Capitolo 28

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"Ti aspetto a casa, dopo le 19."
Passo una mano sulla fronte. Le mie amiche mi guardano spaesate.
-Ammiratore segreto?-
-Sì- rispondo.
-È un Black- replica Drama improvvisamente interessata.
Fottiti troia
E cuciti quella stupida bocca da gallina
Sorrido.
-Secondo te lo è?- chiedo fingendo spudoratamente.
Ally fa un sorrisetto tirato, mi conosce, sa che sono sull'orlo di una crisi di nervi. Una crisi di nervi con i fiocchi, Ally.
-Fammi dare un occhiata alla grafia!- mi punzecchia Drama come se lei ne capisse. Io porto il biglietto al petto e la guardo di traverso.
-Dai, di cosa ti spaventi?- mi chiede sorridendo.
-Di.nulla, a parte degli ibridi- scandisco.
-E allora? Dammi quel biglietto- fa un sorriso tirato ma scorgo della malizia e mi ritraggo. Lei cerca di afferrarlo. Qualcosa nella mia mente scatta. Porto la mano alla cintura e sfodero Artemis, puntandogliela alla gola con lo sguardo luccicante.
-Ho detto di no- dico, butto la carta rossa nella lama incandescente dell'arma che subito prende fuoco.
Marina ci separa.
-CLARE!- strilla spingendomi di lato, eseguo una capriola all'indietro ma non cado. Mette una mano sulla camicia di Drama e le si para davanti. Ally mi è a fianco. In mezzo secondo Kail attraversa il cortile.
-Ehi!- urla -Che sta succedendo?-
Io lo guardo gli occhi accesi.
Drama li ha sgranati e finge un piagnucolio. Artemis è ancora spianata nella mia mano e divampa luce, come fosse una stella.
-Clare?-
Ritiro Artemis controvoglia e lo sfido con l'espressione e le movenze.
-Avevo detto di No- dico dura. Poi guardo Drama -Se lo è meritato così impara 'sta puttanella-
Le rivolgo un sorriso che potrebbe sembrare gentile se non fossero state udite le mie parole. Scompiglio i capelli ad Ally, sono innocua con lei.
-Ci vediamo a casa, tesoro- le dico sfoggiando uno sguardo smieloso, volto le spalle e faccio per andarmene.
-Sei solo una codarda!- strilla Drama -Cos'è se c'è Kail fai la santarellina!?-
Attenta
-Drama non...- non lascio finire la frase a Kail che scoppio a ridere. Uso l'eco dell'anima per muovermi molto più velocemente del normale. In meno di un millesimo di secondo le sono difronte con Artemis e la punta, mira al suo stomaco. Messa dall'alto verso il basso.
Sorrido. Poi metto un piede nella sua guardia e la spintono verso il muro. Un piede scivola dolcemente, sul manico appena accanto alla lama e mi do lo slancio sollevando la mia arma dal terreno. Lei sbatte contro il muro e io la inchiodo con essa in un cigolio. Gli occhi di Drama sembrano farsi di una tonalità più intensa, sento il suo eco dell'anima attivarsi, ma proprio mentre sta per avvolgerla, Artemis sprigiona un fascio di luce che lo spezza con un leggero Crack
-Kail!- strilla.
Rido. Kail e sbianca, così come Marina ed Ally.
-Io non temo nessuno.- mi giro verso Kail -Tanto meno lui-
Ritiro la mia arma, senza bisogno di ammonimenti di nessun tipo
-Ciao gallinella- la saluto e apro la porta dell'ala dei White, immettendomi nel corridoio
Matt mi affianca silenziosamente. Ha gli occhi rossi cerchiati di scuro. Gli occhi scuri tendono al grigio. Le spalle ricurve e sul suo volto non c'è nemmeno l'ombra di un sorriso.
-Ehi-
-Ehi- mi fa eco
-Mamma mia che buon umore- commento.
-Mi sono avvicinato solo per avvisarti- dicendolo mi spinge all'angolo, con irruenza improvvisa-Potevi farle del male-
È serio
E arrabbiato, sta ringhiando
Una riga si forma in mezzo alle mie sopracciglia. Scoppio in una risata gorgogliante.
