-Clare, sono dei mostri!- urla -Lo vuoi capire? Non si saziano mai! Sono mostri.
-Anche tu!- sbotto e vedo che lui spalanca gli occhi che diventano un rosso scurissimo. -Diventiamo mostri se cacciamo innocenti-
-Non sono innocenti- risponde brusco.
-Vengono da vampiri, come te. In un certo senso vi appartengono- sostengo ancora.
-Per questo sono un nostro problema- dice lui ma senza alzare la voce come se fosse...
ferito?
-Ti sbagli.- lo correggo -Sono un vostro problema. Io non sono una succhia sangue- rispondo marcando quell'appellativo con disgusto, mi guarda e nel suo sguardo vedo che una scintilla si spegne.
-Non c'è molta differenza. Tu hai delle capacità; potresti diventare benissimo un'assassina-
Lui, pensa che io potrei diventare... un'assassina? È ancora peggio di un mostro. Gli assassini sono consapevoli di essere tali, i mostri lo sono e basta. Non ci pensano. Non lo scelgono. Assassina.. io non potrei mai.. come può pensarlo!?
Anche lui sembra ferito e avanza verso di me con fare minaccioso, mi ricorda tanto Sadek. Mi si avvicina e io arretro. Vedo i suoi canini bucare il suo labbro inferiore, sgrano gli occhi contraendo i muscoli, pronta a sopportare qualsiasi dolore. Un filo rosso si insinua nella mia mente: la paura sta per inghiottirmi mentre le sue pupille si assottigliano come quelle dei gatti al sole.
Questo sguardo...
È lo stesso che aveva quando ha ucciso quella donna.
Deglutisco forte e stringo, tra le dita Artemis. Lui cammina verso di me e io arretro ad ogni suo passo, fino a che non sbatto la schiena contro la parete. Una sensazione quasi piacevole: sentire il muro freddo contro la pelle madida di sudore. Lui mi arriva ad un soffio, vedo i suoi canini luccicare e sudo freddo. Apre la bocca e io socchiudo gli occhi pronta al peggio.
-Sul serio, Clare? Dopo che ti ho salvato tre volte la vita tu non ti fidi di me?- inizia a un pelo dal mio collo -e non solo questo, tu hai paura di me- finisce beffandosi di sé con i tratti contratti dalla delusione che li rende un po' più spigolosi del solito.
Io apro gli occhi, stupita dal tono atono, atipico per l'idea che ormai ho di James.
-Come posso fidarmi di una persona che presta aiuto e poi uccide?- chiedo e lui si scosta con violenza, guardandomi negli occhi.
-La nostra lezione è finita- mi dichiara ed esce dalla stanza, come se ne avesse un bisogno fisico, come se non riuscisse più a tollerare la nostra coesistenza. La rabbia mi pervade, mi prende con sé nel suo abbraccio caldissimo e mi fa sua prigioniera. Mi fa sua complice, sua recluta. Soldato, di una rabbia cieca che mi ordina una reazione spontanea.
Prendo Artemis e inizio a scagliarla sui sacconi appesi al muro. Ora, la mia arma divampa di luce propria. La scaglio con violenza più e più volte ferendo l'aria, i muri, il legno degli oggetti, tutto ciò di materiale e non.
Mi ha dato dell'assassina! Se la è presa perchè ho fatto entrare Birster. Non gli riguarda! Gli End li creano quelli come lui
La lama arriva a colpire la parete grigia, uno squarcio si apre sul muro. Non riesco a fermarmi, così se ne formano altri due fino a creare una "M".
Monster
Riposo Artemis e corro via, non so bene da cosa, se dalla rabbia, dal fantasma di James che continua a ripetermi le stesse frasi o da me stessa. Esco dalla porta a vetri dell'ala nera con la pungente rabbia ormai mutata in paura.
Una forza sovrumana mi catapulta contro una parete provocando in me una una scossa di gelo. Riapro subito gli occhi e vedo il ragazzo dai capelli viola, mi sta fissando con un sorrisetto inquietante, io non sono in grado di capire più niente. Compie movimenti troppo rapidi. I suoi occhi neri contornati da capillari distrutti e iniettati di sangue mi squadrano. Sento delle dita insinuarsi sotto la benda nera e poi come un flash. Vedo i suoi canini. E la sua mano che vola verso la mia gola.
