Non so per quanto tempo rimasi a fissare le fiamme, non ricordo nemmeno quando persi i sensi.
Ma posso dire che quando riaprii gli occhi, non avrei potuto vedere cosa più bella.
Adesso sono in ambulanza, mi stanno portando al pronto soccorso. Accanto a me c'é Nathan, anche lui ferito.
Da quando é entrato in quel magazzino non mi ha più laciato la mano.
Ancora adesso le sue dita sono incrociate alle mie.
Deve aver pianto perchè ha gli occhi gonfi. Io non so in che condizioni sono, grazie a Dio non ci sono specchi sulle ambulanze.
La testa mi pulsa ancora, gli arti devono essere entrati in contatto con il fuoco perchè li sento bruciare.
Appena mi hanno caricata sulla barella, mi hanno avvolto con la coperta termica ed immobilizzato la testa per un possibile trauma cranico.
- Nathan, c c come... -
- Shhht, non sforzarti. Adesso sei al sicuro. Andiamo in ospedale e ti rimetteranno in sesto. I tuoi genitori ci raggiungono là. -
Non riesco a parlare, ma sto bene. Non sono mai stata più felice. Sono viva, Nathan sta bene ed é finito tutto.
Gli sorrido e sento le lacrime invadere i miei occhi. Sono lacrime di gioia, di sfogo.
- Ti senti male? Non piangere piccola. -
*
Non mi sono mai sentita così viva.
Aver vissuto la paura di morire, il dolore fisico, ma ancor di più quello psicologico, mi ha fatto vedere il mondo da un'altra prospettiva. Ho deciso che appena uscirò dall'ospedale, racconterò di Jack a Nathan, cercherò di essere il più sincera possibile riguardo ai miei sentimenti per lui.
I miei genitori sono appena tornati a casa, soni stati qui per un'ora e mia mamma non ha smesso un attimo di baciarmi. Quando mio papà ha incontrato Nathan avevo paura che lo avrebbe incolpato ed invece non ha fatto altro che ringraziarlo per essere rimasto ed avermi salvata.
- Posso? -
La testa di Nathan sbuca dalla porta e mi rivolge un sorriso radioso, sarà il mio cuore, ma é come se nella stanza fosse entrato il sole.
- Non devi nemmemo chiedere! -
Si avvicina e si siede sul mio letto.
Durante i tre giorni che ho passato in ospedale non mi é mai stato lontano. Ogni giorni mi porta dei fiori e ormai la stanza é avvolta dal profumo e dai colori di qualsiasi fiore.
- Ti sei quasi ripresa totalmente crocerossina! Sono così felice e sollevato di vedere che stai bene. -
Non mi ha più baciata, mentre parla non posso fare a meno di fissargli le labbra. Quando ero legata a quella sedia, circondata dalle fiamme, la cosa che rimpiangevo di più era non poter baciare Nathan.
Adesso, ora che é qui accanto a me non capisco cosa prova per me.
- Nathan, ma cosa siamo? Amici, conoscenti? Non capisco cosa... -
Mi continua a fissare e poi si avvicina.
- Giselle, se ti baciassi ora, su questo letto, temo proprio che non riuscirei a fermarmi. E non credo che sia possibile fare l'amore su un misero lettino d'ospedale. Ma se ti può far sentire meglio... -
Mi stampa un bacio sulle labbra e il suo sorriso mi fa girare la testa.

STAI LEGGENDO
Il fuoco negli occhi
RomanceUna ragazza come tante, divisa tra il lavoro, il volontariato, gli amici e la famiglia. Due grandi passioni: la fotografia e Black, il suo alano. Giselle é una ragazza di 24 anni, ottimista e sempre pronta a cogliere le cose belle della vita. Una gi...