-L'intento era quello, Matt-
Lui scopre i denti e io lo guardo senza alcuna paura anzi sono divertita.
Avere a che fare con James mi ha fatto male
-Matt.- inizio -Basta. Ti ha piantato. Per lei non esisti. Sei out. Smettila di fare finta che meriti qualcosa o che tu le debba qualcosa. È una troietta spezza cuori. Devi accettarlo e non rompere le palle a me. Ha fatto l'impertinente le ho dato quello che si è cercata. E se non vuoi averne un po' anche tu, ti consiglio, vivamente, di lasciarmi stare- detto questo mi allontano e lui rimane interdetto a fissarmi.
Entro in classe.
La lezione è già iniziata, ma non ha molta importanza.
Mi siedo al mio posto come se niente fosse. Ally è già lì. Tutti sembrano osservarmi, più che "sembrano" è quello che fanno, sono fastidiosi.
-È in ritardo!- tuona la prof.
-Lo so- le rivolgo il mio sorriso più impertinente che ho. Mi siedo.
-Payhad!- mi rimprovera.
-Qualcosa non va?-
La prof fuma di rabbia e io sorrido, soddisfatta.
Mi guarda in cagnesco, anche tutti i miei compagni mi fissano, ma nessuno lo fa con astio, anzi con un misto di stupore e ammirazione.
Ally mi mette una mano sulla spalla.
-Basta provocarla- mi suggerisce a bassa voce -Ti sospenderà-
-Ben venga- dico io continuando a sorridere. La prof mi guarda dritto negl'occhi e io sostengo il peso del suo sguardo senza battere ciglio.
Inizia a parlare della sua materia senza spostare nemmeno un secondo gli occhi dai miei.
Inizia a vendicarsi ponendomi domande impossibili. Mi intestardisco alla prima senza risposta.
-Quindi nelle leggende londinesi che cosa erano un linea M?-
-Linea M, sta per Monster, sono esseri dalle sembianze mostruose che non riescono a conciliarsi nemmeno fisicamente con gli uomini al contrario di un Linea E- spiego automaticamente. La prof sbianca e il mio sorriso si tinge di impertinenza.
-Clare?- una mia compagna mi tira la manica.
-Sì?-
-Cos'è un linea E?-
Ancora non lo sanno?
-È una forma meno avanzata di Linea M sono pericolosi, ma sono in grado di mischiarsi all'uomo per aspetto. Si nutrono di uomini e discendono dai vampiri, sono come... incidenti di percorso che bisogna eliminare- dico. La prof mi fissa.
-Ti piace molto studiare eh?- dice la Prof.
-Eh?-
-Devi aver letto quasi tutto il libro per sapere tutte queste cose-
Dal suo sguardo capisco che devo stare al gioco, sospiro.
-Sì, certo, leggerlo è come sentirlo sulla mia pelle- dico sfiorando una cicatrice causata dal linea E, Ally segue il mio sguardo e vedo mille domande sorgerle nella mente.
Suppongo che fortunatamente, nemmeno lei sappia cosa possa essere un mostro
Dopo un altro paio di orette suona la campana. Sono la prima ad alzarsi.
Andiamo in mensa, onestamente non vedevo l'ora di affondare i denti in un panino. Il mio stomaco mi ringrazia regalandomi un piacevole calore in tutto il corpo. Davanti a me Matt mi guarda stranito.
-Clare la pianti?- mi dice io lo guardo non capendo
-Di fare cosa?-
-Bah niente, tra un po' ti metti a gemere- dice ironico. Arrossisco un po'.
-Eh senti ho fame!-
-Sei incredibile- mi stuzzica alzando gli occhi al cielo. Ally sghignazza con il volto affondato in una poltiglia dall'odore esotico, per poi tuffarsi sul panino, ma la sua espressione si fa delusa.
-Che c'è?-
-Lo volevo caldo il mio panino- io le sorrido estraggo Artemis da sotto il tavolo e quella inizia a sprigionare luce bianca.
