> dico guardandolo riferendomi alla parte della spada sguainata... e entrambi scoppiamo a ridere.
continua stringendomi a se.
>.
Tratto dal capitolo 30
Ormai è più di mezz'ora che fisso quel maledetto pianoforte. Una volta suonavo ed ero anche brava. Poi è successo quello che è successo e ho smesso. Ma da quando ho notato quel pianoforte in questa enorme stanza, sono tentata di sedermi su quello sgabello e vedere se sono ancora capace. A casa non c'è nessuno. Alessia e Riccardo sono a lavoro ed Eric è uscito con i suoi amici... Ci sono solo io.. Io e quel pianoforte. Dopo l'attacco di panico di ieri non ho parlato, nemmeno con Eric, e non ho mangiato. E adesso mi ritrovo appoggiata allo stipite di questa porta a fissare quello strumento. Senza che me ne accorga i miei piedi si muovono da soli e mi ritrovo seduta. Passo lentamente le dita su quei tasti bianchi e neri. Inizio a suonare veramente un pezzo che mi è sempre piaciuto molto, e un po' mi ricorda me. Dall'estrema lentezza e calma io vado in crescendo e mi sembra di essere in un vortice. Un mare in tempesta. Continuo così. Le dita che si muovono con estrema lentezza e precisione e gli occhi chiusi. Come se non avessi mai smesso. Solo dopo aver concluso la mia improvvisazione apro gli occhi e mi ritrovo Eric che mi fissa come se avesse appena visto un fantasma.. In imbarazzo gli chiedo 'che c'è?sembri scandalizzato' "tu...eri..cioè... Sei bravissima. Non mi avevi detto che suoni" ammette sorridendo. Io prima sorrido e poi mi incupisco.
'Suonavo.. E non sapevo di ricordare ancora tutto. L'istinto ha preso il sopravvento'
"beh direi che come prima volta dopo tanto tempo.. È andata bene no?"
'si.. Direi di sì...' ammetto giocherellando con le dita.
"Sai... A settembre iniziano le audizioni per l'ammissione alla Royal Academy of Music... Se ti va potresti fare un tentativo." dice appoggiandosi al piano.
'Io studiare in un conservatorio? Uno di quelli importanti? Senti solo perché ho suonato una canzoncina non vuol dire che io sia pronta o tanto meno abbastanza brava per superare una fottuta audizione. Grazie ma non sono interessata a fare una figura di merda davanti a degli esperti.'
Detto ciò, senza aspettare la sua risposta, mi dileguo in camera mia. Ma chi si crede di essere.. Non è un vero fratello, non può intromettersi così tanto da darmi il suo parere in certe cose... In più ha fatto finto di niente riguardo a ieri, ma come biasimarlo, mi spavento io stessa quando mi rendo conto di essere in quello stato figuriamoci lui. Mi butto sul letto a pancia in su, e fisso il soffitto. Ripenso alle emozioni avute mentre suonavo, leggerezza, libertà, calma e tranquillità, ma allo stesso tempo rabbia e dolore. Incerta prendo il portatile e vado sul sito della Royal Academy of Music.
<<Vuoi studiare presso la Royal Academy of Music?
In questo luogo speciale nel cuore di Londra ci impegniamo ad aiutare i nostri studenti di talento a realizzare il loro pieno potenziale. Puoi seguire le orme dei tuoi eroi in musica studiando presso l'Accademia .>>
Sfoglio la gallery, e mi meraviglio di quanto sia grande e imponente. Ad essere sincera, mi piacerebbe molto studiare lì, ma non sono abbastanza brava. Non suono da anni e prima è stato più uno sfizio personale che altro. Sbuffo e mi rendo conto di essere stata proprio cattiva con Eric.. Sbuffo di nuovo, chiudo il computer e vado in camera sua. Busso e entro... Lui mi guarda con freddezza, come faceva all'inizio...
"scusa, è solo che a volte fare la stronza è l'unica cosa mi sembra sensata"
Lo guardo e mi sento in colpa... Mi fa uno strano effetto... Come se non potessi stare tranquilla sapendo che lui è arrabbiato con me. Sorride, apre le braccia e 'vieni qui piccolina' mi avvicino, mi abbraccia e io sprofondo come al solito tra le sue braccia, bisognosa di affetto. Dopo un tempo che mi sembra interminabile, il campanello alla porta attira la nostra attenzione.
'Eric, aspetti qualcuno?' chiedo.
"no, tu?" ma è serio?
'me lo chiedi anche? Se non conosco nessuno' alzandoci ci dirigiamo al piano di sotto, io vado in cucina per un bicchiere d'acqua mentre Eric va ad aprire.
"Van, c'è qualcuno per te.." urla dal soggiorno. Corro a vedere chi fosse, ma avrei tanto voluto scomparire dalla faccia della terra.
"ciao Vanessa" saluta Derek con un sorrisetto che mi fa venire voglia di strappargli i denti uno ad uno. Senza preavviso gli sbatto la porta in faccia e me ne vado sul divano facendo finta di niente. Inizio a pensare che la canzone fosse stata una sorta di avviso, avviso del fatto che 'sto tornando a sconvolgere la tua vita'.
"È lui vero? Quello della canzone..." mi chiede conferma Eric.. Annuisco debolmente e lui esce di casa come una furia... Impaurita e incerta corro alla porta e la scena che mi di presenta mi fa sentire strana, quasi amata, amata da un fratello. Eric sta picchiando Derek.
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