"-Ma che buon profumo- dice e in un attimo mi fa scontrare contro la parete del muro bloccandomi la gola e i polsi. -Chissà di che gruppo sei-
Sorride e i suoi denti sono così bianchi che quasi riesco a specchiarmi.
Mi sta stringendo i polsi contro la parete con un intensità tale da farmi male."
Io lo conosco. James lo ha fermato la prima volta che sono venuta qui. Sono nei guai...Zauko Okura... così lo aveva chiamato James.
Sorride e scopre i denti bianchi.
-Zauko Okura!- strillo e lui si blocca stupito.
-Come? Mi hai spiato Clare?-
-Come sai il mio nome?-
-Me lo hai detto tu- mi dice ghignando -Tu? Invece? Come sai il mio?-
-Se vuoi che te lo dica devi mollarmi- dico ma la voce mi trema, tradendomi.
Lui sorride scoprendo in me una mancanza di controllo, che invece a lui fa comodo.
-Forse non mi importa già più- dice e appoggia le labbra sul mio collo. Un brivido mi percorre mentre lui stringe la presa. Cerco Artemis alla mi cintura e appena appoggio la mano sul manico lei pulsa come un cuore ripieno di adrenalina.
-Okura- pronuncia una voce e il ragazzo si stacca subito come se avesse preso la scossa.
Io cerco di girare di poco il volto. E vedo un paio di occhi blu che mi guardano. Bianco.
"È una White- dice un ragazzo in fondo alla sala. Bello. I capelli neri con riflessi sul blu, gli occhi di un blu profondo come l'oceano. Il fisico ben scolpito sotto la maglietta nera che aderisce al fisico imperlato di sudore. È seduto in una panchina con le cuffie alle orecchie.
-Sì lo è- dice James mettendomi dietro di lui "
Okura mi lascia e scompare. Arrivo in ginocchio annaspando per respirare, chiudo gli occhi ed inizio a tossire.
Sento dei passi che mi si avvicinano.
-Stai bene?- mi chiede il ragazzo.
ma sì è proprio quello della palestra.
-Non provare a toccarmi- sibilo a denti stretti. Si abbassa verso di me e io sfodero finalmente, Artemis. Mi alzo in modo brusco e gliela punto al collo.
Lui fa un sorriso gentile e tocca la lama che lo ferisce con molteplici scosse ma lui non sembra curarsene.
La scosta dal suo collo così da non essere sotto scacco. Ovviamente, il suo dito prende a sanguinare, la mano si squarcia, ma lui non batte ciglio e dopo meno di qualche secondo è come se non si fosse mai ferito, non capisco.
perché a James non fa questo effetto?
-Ti pare il modo di ringraziare un alleato?-
-Tu non sei il mio alleato. Io non ti conosco!- strillo appoggiandomi al muro per mantenere l'equilibrio.
-Per piacere, calmati- mi chiede educatamente e le sue pupille si dilatano. Non cerca nemmeno un secondo di nascondere le zannette bianchissime che gli fuoriescono dal labbro inferiore.
-Cosa sei?!- chiedo subito, sentendomi una stupida a strillare contro qualcuno che parla piano e in modo, stranamente, educato.
Lui mi guarda annoiato.
-Sono un vampiro- dice confermando l'evidenza
-Come James...- sussurro tra me e me, escludendolo
A quel nome il suo volto si illumina di una luce macabra
-No- ride senza divertimento -Io sono un sangue puro-
-Cosa?-
-Tu sai di non essere umana?-
-Ma va, Sherlok!- rispondo scortese, sollevando Artemis, provocando in lui fa una smorfia di disgusto, misto a fastidio.
-Regola i toni, ragazzina- mi ammonisce, ma non c'è ostilità nel suo rimprovero.
Prende Artemis dalla punta e ferma il suo tremore.
-Basta tremare- dice -Non voglio trasformarti-
-Tu? Potresti riuscire a trasformare qualcosa che non è neanche umana?- gli domando con sorpresa.
