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Sono seduta sulle gambe di Nathan, tutto il resto svanisce.

Riesco a vedere solo i suoi occhi, così profondi e intensi, potrei perdermi nei suoi oceani verdi, potrei fissarli per sempre.

Riesco a sentire solo il suo respiro, siamo così vicini che lo sento sulla mia pelle.

Le sue braccia mi avvolgono la vita e mi stringono. Sembra un gesto così intimo...

I suoi occhi si abbassano ed iniziano a guardare le mie labbra.

Non riesco a pensare a nulla, solo alla tremenda voglia di sentire le sue labbra sulle mie, come quella sera al falò, le sue mani sui miei finachi, poi sul mio viso.

Non resisto e avvicinandomi poggio le mie labbra sulle sue. Sembra sorpreso dal mio slancio, ma dopo pocho secondi lo ricambia.

Non é un bacio passionale. È un crescendo, ci stuzzichiamo. Nathan mi morde il labbro superiore, poi, come a voler alleviare la "violenza" del suo gesto, passa con la lingua proprio dove prima c'erano i suoi denti.

Anche io faccio lo stesso, prendo il suo labbro tra i denti, ma non stringo, lo succhio. Ne ho bisogno, é come se il mio corpo avesse bisogno di sfamarsi del suo. Continuiamo in questa danza per qualche minuto, poi mi fa alzare per farmi mettere più comoda, a cavalcioni su di lui. Il bacio inizia ad essere più veloce, la sua lingua spinge tra le mie labbra per trovare la mia.

Cedo subito, ed inizia una danza.

Mi sento la testa così leggera.

I nostri respiri sincronizzati fanno da sfondo musicale, ormai sono affannati, come se avessimo corso per un'ora.

Le sue mani, dai fianchi, salgono, si insinuano sotto la mia maglietta e sentirle sulla mia pancia, pelle contro pelle mi scatena un brivido che parte dalla nuca, scende, e termina tra le mie gambe.

- È una pazzia, ma ne ho bisogno. -

Non abbiamo smesso di baciarci, mi ha solo sussurrato queste parole sulle labbra.

É davvero una pazzia, ma non ho la forza di pensare, di frenarmi. Sono completamente inebriata da lui.

Non so quanti minuti passiamo così, forse non molti, ma sono così intensi da sembrarmi una vita.

Lo stringo a me, gli passo le mani tra i capelli. Ho sempre voluto farlo, così a cavalcioni su di lui, stretti uno tra le braccia dell'altro, mi sento a casa. È una sensazione unica, non ci sono parole per descriverla.

Nathan si allontana un po' e sul suo viso spunta un sorriso malizioso e carico di emozione.

- Giselle, credo sia ora che torni a casa. Non potrei resistere ancora. -

Con una mossa veloce, mi poggia sul divano ed é sopra di me. Mi sfiora le labbra con un bacio e si alza.

Non so cosa dire, adesso sono davvero imbarazzata.

- Non riuscirei a fermarmi, non ne sarei capace e questa sera è perfetta così. -

Mi guarda ancora una volta e va verso la porta.

- Nathan, io non riuscivo a fermarmi nemmeno prima. -

Spunta il suo sorriso sghembo, quel sorriso che ti scalda il cuore, che ti fa ribollire il sangue nelle vene.

- Non credere che per me sia stato facile, buona notte Crocerossina. -

Rimango seduta sul divano, incapace di pensare, di muovermi. Mi addormento proprio nel punto in cui prima sedeva lui. Cado in un sonno meraviglioso sentendo ancora il suo profumo e sognando le sue mani e la sua bocca su di me.

Il fuoco negli occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora