15

1.3K 43 2
                                        

Oggi al lavoro non ne ho combinata una giusta. Ho bruciato una torta, ho rotto 2 piatti e ho messo il sale al posto dello zucchero nei cupcake.

Il mio titolare non ha detto nulla per tutto il tempo, poi prima di staccare mi ha guardata e mi ha solo detto che spera che le cose per me si sistemino.

Non é il solito titolare stronzo e autoritario. Cerca sempre di stringere un rapporto più profondo con i suoi dipendenti.

- Giselle, qualsiasi sia il problema che ti disturba tanto, sai di poter chiedere qualche giorno di ferie. Sei distratta, assente... Spero non sia nulla di grave. -

È da tre giorni che ho la testa tra le nuvole.

Mi scuso con Lorenzo, il mio capo, e gli chiedo se posso saltare il turno di questa sera.

Devo smetterla di pensare alle parole di Nathan. Ma mi ha ferita, mi ha trattata come un oggetto usa e getta.

Alle 18.00 mi vedo con Jenny e andiamo a bere un aperitivo.

Secondo lei sbaglio. Dice che dovrei togliermelo dalla testa e uscire con il mio collega.

- Chiodo scaccia Chiodo, ricordi? -

Non potrei mai farlo. Mi comporterei proprio come si é comportato Nathan con me. Prenderei in giro un altro ragazzo, lo userei e a me non va.

A volte parlare con Jenny non aiuta, questo mi ricorda perchè ci siamo allontanate negli ultimi tempi.

Non ci capiamo più come una volta.

Non si sforza nemmeno di capirmi.

Sono sul divano e sto guardando un film quando sento bussare.

Forse è Sabrina. Oggi ci siamo sentite e mi ha detto che se fosse riuscita,  sarebbe passata.

Corro ad aprire.

Spalanco la porta con i piedi perché ho in mano una vaschetta di gelato e il cucchiaino in bocca.

- Serata post-incazzatura? -

Non riesco a muovere un dito.

Il buon senso e la mia educazione mi suggeriscono di invitare l'ospite ad entrare e offrirgli qualcosa, ma la mia testa si rifiuta.

Rimango sulla porta, mi tolgo il cucchiaino dalla bocca e lo guardo minacciosa.

- Se fosse per l'incazzatura non mi basterebbero tre vaschette per sbollire! -

Nathan sorride e cerca di entrare.

- Posso almeno entrare? Voglio solo parlare. -

Mi sposto e lo faccio passare. Senza nemmeno preoccuparsi di chiedere va dritto in salotto e si siede accanto a Black.

Che cane da guardia che ho! Potrebbe entrare una banda di mafiosi che lui nemmeno se ne accorge.

- Fortuna che il cane non assomiglia alla padrona, altrimenti ora sarei già senza una gamba. -

Devo ammettere di essere d'accordo con lui su questo punto.

Mi guarda fisso negli occhi.

Il suo sguardo riduce le mie gambe a due gelatine, non posso farci nulla. Sono attratta da lui, nonostante sia uno stronzo.

Mi accorgo solo ora che tiene tra le mani il casco. Deve essere qui in moto.

É incredibilmente sexy con il giubbino di pelle, i jeans e una maglietta nera.

Sul bicipite destro ha un tatuaggio, sembra una frase, ma non riesco a leggere. Distolgo lo sguardo imbarazzata.

- Nathan cosa vuoi ancora? - dico con un sospiro.

Il fuoco negli occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora