Capitolo 23

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Sono atterrata da mezz'ora e sto aspettando che qualcuno venga a prendermi... In realtà non so se magari sono già qui e mi stanno aspettando perché mi sono chiusa in bagno da almeno un quarto d'ora.. La verità è che stavo per avere un attacco di panico, tra l'ansia di ricominciare e tutte le altre paranoie mi sono completamente dimenticata di prendere quelle maledette pillole. Comunque ora è passato, e sto cercando di darmi una sistemata... Non oso immaginare la faccia di quei due appena vedranno come sono conciata. Coda alta, ombretto nero, mascara nero, rossetto rosso, canotta nera e giacca di pelle ovviamente nera, abbinati agli skinny neri strappati sul ginocchio e ai piedi vans rigorosamente nere. Il mio stile insomma, la gente in aereo mi guardava strano, ma non ci ho fatto caso. In quanto al parere di quei due, me ne sbatto altamente, anche perché io li avevo avvertiti. Do un'altra occhiata alla mia faccia, ovviamente le lacrime dovute all'attacco di prima, mi hanno sbavato il trucco, quindi cerco di sistemarlo come meglio posso. Una volta sistemato, prendo la valigia e vado in sala d'attesa per vedere se c'è veramente qualcuno per me. Non appena varco quella soglia, mi irrigidisco subito perché vengo intrappolata da due esili, ma stranamente forti braccia..'tesoro! Non ci speravo più... Pensavamo che avessi cambiato idea all'ultimo' riconosco la voce di Alessia e quindi mi rilasso leggermente anche se tutto questo contatto fisico mi da fastidio. 'Ho tardato perché non trovavo la valigia.. Ora... Potresti lasciarmi?' 'oh si... Certo... Scusami' e si stacca molto lentamente abbassando lo sguardo come un povero cane bastonato.. 'nessun problema, ma non riuscivo a respirare' faccio un sorriso per farle capire che è tutto ok, anche perché sono io quella che non è abituata a tutto questo affetto.. È colpa mia non sua.. 'Ben arrivata Vanessa, hai fatto un buon viaggio? 'mi chiede Riccardo con un ampio sorriso.. Non immagini quanto, tra nausea, attacchi di panico e ansia 'si grazie, è andato a meraviglia' sorrido debolmente.. 'sarai stanca.. Andiamo a casa c'è qualcuno che nonostante non lo dimostri apertamente vuole conoscerti!' e fa l'occhiolino a sua moglie.. Credo si riferisca ad Eric, mio 'fratello'.. Non sapendo cosa dire preferisco rimanere in silenzio, e seguirli fino alla macchina...

Il viaggio verso casa è durato un'ora e mezza e sono rimasta bloccata alla vista di quella che d'ora in poi chiamerò casa... Cazzarola questa è una mega villa, all'entrata c'è un cancello alto almeno tre metri in ferro battuto... Poi c'è un vialetto che porta all'entrata della casa... Se solo l'esterno è così imponente, non oso immaginare l'interno...

'Vanessa? Tutto a posto?' mi chiede molto gentilmente Alessia, nel frattempo noto che colui che credo debba essere l'autista, sta scaricando le mie cose