James non me ne ha mai parlato.
Lui sbuffa annoiato dalla mia ignoranza.
-Beh, non sai molto sui purosangue...- osserva
-Non mi siete mai interessati- mento cercando di emulare il suo tono, con scarsi risultati.
-Ovvio, frequenti James- mi dice cercando di trattenere un troppo evidente disgusto.
Io avvampo.
-Vedi... i puro sangue sono i primi vampiri: da questi sono nati tutti gli altri. Un morso di purosangue può trasformarti, se nel morso cade il nostro veleno...- inizia.
-Sì, James mi ha detto che poi si diventa linea E-
-Sbagliato- dice e mi ammonisce con lo sguardo -se il veleno di un vampiro finisce in un morso allora si trasformano in End. I sangue puro trasformano in vampiro... a meno che loro stessi non vogliano creare un End. Un sangue puro ha molte più capacità e doti di uno sporco vampirello. Siamo come aristocratici-
-Dei montati- Esordisco con insolenza. Lui mi rivolge un sorriso cattivo.
-Se così vuoi definirmi- mi dice con non curanza. Poi mi stacca dal muro prendendomi il polso.
-Lasciami- sibilo. Lui mi fa cenno di guardarmi intorno e noto gli occhi neri di Okura che mi scrutano. Mi si gela il sangue.
-È mio dovere accompagnarti fuori-
-Non devi niente-
-va bene, Clarissa, allora... è mio volere portarti dalla parte giusta della scacchiera. Per piacere, ritira la tua falce- chiede gentilmente.
-È un Artemis- borbotto. -e non mi chiamo Clarissa-
-Ti reggi sulle gambe? Hai preso una bella botta prima- osserva ricordando la fragilità di un corpo umano.
-Tranquillo. Sto bene- gli dico strattonando via il polso dalla sua presa. Sono allerta.
è sempre di un vampiro che stiamo parlando.
Mi accompagna alla porta per andare in cortile. Al che mi giro e noto che lui non si muove dall'ombra. Non si espone neanche un secondo al sole, che ormai sta morendo all'orizzonte.
Lo guardo incuriosita e lui ricambia il mio sguardo, guardandomi però dall'alto verso il basso.
-Ti ringrazio per avermi scortata fino a qui- dico con un tono che non mi appartiene. Lui sgrana gli occhi e abbassa il capo. Io esco dalla porta controllo che nessuno sia nei paraggi, poi sguaino Artemis e ne sfrutto la lama per catapultarmi in alto e arrivare alle ultime scale della torretta di guardia. Mi sento soddisfatta di me stessa, non so perché io lo abbia fatto, è stato senza dubbio stupido e pericoloso.
Kail è sulla torretta e mi guarda strabiliato.
-Wow, le lezioni con quel damerino servono a qualcosa allora!-
-A quanto pare- rido io. Il peso di due occhi aristocratici si fa sentire al che mi giro verso dove sono venuta e lo vedo con un sorrisetto amaro sulle labbra per poi scomparire in una folata di vento.
-Qualcosa non va?- chiede Kail vedendomi assente. Sposto, per un momento lo sguardo verso di lui, senza dire niente.
-No, è tutto nella norma- mento guardandolo in faccia senza provare alcun tipo di rimorso, come se fosse naturale non che scontato. Lui alza un sopracciglio chiaro mentre mi osserva, ma lascia perdere.
per fortuna.
Rimango con lui tutta la notte, immersi in un silenzio assordante e nella calma piatta di una comune notte senza luna. Poco prima dell'alba chiudo gli occhi e le tenebre della mia mente soffocano i colori chiari e tenui del nuovo giorno risucchiandomi al loro interno, nella mia mente. Kail, mi sveglia qualche ora dopo con una busta bianca sigillata e fumante tra le dita. Non mi ci vuole molto nemmeno per accorgermi della sua giacca bianca sulle mie spalle.
-Ciao, Kail-
-C'è questa per te- mi porge una bustina bordeaux. Strappo l'orlo e tiro fuori il cartoncino nero con sopra incise le parole in bianco.
"Il corso di Artemis è momentaneamente sospeso, per danni alla palestra"
Ops... forse ho usato troppa violenza nel tracciare quella "M"
Sbuffo e metto il foglio nella giacca bianca della divisa.
-Qualcosa non va?- mi chiede nuovamente.
-Era un reclamo dell'ala nera, ho distrutto la palestra e le lezioni con James sono state sospese-
Sorprendo Kail a ridere.
-Oh andiamo!- dico tirandogli un pezzo della mia colazione.
Ma la sua risata aumenta tanto da provocare la mia.
Vado a casa. Appena in tempo. Ally si sveglia e andiamo a lezione.
Drama e Marina ci aspettano all'ingresso.
In realtà, la aspettano, con me non hanno proprio un bel rapporto e meno male.
-Hai distrutto una palestra eh- mi sussurra Marina all'orecchio, divertita. Matt si avvicina e vedo che i suoi occhi si illuminano vedendo Drama.
-Ehi!- ci saluta -Posso ridere anch'io?- dice prendendomi sotto braccio. Io sorrido.
-Hai fatto pace?- mi sussurra
Io annuisco e lui mi stringe il braccio intorno alle spalle. Io ridacchio, poggiando una mano fresca sul suo braccio, accettando di buon grado la sua stretta. La mano di Kail mi passa tra i riccioli rossi e li arruffa ancora di più.
-La nostra Ragazzaccia ha sfondato la palestra opposta- Conferma Kail con un sorriso radioso.
-Wo e chi se lo aspettava. Sei tu l'Alpha?- chiede con un doppio senso evidente.
-Bene bene bene- dice una voce alle nostre spalle. -Ma cosa abbiamo qui-
Mi giro e sul muretto vedo James, con i capelli biondi in disordine che gli ricadono sullo sguardo come incattivito, i tratti del volto duri contratti da qualcosa che gli arriva allo sguardo e lo illumina di malignità e la camicia nera stranamente stropicciata.
-Ehi, Jam... - ma mi blocco. I suoi occhi rosso scuro sono diversi. Mi osserva come il primo giorno.
-Mrs Payhad- dice facendomi un cenno col capo ma con...disprezzo
Non cerca nemmeno di nascondere le zanne quando mi rivolge un sorriso maligno. Io sussulto e mi giro verso Ally che per fortuna è impegnata a cercare gadget di Harry Potter su internet. Guardo Kail che annuisce. Prendo James dalla giacca con abbastanza forza da indurlo a girarsi e a levare le sue zanne dal campo visivo dei più piccoli.
-Ti consiglio di mollarmi la giacca Mrs.- mi intima.
-No, devi prima spiegarmi perché diavolo...- ma mi interrompe.
-Non è una richiesta- mi guarda con intensità -È un ordine-
Strattona via il braccio dalla mia presa.
-Perché sei qui?- gli chiedo, arresa
-Non potevo passare per un saluto?- chiede sorridendo.
Io sgrano gli occhi e mi assicuro che nessuno lo stia guardando.
Dico è forse impazzito?
Lo osservo cercando di capire cosa sia cambiato in lui. Rimane sempre bellissimo con la sua anima fatta di incubi e oscurità, ma qualcosa è comunque cambiato in lui. Forse non la sua sostanza, ma qualcosa lo sta costringendo a nascondersi dietro ad una maschera, oppure l'ha appena gettata e questo è il vero lui. In fondo, io non lo conosco, mi convinco di conoscerlo. Sento di conoscerlo, ma a volte, molte volte, ciò che sento è sbagliato, come il suo nuovo modo di comportarsi. Sbagliato, come la nostra pseudo amicizia, sbagliato, come io e lui, come i Black e i White. Come il modo in cui lo guardo e lo osservo ogni volta che muove un muscolo. Sbagliato, come l'istinto di urlargli contro e chiedergli di mentirmi e dirmi che lui non è ciò che si sta dimostrando.
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Innamorata del male
Fantasy(IN REVISIONE) Il cambiamento non è mai una cosa semplice, soprattutto per un'adolescente che non sa ancora chi sia e cosa si nasconda ai margini della sua mente. Clare Payhad e la sua migliore amica d'infanzia hanno scelto di fare i test per la scu...