-Da qua- le dico togliendole il panino prima che possa morderlo, facendole chiudere la mascella con un rumore sordo. Sorrido e appoggio il panino sulla lama che subito inizia a fumare.
-Spero che tu l'abbia pulita, non voglio l'ebola, Clare- mi dice come rimprovero
-La pulisco sempre, maniacalmente- spiego tranquilla.
-Sì vabbè e io ho le pulci- esordisce Matt prendendomi in giro -Ma da quando lo sa?-
Mi chiede rivolgendosi ad Ally.
-Un po'-
-Lo hai detto tu?- mi chiede
Faccio di 'no' con la testa.
-Lo ho capito- dice lei. Matt la guarda alzando un sopracciglio
Ally guarda l'acqua dentro il bicchiere. Gli occhi le si tingono di colore lilla e l'acqua inizia a bollire, poi si congela e poi ritorna normale. Matt si sporge da sopra il tavolo.
-Wooo- dice prendendo il bicchiere. -La sai controllare?-
-Ancora no, ci sto lavorando-
-E tu?- chiedo a Matt incuriosita -Quando l'hai scoperto?-
-Beh, lo sai, io sono al secondo anno. Quest'anno comunque, poco prima di settembre- mi rivela. -Tu... ci sei riuscita subito-
-Sì beh non mi piacciono le bugie- dico sorridendo. Lui alza lo sguardo.
-Certo...-
-Ma Kail?- chiede Ally mentre gli occhi le si illumina. Bleach è disgustoso. Spero di non avere la stesse espressione sbavante quando parlo di James.
-In verità non ne ho idea- dice Matt. Entrambi si girano a guardarmi.
-Che c'è?- chiedo
-Tu non lo sai?- mi chiede Ally.
-Perchè dovrei saperlo?-
-Siete colleghi- mi ricorda lui.
-No, Non lo so-
Penso a James, devo vederlo tra poco. Dovrò dirgli della festa
Si arrabbierà
Mi vendicherò
Mi alzo dal tavolo.
-Devo andare-
Ally mi fa l'occhiolino, è la mia complice da una vita ormai, non potevo non raccontarle il mio piano e lo appoggia, come sempre.
Mi faccio una doccia calda, ascoltando la musica.
Il vapore riempie la stanza con il suo caldo umido. Sto un'ora dentro la doccia. È rilassante e mi serviva. Esco asciugo i capelli troppo crespi per non essere stirati, torno in camera dopo un bel po' di tempo passato a cercare di domare la chioma rossa, inutilmente. Lo sbalzo di temperatura mi fa rabbrividire, mi piazzo davanti all'armadio: non voglio andare in divisa, anche se ormai è la mia seconda pelle.
Prendo dei pantaloni neri strappati e una maglia verde. È incredibile come riesca sempre ad essere in ritardo. Sospiro e prendo il telefono, lo infilo in tasca ed esco. Il sole è già tramontato attraverso il cortile. Kail mi rivolge uno sguardo da sopra la torretta ma non proferisce una parola, rassegnato. Faccio scorrere le mani sulle maniglie. Il metallo mi rassicura. Apro la porta ed entro. Il corridoio è affollato sta sera. Sotto i miei occhi vedo passare vampiri, lupi, streghe. Zauko ha una benda su un occhio e mi fissa mentre attraverso il corridoio per andare ai dormitori.
Busso alla porta sul legno c'è un numero '66' e poi un '7' scritto a penna. La porta si apre e James si materializza sulla soglia. Gli indico il numero con lo sguardo.
-Che vuol dire?- chiedo. Lui mi squadra dalla testa ai piedi e storce il muso poi guarda il numero.
-667 ne so una più del diavolo- poi si scosta -Prego-
-Ah-
Entro in casa e l'odore fresco della notte mi arriva alle narici.
Sorrido.
-Allora?- gli chiedo. Lui chiude la porta e mi guarda spaesato.
-Cosa?-
-Cosa hai scoperto, lupo solitario-
-Uhm accomodati, fatina dei denti-
Ci sediamo sul divano.
