Tutto troppo ovatto e buio.
"Sono in una grande sala come in quella in chi ho combattuto. Mi alzo. Non c'è più nessuno. Solo io e un'altra sagoma scura un po' più in là... mi alzo. Ma dove sono tutti?
Ci sono due porte aperte una è azzurra e l'altra è rossa. Corro verso quella azzurra è simile all'aura di mia madre ma appena entro mi sento strana. Troppo strana. Troppo leggera. Troppo serena. La serenità e l'euforia mi spaventano così torno indietro. C'era troppo silenzio. Rivado nel salone e vedo che la sagoma di prima si rialza ma... quello è... Edward. Gli vado incontro. Lui è disorientato e ha gli occhi neri e cerchiati di rosso.
-Clare!- mi dice venendomi incontro e abbracciandomi. Piange. Che sta succedendo?
-Edward? Ma dove siamo?-
-Io...- piange. -Io...-
-Edward che c'è?-
-Devo andare- dice guardando la porta rossa.
-Cosa? Dove lì?- gli chiedo.
-Sì. Mi accompagni?-
-Tu mi spieghi cosa sta succedendo?-
-Prima entriamo- mi dice. Io annuisco gli scompiglio i capelli e andiamo verso la porta la oltrepassiamo. Qui c'è penombra. Sento un filo di paura ma mi sento meglio di come mi sentivo nella porta azzurra. Sospiro.
-Ok Edward. Che sta succedendo?-
Lui va avanti nella penombra e si stringe le spalle.
-Clare... io sono morto...questo credo voglia dire che anche tu... sei...-
Morta...il suono di questa parola non detta mi fa correre un brivido che...mi spezza la spina dorsale.
Non posso essere morta! Non adesso! Dio James!
-Io non...- dico poi decido di non dirlo -Come sei morto?-
-Caius..-
Ecco lui è un mostro. Non io che non ho mai ucciso nessuno..e allora perchè sono qui
-Cosa ha fatto?-
-Ha punito Shale per averlo tradito... beh con lui ci vediamo all'inferno- dice e sembra spaventato.
-Che schifo- dico con disprezzo.
Sento il mio cuore sanguinare..anche se se sono morta...io non ho un cuore. Shale...il povero Shale...suo fratello più piccolo, l'unico a cui tenesse....è...morto.. io, l'unica che voleva proteggere, sono morta.
-Cos'è questo?- chiedo indicando il corridoio buio.
-L'inferno-
Sgrano gli occhi.
-Cosa!? Perchè sei qui? Sei solo un bambino!-
-Se si può chiamare un bambino uno di trent'anni-
Trent???????
Cos...?
-Io ho ucciso i miei genitori...e poi sono un vampiro...l'immortalità è immorale e una prova di egoismo e superbia quindi... sono all'inferno..io praticamente...sono nato all'inferno- mi dice con un sorrisetto.
-E io? Io perchè sono all'imferno?- chiedo a me stessa.
-Questo....non lo so. Entriamo in un'altra stanza molto grande delle fiamme rosse sono appiccate dovunque. E ci sono migliaia di ossa. Faccio per tappare gli occhi al bambino che ho a fianco ma... non è un bambino. Ha più anni di me! E suppongo che abbia visto cose peggiori di quello. C'è un tono di pssa e fiamme che mi affascina moltissimo.
-Chi osa disturgarmi?- dice uma voce glaciale e profonda.
Le fiamme fanno distinguere solo una sagoma. E quella si alza e ci si avvicina. E un uomo. Ha le scarpe nere di cuoio lucido, i pantaloni neri e una camicia bordeaux aderente, su un fisico asciutto e muscoloso, dentro i pantaloni. Ha i capelli biondi,un sorriso maligno con un incisivo spaccato, le labbra piene e carnose, gli occhi del colore del ghiaccio. Ha un pearcing alla lingua...assomiglia vagamente a James... apparte per la cattiveria nel suo sguardo quest'uomo sulla trentina trasmette odio, lussuria, superbia, gola,invidia, avarizia,ira e accidia... guarda Edward poi squadra me.
-Un bambino vampiro e una ragazzina guerriera-
-Sono metà guerriera- lo correggo lui mi guarda.
-Uhmmm capisco perchè sei all'inferno.-
Io lo guardo interrogativa.
-Stai contraddicendo il Diavolo... e non hai nemmeno paura nonostante sia all'inferno. Tutti hanno paura tu no.. sei superba..e nessuno mi aveva definito suo padre fino ad ora- dice lasciandomi una frecciatina. Io lo guardo infastidita.
-Tu? Saresti il Diavolo?- dico alzando un sopracciglio con fare scettico -Magari ora mi dici che esiste pure Dio, no?-
-Sì..-
-Sì vabbè. Voi siete nella mia testa- dico toccandomi una tempia. Lui mi guarda e sorride.
-Beh...come dico io "Dio ti crea a sua immagine. Il Diavolo ti cresce" e sembra che io ti abbia cresciuto bene-
Io lo guardo sento qualcuno urlare il mio nome.
Il Diavolo mi guarda.
-Beh non e la tua ora, rossa- dice aprendo le mani. Prendo per mano Edward e faccio per andarmene ma mi ferma.
-Lui rimane qui- mi dice. Io sento rabbia e disperazione.
-Lasciami qui-
-Lo ribedrai,Clare-
-Perchè dovrei venire qui?-
-Tu postresti scegliere perchè tu non hai mai ucciso e cerchi di proteggere le persone e di salvarle ma nonostante questo..non credi in Dio, uhm perdonabile,bestemmi,uhm perdonabile, ami un vampiro, uhm accettabile... ma... la tua anima... non prova alcuna paura, ne terrore, anche se sei qui. E poi... lì non provi belle emozioni...qui ti vedo tranquilla. La tua anima è nata all'inferno. È fatta d'ira e superbia. Sei fatta della stessa sostanza di cui sono fatte le fiamme. -
-Devi andare... - dice Edward sentendo qualcuno che mi chiamava ancora. -Ma prima.... nel mio materasso c'è una lettera per Shale...dagliela.-
-Ma come faccio!?-
-Quando ti sveglierai avrai dei numeri nella mente. Quello e il suo numero- mi dice.
Il Diavolo mi guarda. E sorridere.
-Ora va. Mi avete un po' annoiato. Preferirei undurre qualcuno a peccare e poi devo prendere l'anima di questo seccatore...pultroppo non posso prendere la tua. Ma lo farò e quel giorno la gusterò. Ci vediamo ql varco, Clare-dice e le sue fiamme mi invadono. Vedo una cosa nera uscire dagl'occhi di Edward il Diavolo apre la bocca e scopre una tripla fila di denti prende tra le mani quello che può sembrare un fuoco intrappolato e tondo con piccole fiamme che divampano. Le sue mani la fasciano e la stringono con cartiveria. La guarda e poi fissa gli occhi vuoti di Edward.
-È tua?- gli dice a lui passandosela tra le dita. Poi con la lunga lingua biforcuta si lecca le labbra carnose
-Ma no...è mia- dice sorridendo. I suoi denti sono affilati più di Artemis bianchi e qccuminati che a guardarli potrebbero distruggere il diamante. Mi guarda.Poi ingoia l'anima del bambino. Le suenfiamme mi fasciano senza farmi malr. Semplicemente scladandomi una pelle che in realtà non ho. Mi trasportano nella sala dove c'è una grande luce.
-Clare...- qualcuno mi chiama ma non distinguo di chi sia. Corro nella sua direzione ma più mi avvicino più delle fitte mi invadono. Ma come e possibile? Se sono qui...questa è la mia anima non il mio corpo. Stringo i denti e continuo a camminare con fatica. Cado a terra. L'aria sembra solida e non riesco a respirarla. Striscio sui gomiti fino alla luce"Sono in una stanza con tantissime brandune bianche al mio fianco. Il tetto è alto. Non ero mai entrata in questa stanza. È tutto così chiaro. Alla base del tetto una striscia di intarsi contorna le figure di angeli chiari. Fuori è notte e piove, le nuvole coprono la luna.Mi vedo dall'esterno. Sono draiata, immobile sul letto, ho le mani fasciate con delle fasciature bianche chiazzate del rosso del mio sangue. Salgo con lo sguardo nella cavità della parte interna e più vulnerabile del gomito. C'è un ago inserito in quel punto è collegato ad una flebo di liquido che scende a goccia a goccia. La mia pelle, solitamente olivastra, adesso è pallida e quasi trasparente, i capelli sono scombinati, spettinati e sporchi abbandonati intorno al volto e sul collo. La fronte è sporca di sangue incrostato ma ne ho di meno di quanto ne avevo in battaglia.. qualcuno mi deve avere pulita. E ho una maschera per la respirazione sulla bocca.
