Capitolo 32

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Durante il tragitto si è addormentata e anche se siamo arrivati da più di dieci minuti, sono ancora in macchina con lei, e la osservo... La mia piccola guerriera, ora la sua vita sarà completamente diversa. Resta il fatto però, che devo tornare a New York,  quindi devo parlare con Erik...

Gli mando un messaggio intimandogli di aprire la porta, e dopo nemmeno 5 minuti lo vedo appoggiato allo stipite, così anche se controvoglia, mi impongo  di scendere e prendendola in braccio mi dirigo verso l'entrata, lui chiude la porta e appena mi giro mi ritrovo Alessia e Riccardo davanti, con uno sguardo preoccupato  mentre osservano Van tra le mie braccia.. Erik mi accompagna in camera di Van, la metto sotto le coperte, le poso un bacio sulla fronte ed esco dalla sua stanza. Scendo le scale e quei suddetti nuovi genitori, mi bloccano la strada.

Riccardo prende parola mentre Alessia lo abbraccia.

<Cos'è successo? Dov'era? Dove l'hai trovata? Sta bene?> Mi domanda a raffica.  Ah beh certo adesso si preoccupano...

<<Non so cosa sia successo... questo dovreste dirmelo voi...anche perché ho trovato  quella piccola grande guerriera a fracassarsi l'animo con dell'alcool, in condizioni pietose, in un sudicio bar a un'ora da qui... quindi pseudo genitori che non siete altro, cosa avete detto a Vanessa per farla scappare dal mondo...? Ah, ed Erik, niente panico, nessun attacco, è riuscita a stare calma nonostante tutto>> e dopo aver pronunciato quest'ultima frase, emette un sospiro di sollievo.

Guardo quei due, cercando di far capire che mi devono spiegare un po' di cose...solo così potrò spiegare loro come comportarsi con Van, per evitare cazzate.

< Stamattina stavamo decidendo quando dirle che siamo i suoi veri genitori, solo che ci ha sentiti e non ha preso bene la notizia...>

<<Riflettendoci...Ora capisco perché non si è mai lamentata del periodo che ha passato qui fin'ora, con voi sta bene, perché siete veramente la sua famiglia. Devo dirvi anche io una cosa...devo tornare a New York. Ciò vuol dire che se combinate altre cazzate come quella di oggi, non potrò esserci a risolvere il problema...>> Si guardano tra loro, quasi spaventati...

<< Quindi ritengo sia il momento giusto per spiegarvi come gestire o almeno provare, il carattere di Vanessa>> mi sorridono riconoscenti e mi incoraggiano a continuare...

<< Allora, la prima volta che l'ho incontrata ho cercato di esserle subito amico. Mossa sbagliata. La sua fiducia va  conquistata molto lentamente..L'ho notata magra, troppo magra, e l'ho obbligata a riempirsi di cibo, mi ha sfidato, mi ha dato retta, non perché avesse capito che non sta bene, ma perché voleva dimostrarmi che non poteva mangiare troppo. Infatti dopo, ho passato la notte in bagno con lei, che vomitava l'anima. Quindi regola numero 1, se vedete che non ha finito di mangiare, ma comunque ha messo qualcosa nello stomaco, non forzatela, rischiate solo di mettervela solo contro.
Regola numero 2, se sparisce, non preoccupatevi torna sempre. Ha solo bisogno di stare un po' per conto suo.
Regola numero 3, non ha un buon rapporto con gli psicologi, ne ha bisogno, ma è bloccata, l'ultima volta ha proprio litigato contro la strizzacervelli e quando sono andato  a prenderla, non c'era. Quindi arriviamo al punto 4, non regge la tensione, ha bisogno di qualcuno che stia con lei, oggi vi è andata bene, ha solo bevuto, ma poteva andare peggio, poteva essere presa da un attacco di panico, e quelli sono orribili. Quindi se le viene un attacco, non andate anche voi in panico, ma mantenendo la calma, statele accanto, abbracciatela e cercate di trasmetterle serenità, di solito funziona così. Spesso ha gli incubi, anche in questo caso o cercate di svegliarla, oppure vi distendete con lei e la cullate, si calmerà dopo qualche minuto. Vi chiedo essere pazienti con lei, ormai la conosco come le mie tasche, non è stata amata, e non è solita alle dimostrazioni d'affetto, anche se sono quelle ciò di cui ha bisogno di più.
Per qualsiasi cosa chiamatemi, il mio numero lo avete, state attenti a come vi comportate, adesso la sua fiducia va nuovamente conquistata. Io parto dopodomani, domani vengo a prenderla quindi se non la vedete, potete stare tranquilli, ve la riporto per le 8 di sera... Ora vado, arrivederci.>> Li saluto, mi metto in macchina, e sfreccio a casa mia...

Pov's Erik

Dopo aver parlato con Derek, io e i miei, ci siamo seduti sul divano, e insieme abbiamo tirato un sospiro di sollievo, certo nessuno si sarebbe aspettato una situazione del genere. Io sono veramente suo fratello. Ecco perché ho fin da subito avuto l'istinto di proteggerla.

Mentre siamo ancora seduti a discutere di questa faccenda, delle urla ci mettono in allarme, subito scatto verso le scale e spalanco la porta della stanza di Van, che si dimena nel letto, sicuramente in preda agli incubi... Cautamente mi infilo sotto le coperte, la prendo tra le mie braccia, e la cullo lentamente, continua a tirare calci, ma dopo un po' si calma, e si accoccola contro il mio petto.
Continuando ad accarezzarle i capelli le sussurro all'orecchio <<tranquilla sorellina, sono qui, andrà tutto bene, è solo un brutto sogno>> e piano piano mi addormento anche io, ringraziando mentalmente Derek, per averci spiegato come affrontare queste situazioni.

Continuando ad accarezzarle i capelli le sussurro all'orecchio <<tranquilla sorellina, sono qui, andrà tutto bene, è solo un brutto sogno>> e piano piano mi addormento anche io, ringraziando mentalmente Derek, per averci spiegato come affrontare q...

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