-Dai- lo incoraggio.
-Sono andato da una mia vecchia conoscenza-
-Un lui o una lei?-
-Ti interessa?-
-In verità no-
-Bene allora cerca di non interrompermi - si mette una mano sulle labbra - come stavo dicendo, sono andato a parlare con una mia vecchia conoscenza. Mi ha detto un paio di cose interessanti: sul tuo caro zio, Caius. Era un Black addestrato nella Warrior, una delle matricole migliori. un guerriero sangue puro. Complimenti per il pedigree-
-Un Black?- chiedo.
Lui mi guarda stizzito.
-Sì, ha scoperto di essere un guerriero presto, ricorda qualcuno. Si è allenato ed è diventato imbattibile. Lui era dell'idea che per preservare le qualità della specie ci si dovesse sposare tra guerrieri. Fu fermamente contrario ai matrimoni misti. Impazzì letteralmente quando si innamorò di Shana, una lupa mannara proveniente dalla tribù di Los Angeles. La uccise per non cadere nella tentazione di inquinare la sua specie. Uccise anche la famiglia di Shana per cancellarla dalla memoria di tutti. Per questo fu esiliato e poi è scomparso. Nessuno ne ha più sentito parlare. Si dice che sia morto- mi spiega con un'alzata di spalle.
Quindi è per questo che mi cerca
Vuole proteggere la specie. E non vuole che io la contamini. Io sono metà guerriera e metà guardiana... vuole eliminarmi.
-È per questo che mi da la caccia- sussurro.
James mi guarda.
-Beh sarebbe questo il motivo se solo non fosse, beh ecco, morto- replica -So che la morte di un parente non si comunica proprio così e di solito non dovrei dirlo ma sono contento che lo sia e dovresti esserlo anche tu-
Morto. Ho sempre pensato alla morte come una cosa permanente, inevitabile, inarrestabile, ma dopo essere entrata alla Warrior... non sono più tanto sicura: i vampiri sono esseri immortali e scommetto che non sono gli unici esseri a non morire mai o ad essere già morti e continuare a vagare.
-Io l'ho sentito- dico assente.
Lui mi si avvicina e mi avvolge nel cerchio delle sue braccia.
Sussulto. Mi ricorda quando il mio litigio con Kail, quando ho scoperto che lui sapeva di mia madre e  piansi. In silenzio, ma piansi e lui mi abbracciò con la stessa intensità con cui mi sta abbracciando adesso.
-Avrai sentito l'eco di qualcun altro-
-E come lo spieghi mio padre?- chiedo -Lui ne era sicuro-
-Non lo so, piccola. Ma lo scopriremo- si allontana di un passo.
-Sono arrabbiata con te- confesso. Lui mi guarda spaesato -Mi hai lasciata qui-
-Clare...-
-Te lo avevo detto che te l'avrei fatta pagare- sorrido e lo vedo irrigidirsi -Andrò alla festa dei White, domani sera. Ci sarà anche Kail-
I suoi occhi si tingono di un rosso acceso. Sento nascere in lui qualcosa di incontrollabile e fuori dal comune.
-No- dice ridendo -Stai scherzando-
-No-
-Clare! Quello sporco White ti fa il filo, lo capisci?-
-Punto numero uno, io sono una White. Punto numero due, Kail non mi fa il filo, James-
Lui butta gli occhi al cielo e sospira.
-Non ci andare-
-Sì, invece- replico.
-Allora vengo con te-
-No, Sei troppo... un Black- dico sorridendo. Lo vedo alterarsi sotto i mei occhi e non poco.
Il mio telefono prende a squillare e il suo sguardo ricade sullo schermo.
'Papà'
In un attimo dimentichiamo la nostra discussione e ci guardiamo negl'occhi.
La paura mi attanaglia nella sua oscura presa. Mi fa cenno di rispondere.
Prendo la chiamata con le mani che mi tremano in spasmi incontrollabili.
