23 messaggi, da Ally. Prendo il portatile. La curiosità mi sta mangiando. Cerco 《Warrior 》.
Trovo il sito della scuola.
"Scuola di formazione per talenti.
Per entrare nella nostra scuola bisogna fare un test di ammissione con le domande di cultura generale. In base alle risposte si potrà scegliere se ne siete degni e in che ala andare. Il nostro mondo è aperto a voi. "
Il sito la presenta così, ma non c'è niente di ciò che io non sappia già o che non abbia già letto. Clicco sbadatamente in un annuario, faccio per tornare alla pagina iniziale ma il mio sguardo cade sulla foto di un uomo con i capelli brizzolati e gli occhi brillanti.
L'ho già visto... ma certo è il tizio con cui Kail parlava.
Sotto la foto c'è scritto 《 Luìs Garroway》
Sorrido perchè è ancora uguale nonostante sia passato del tempo. Sembra che non sia invecchiato di una virgola.
Aspetta un attimo. Di quanto tempo fa è questa foto?
Scorro per vedere la data 《1917》
Il sangue mi si gela nelle vene. Il sorriso scompare dal mio volto insieme alla tenerezza che provavo un attimo fa per quell'uomo.
Qualcosa non va, ma devo avere delle risposte. Ora.
Il telefono squilla e io rispondo.
-Oh Santo Cielo, Clare eravamo così preoccupati! Stai bene?-
-Sì,perchè?-
-Kail è tornato è ci ha detto che non stavi bene. Lui... mi ha detto di chiamarti-
-Come?-
-Sappiamo del Black. Kail era furibondo. E temeva per te. Vuole parlarti...-
Un secondo di silenzio. Una risposta non detta: " io no."
-Ehi, Clare?-
-Sì?-
-Stai bene?-
-Sì-
-Cosa ti hanno fatto?-
-Niente-
-Cosa vi siete detti?-
Sto per...
-Voglio delle risposte, Gadmas-
Cazzo l'ho detto
Sento che sta digrignando i denti.
-Che genere di risposte?-
-Cos'è la Warrior? Perchè non possiamo avvicinarci ai Black? Chi è quell'uomo in grigio che ha una foto nell'annuario nel 1917!?-
-Sei piccola e stanca. Non è tempo- chiudo la chiamata. So cosa fare.
Esco di casa come una furia. Quel ragazzo, parlava come se sapesse tutto e non sembrava che gli importasse della mia età o della mia stanchezza. Prendo le chiavi, mi infilo la giacca e sono pronta ad andarlo a cercare, ma mi ritrovo davanti quel bestione come è che lo aveva chiamato? Sadek?
-Mss. Payhad. Clare Payhad. Una ginocchiata? Davvero?- dice e io rimango di sasso. La giacca aperta sul davanti, la cravatta rossa; tutto quel rosso e nero mi fanno gelare il sangue.
-Sì. Te la sei meritata...- dico con indifferenza, nascondendo le tracce della paura. Noto che questo lo stupisce.
Poi il suo stupore di trasforma in un ghigno. Le sue mani si stringono attorno al mio collo in un gesto repentino.
Ma cosa è un bullo?
Reprimo un urlo, Lui mi alza da terra dalla gola. Sento i polmoni svuotarsi e bruciare in cerca di aria che non riesco a prendere. Mi tiene troppo stretta e iniziano a lacrimarmi gli occhi, cerco di graffiare i suoi polsi con le unghie, ma rimane indifferente. Mi chiedo se abbia intenzione di uccidermi, ma non è una cosa possibile, siamo dei liceali. Davanti al mio sguardo passano degli articoli di giornale con tutti i dettagli delle morti accidentali nei licei di Alcanta e un brivido mi pervade e mi fa accapponare la pelle.
-Dovresti parlarmi con rispetto, Payhad-
-Tu... non...sai..nemmeno..cosa..sia!- sbotto soffocando.
-Oh non ti capisco, che peccato- dice e continua a stringere la presa. Il fiato mi muore in gola. Stringo i denti mentre sento l'adrenalina che si irradia nel mio corpo come fosse droga.
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Innamorata del male
Fantasia(IN REVISIONE) Il cambiamento non è mai una cosa semplice, soprattutto per un'adolescente che non sa ancora chi sia e cosa si nasconda ai margini della sua mente. Clare Payhad e la sua migliore amica d'infanzia hanno scelto di fare i test per la scu...