Dalla porta della grande stanza spunta una chioma bionda. Ha una ciotola fumeggiante in mano e una bottiglietta di acqua ossigenata. Ha gli occhi velati da un velo scuro e cupo. Le labbra ridotte ad una linea sottile. Appoggia le cose sul comodino e si siede accanto a me. Poi prende una pezza di stoffa ricamata bianca. La bagna nell'acqua calda. Me la passa delicatamente sul volto e lava il sangue secco.
-Clare...- sussurra con tono dolce e disperato al tempo stesso. -Resisti, ragazza- mi dice e ha gli occhi lucidi...ecco di chi era quella voce...lui mi ha salvato senza saperlo. Sposta i miei capellu rossi e scopre le cicatrici bianche dei morsi e poi uno spicca tra gli altri. È rosso e grande...deve essere il suo. I suoi occhi si fanno lucidi. Mi avvicino a me stessa. Metto una mano sul mio cuore.. ed è come se una forza sopraumana mi avviluppasse dentro di se.Apro gli occhi. Sposto la faccia di lato. È l'alba. Fa freddino. Tolgo il respiratore e lo spengo. Kail è seduto accando a me e dorme. Sta russando. Sprrido nel vederlo così. Mi metto seduta appoggiando la schiena alla tastiera del letto. Mi guardo intorno.....quindi non stavo sognando.
Ai piedi del letto c'è una divisa ddi White.. pulita e stirata. Metto una mano sul ginocchio di Kail e lo squoto. Lui socchiude gli occhi e appena mi vede li spalanca. Si inclina così tanto all'indietro che cade insieme alla sedia con un urletto. Si ritrova a terra in modo scomposto e ride. Si rialza in fretta con una nuova luce negl'occhi. Mi abbraccia a sé.
-Dio, Clare- non ricambio l'abbraccio ma prendo a dargli delle pacche sulla spalla per rassicurarlo.
-Dove siamo?-
-Nell'infermeria della Warrior-
-Cosa è successo?-
A questa domanda la sua espressione cambia e si incupisce.
-Hanno ucciso un Darkside e poi Caius e i fratelli sono battuti in ritirata...Hai perso conoscenza e James ti ha morsa....avrebbe potuto ucciderti... poi ti abbiamo portati qui e a mala pena respiravi...-
-Quanto ho dormito?-
-Vorrai dire quanto sei stata in coma?-
-Quanto tempo?-
-Tre giorni-
-Accidenti. Possiamo andare in cortile??- Kail guarda la glebo ormai finita e sfila piano l'ago dal mio braccio. Vado nel bagno dell'infermeria. Mi lavo. E mi vesto. Poi esco.
-Andiamo!- dico tutta si di giri.
Scendiamo le scale e ci immettiamo in corridoio. È presto. Molto presto. Il cortile si sta riempendo. Scendiamo le scalinate di marmo bianco. Ally spunta dall'angolo. Mi vede e getta un urlo acutissimo. Poi mi butta le braccia al collo.
-Si SÌ SÌ!!!!- urla.
Io rido e gli metto una mano sulla spalla. Ma non ricambio l'abbraccio. Mi affaccio nelle scale.
Da quassù vedo una chioma bionda e degl'occhi rossi puntati in bassom ha una sigaretta in bocca e se ne sta in disparte mentre va verso la porta per entrare.
-Ce la fai?- mi chiede Kail preoccupato. Io quasi non lo sento
-James!- urlo. I suoi pcchi si spostano subito velocissimi verso di me. La sigaretta gli cade dalla bocca e prende a correre nella nostra direzione. Lascio sopra Kail e inizio a correre sotto. Ci vorriamo incontro entrambi e ci abbracciamo. Le sue braccia mi avvolgono in un gesto protettivo.
-Clare- una presa disperata ma sicura. Mi bacia i capelli. Sta volta io ricambio l'abbraccio. Vedo Kail da sopra la spalla di James ha una faccia strana. Come se gli dispiacesse. Non lo capisco. Io e James ci stacchiamo.E mi guarda.
Bestemmia. Bestemmia forte.
-...dio,Clare mi hai fatto prendere un infarto. Non farlo mai più. Stronza- poi scoppia in una risata isterica. Un po' mi mette paura. Poi si calma. Lo sengo dal suo respiro.
-Temevo che saresti morta- mi dice. Kail scende dalle scale.
James mi guarda negl'occhi e appoggia le labbra alle mie.
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Innamorata del male
Fantasy(IN REVISIONE) Il cambiamento non è mai una cosa semplice, soprattutto per un'adolescente che non sa ancora chi sia e cosa si nasconda ai margini della sua mente. Clare Payhad e la sua migliore amica d'infanzia hanno scelto di fare i test per la scu...