-Papà?-
-Pronto? Dio Clare. Menomale. Stai bene?-
-Papà? Che succede?-
-Ci sono delle cose che devi sapere- mi dice. -Ma non è il caso che tu le sappia per telefono... quando puoi venire a casa?-
-Ma Papà mi avevi detto di non tornare-
-Le cose sono cambiate, tesoro. Qualcuno ha indagato su mio fratello e lui è a dir poco furioso, Clare. Sei in pericolo-
ops
Sposto il cellulare dall'orecchio e guardo James.
-Devo spiegarti delle cose, tesoro o non potrò proteggerti-
-Papà, tuo fratello è morto-
-No, Clare. Ha inscenato la sua morte ma mio fratello è vivo e più potente che mai. Devi farti accompagnare tra due giorni a casa nostra-
-Farmi accompagnare?-
-Sì, ho bisogno di sapere che non sarai sola durante la strada, Clare. Mi dai la tua parola?-
-Sì. Papà.-
-A presto- e chiude la chiamata.
-Papà...- troppo tardi.
Sospiro.
James si allarma, non lo da a vedere ma riconosco quello sguardo.
-Tra due giorni dovrò andare da mio padre... ho bisogno di qualcuno che mi accompagni- esplico anche se so che lui ha sentito ogni singola parola.
-Lo faccio io-
-Mio zio è vivo- dico e lui si paralizza. Guardo l'orologio.
-Devo andare- dico
-Aspetta!- mi ferma. -Dove?-
-Sono di turno sta notte-
-Sta attenta-
-Lo sono sempre- dico guadagnandomi un'occhiata sbieca, vado alla porta ed esco. È sera.
-Lady Payhad- dice una voce alle mie spalle. Sento un potere forte. Troppo imponente per essere calibrato.
-Ciao, Darkside- mi giro.
-Hai imparato ad usare l'eco dell'anima- dice sorridendo, anche questa volta, non è una domanda.
-Sì- confermo
-Lady, sei molto veloce ad apprendere- mi guarda come se fossi un animale raro da a studiare.
-E tu sei molto inopportuno- si ferma un secondo.
-Io ho il diritto di esserlo- mi dice.
-E chi te lo da questo diritto?- chiedo con sfida
-Il mio sangue- mi dice alzando di poco il mento.
questi nobili insolenti ed insopportabili.
-Ho sentito dire che ti danno la caccia- mi riferisce. Il sangue mi si gela nelle vene.
Come fa a saperlo! Come fa a sapere sempre tutto?
Sono lì lì per tirargli un pugno ma non lo faccio. Non mi conviene so che lui è molto più forte di me e anche di James. L'impulsività non può aiutarmi questa volta, ho visto cos'è in grado di fare.
-Con permesso- dico facendo una riverenza.
-Non dovresti girare sola, di notte, nell'ala nera.- mi dice -Molti qui ti vorrebbero morta-
-E perchè mai?- chiedo
-Sei quella che spinge i White contro di noi-
-Siete dei bulletti da strapazzo- dico disgustata.
-No siamo solo più forti-
A quelle parole rido senza allegria.
-Solo perchè quelli come me non vogliono battersi-
-Perchè siete dei codardi- mi istiga.
Stringo le mani a pugno.
-No, perchè siamo intelligenti e una lotta interna non ci serve-
Non ho intenzione di discutere devo lavorare.
Salgo sulla torretta
-Ehi- mi saluta Kail.
Le parole di James mi rimbombano nel cervello, minacciando di farmelo implodere:
"Quello sporco White ti a il filo, lo capisci?"
Sono sicura che si sbaglia.
Kail mi porge un sacchetto di carta.
Io lo guardo un po' spaesata.
-Non hai cenato- mi spiega.
-O, ehm grazie Kail-
Lo apro.
Pollo.
Patatine fritte.
Una birra.
Adoro questo ragazzo.

Cammino a passo spedito. Il rumore delle mie scarpe riecheggia nel corridoio della Warrior, ormai vuoto. È sera inoltrata e l'aria fredda si insinua nel tessuto, mi trapassa.