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'Vanessa? Tutto a posto?' mi chiede molto gentilmente Alessia, nel frattempo noto che colui che credo debba essere l'autista, sta scaricando le mie cose... 'si tutto ok.. È solo che.. casa vostra è enorme...' dico ancora stupita guardandomi intorno... 'Vanessa, d'ora in poi questa sarà anche casa tua, non dimenticarlo' continua sorridendo... 'ehm.. Sì... Casa nostra è davvero grande...' perché sono così in ansia e imbarazzata...
Mentre Alessia e Riccardo, si dirigono all'entrata io li seguo, ma molto più lentamente e soprattutto più lontana da loro.. Devo ancora focalizzare, e capire cosa dire quando incontrerò Eric... Anche se dal carattere di quei due non può che essere uscito un tipo sicuramente gentile e disponibile... 'Eric, attento a quello che dici è soprattutto non fare cavolate' la voce di Riccardo è profonda e autoritaria 'sentite bene, io ho detto che era uguale che voi adottaste una ragazza... Non ho detto che mi andava bene o che avrei fatto il fratello maggiore, perché io, mettetevelo bene in testa, non voglio una sorella e non farò il fratello maggiore' dicendo questo sento sbattere una porta, immagino quella della sua stanza. Iniziamo bene insomma, lui non era d'accordo e loro mi hanno adottata comunque... È ora di entrare in scena...appena mi notano, si guardano incapaci di dire qualcosa, evidentemente hanno capito che ho sentito tutto... 'voglio solo dirvi che non importa, anche io onestamente non volevo accettare quando mi era stato detto di lui, perché non capivo cosa vi spingesse a volere una figlia, quando ne avete già uno... Poi ci ho pensato bene, e.... Beh sono quà no? Tranquilli, forse è anche meglio che sia lui che io stiamo a debita distanza... Ora...dov'è la mia stanza? Vorrei riposare...' e concludo con un sorriso.. Alessia si alza subito dal divano, prende la mia mano e mi trascina su per le scale, fino al secondo piano, davanti ad una porta con la mia iniziale sopra..
'prima di entrare, sappi che se c'è qualcosa che non ti piace, se non è abbastanza grande, se il colore non ti piace basta dirlo e provvederemo ok? ''e allora la domanda sorge spontanea... Non è rosa vero?' dovevo chiederlo prima di entrare nella camera, insomma non posso dormire in un arcobaleno rosa... ' tranquilla, ho scartato subito il rosa...' accenna una lieve risata e poi mi invita ad aprire quella porta...
Conto mentalmente fino a tre, chiudo gli occhi e apro la porta.. Una volta aperti gli occhi rimango a bocca aperta...

Mobili neri con del tocco di bianco, tappeto viola tendente al fuxia, letto matrimoniale nero

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Mobili neri con del tocco di bianco, tappeto viola tendente al fuxia, letto matrimoniale nero...'Alessia, io...è... Wow...' non ho parole 'ti piace? Sai, ho dovuto lavorare così tanto per trovare qualcosa che fosse adatto in così poco tempo... Se non ti piace-' 'Alessia, respira... È la camera più bella che io abbia mai avuto... E soprattutto c'è il nero! Io davvero ti ringrazio.... È... Perfetta' concludo con un gran sorriso... 'Di niente tesoro, mi fa davvero piacere che ti piaccia... Ora ti lascio... Tra due ore ceniamo... Te la senti? Ci sarà anche Eric' 'si certo, ci vediamo dopo...' mi sorride e se ne va... Riesco però a sentire della musica alta provenire dall'altra stanza... Immagino quella di Eric....faccio un giro su me stessa, faccio un respiro profondo e poi mi butto sul letto... Forse potrà funzionare...
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Sto scendendo le scale, quando sento Alessia parlare con Riccardo 'dovevate vederla, era così sorridente, non sapeva cosa dire, quando si resa conto dei mobili neri ha quasi iniziato a saltare...' parla come se fosse lei la più contenta di tutti... 'Tesoro, stai calma, la stanza le sarà anche piaciuta, ma dobbiamo aspettare che si abitui per capire se vuole essere adottata o meno... Avremo anche firmato le carte, ma se non dovesse trovarsi bene, non faremo nulla per ostacolare il suo ritorno a New York, ok? ' Alessia, fa un respiro e poi annuisce...'sentite arriva o possiamo mangiare? No perché io avrei fame...' 'Eric, non cominciare perché davvero non è il caso ok?' controbatte Riccardo. Ok prepariamoci a questa cena... Entro in sala, e prendo posto, vicino a Riccardo... Non so perché, ma ha qualcosa che mi calma... 'era ora! Ma dico che hai fatto tutto questo tempo... Sei caduta nel cesso?' ok... Quì non ne usciremo illesi....se mi provoca i  questo modo non rispondo di me...
'Eric, smettila' lo ammonisce Alessia... Ho preferito rimanere in silenzio, per il momento... 'che poi non ho capito... Voi non siete tipi da ragazzine dark... Insomma l'avete vista bene? è completamente vestita di nero... Non parla... Se ne sta tutta zitta e poi-' ok, vuole la guerra? E guerra avrà. 'senti un po'  coglione che non sei altro, è meglio che chiudi quella bocca perché non sono dell'umore ok?' lui mi guarda stupita, e gli altri due quasi si mettono a ridere... 'hai capito la ragazza.... È pure sboccata... Veramente non capisco.. ' ok ora basta..' ti ho detto di finirla brutto coglione... Non mi conosci, non sai cosa ho passato. Quindi non permetterti di giudicarmi' mi alzo, mi scuso con quei due e mi dirigo in camera mia...

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