Sospiro. Devo stare calma. Tutta questa faccenda mi mette ansia. Non vedo James da ieri sera. E mi avrà chiamato 90 volte solo oggi. So che non vuole che vada alla festa ma ormai è tardi.
Devo fargliela pagare e questo è il modo più comodo, veloce e sicuro che ho trovato. Passo di fronte ad uno specchio e per un paio di secondi guardo la mia immagine.
Ho i capelli rossi stirati per metà lunghezza che poi formano dei boccoli leggeri, una collana d'argento con un angelo al collo, il vestito nero mi fascia il corpo per poi terminare poco sopra le ginocchia e con le maniche in pizzo, le calze nere e degli stivaletti con un tacchetto minimo. Il mio riflesso non mi somiglia, non sono quella ragazza. Mi sento di fronte ad un'estranea. Mi rigiro e riprendo a camminare. Non ho tempo per questo. Mi fermo davanti ad una porta bianca sul legno e sul vetro splende il numero:
'303'
Busso.
La porta si apre e Kail mi accoglie. È vestito in un modo così poco familiare che quasi scoppio a ridere. Ha i capelli castano chiaro ordinati, la camicia bianca con qualche bottone aperto, i pantaloni neri. Ha un'espressione strana in volto
-Che c'è?-
-Niente è solo che non pensavo saresti venuta- mi confessa. Entro senza troppa convinzione. I primi volti che individuo sono quelli di Ally, Drama e Marina. Gli altri mi sembrano estranei. C'è un sacco si gente che si dimena al centro della stanza con in mano alcolici di ogni tipo. La musica è così alta che per comunicare con loro devono urlare. La stanza è molto più grande di quando mi aspettassi.
Con Kail ci dirigiamo verso il nostro gruppetto.
-Wow, finalmente ti vedo con qualcosa di decente addosso- mi schernisce Drama. Non posso dire lo stesso di lei. Ha una minigonna verde fluo e una magliettina striminzita rosa e i tacchi vertiginosi dello stesso colore.
Il mio sguardo cade su Ally. Lei è più sobria nel suo vestito blu notte.
Ce l'ho ancora con Drama ma le sorrido lo stesso.
Lei rivolge la sua attenzione a Kail che nel frattempo è appoggiato al bancone e sta ordinando da bere.
-Vuoi qualcosa da bere?- mi chiede lui strillando per sovrastare la musica.
-Sì-
-Birretta?-
-Ma per chi mi hai preso? Vodka liscia- dico. Lui mi guarda sorpreso. Fa per replicare ma si ferma e ordiana la mia vodka, come se non fossi minorenne, anche se non oe so che conti molto.
Cose da matti. Per chi mi ha preso per Drama?
Abbasso lo sguardo sul mio bicchiere e noto, con non troppa sorpresa, che lei  ha ordinato una birra. Guardo bene l'etichetta e leggo :
'0% alcool'
Ripugnante.
Ally almeno ha preso una tennetz.
Marina un sex or the bitch.
Kail un amaro.
Nella sala non si vede molto, le luci ad intermittenza confondono i contorni e la musica è troppo alta. Sembra una camera di tortura nella quale vengono annullati gran parte dei sensi.
Mi ci vorranno un po' di questi per convincermi a ballare
Matt arriva dalla pista già bello che cotto, con le guance rosse e gli occhi già lucidi.
-Ehi ehi ehi. C..chi abbiamo qui- urla. Mi rende il bicchiere dalle mani e già lo vorrei uccidere. Lo annusa e me lo restituisce con un mugugno.
Ecco già è meglio
-Ci vai pesante, eh rossa?- mi chiede ridendo.
-Se non esagero non sono io- rido
-Ok allora ti sfido-
Allettante adoro le sfide, soprattutto se ho la certezza matematica di vincere e con te, fringuello, vincerò facile. Hai già preso il volo mentre io sto con i piedi fissi sul pavimento.
Con un moto di sensi di colpa, lo vedo barcollare sotto il mio sguardo, ma ha lanciato lui la sfida. A suo rischio e pericolo

Innamorata del maleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora