29: Stephanie

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La dodicenne camminava nel parco vicino a casa sua, indossava una t-shirt a maniche corte e dei jeans, aveva una carnagione chiara, le mani delicate e i capelli erano rossi, lunghi e ricciuti.

Alcuni l'avevano presa in giro per i suoi capelli, visto che i suoi genitori li avevano castani, probabilmente qualche gene non era d'accordo a farli uguali, era magra, quasi sottopeso e ciò la poteva in parte imbarazzare.

I suoi occhi azzurri, splendidi come quelli di sua madre avevano infatuato alcuni giovani, ma lei li respingeva conoscendo buona parte di essi come pervertiti, alcuni però gli erano divenuti amici e riuscivano a farla ridere il più delle volte con i loro argomenti un po' sconci.

Stephanie era una ragazza serena e aveva visto alcune foto di sua madre assieme ad un ragazzo di colore<Chi è questo ragazzo, mamma?> Glielo aveva chiesto a dieci anni quando era andata a sistemare la soffitta ritrovando delle vecchie foto.

Sua madre gli aveva preso la foto e aveva risposto amareggiata<Era un mio figlio adottivo, se ne andato molto tempo fa...> La bambina non aveva fatto domande su come se n'era andato, ma aveva sempre chiesto che tipo era e sua madre rispondeva sorridendogli<Aveva un grande cuore per la famiglia e per la giustizia, commise qualche sbaglio, ma è sparito tredici anni fa...>.

Stephanie aveva smesso di chiedere anche se aveva voluto mettere sulla mensola la foto che lo ritraeva, chiedendosi com'era il suo fratellastro, aveva più volte sperato d'incontrarlo nei suoi giorni no, chiedendogli il "Perché?" se ne fosse andato, lasciando la sua famiglia senza una spiegazione, suo padre gli aveva detto che lavorava in una pizzeria prima di sparire.

Si riscosse vedendo Chanel e suo fratello Alvar venirgli incontro, la salutarono calorosamente<Ciao Stephanie!> <Ciao ragazzi> Sforzò un sorriso che fece ridacchiare Alvar< Ancora ti sforzi d fa.re un buon sorriso per le foto> La rossa ribattè seccata<Vengo sempre male, lo sapete!><Ma noo, devi solo avere più fiducia in te stessa> La rassicurò Chanel.

Alvar era un ragazzo alto e secco e aveva quattordici anni, occhi marroni e capelli castani sempre disordinati, non amava difatti i pettini.

Chanel invece era molto a simile di lui, ma più bassa e più snella con i capelli corti. Era la compagna di classe di Stephanie.

Sentirono dei passi veloci videro in lontananza l'ultima che mancava all'appello: Lucy, il trio delle amiche era al completo, quest'ultima aveva una tuta e i suoi capelli neri erano tutti smossi per la corsa, era la più alta delle tre di un paio di centimetri e aveva degli occhi indaco intenso che sapevano guardare l'anima fissando negli occhi le persone che la circondavano.

Lucy<Perdonatemi per il ritardo, andiamo alla nostra "gita turistica"?> Alvar sospirò, dubbioso<Speriamo solo che qualcuno non ci veda...> Stephanie ridacchiò, dandogli una pacca sulla spalla<Stai tranquillo, nessuno gira attorno a quella pizzeria abbandonata da anni>.

Il gruppetto s'incamminò verso l'edificio abbandonato, tutti rispetto a Stephanie volevano solo sentire il brivido dellla paura e vedere se c'era qualche fantasma, però per Stephanie era più personale visto che l'aveva proposto lei: voleva trovare indizi su suo fratello Lynn.

Nel frattempo...

Black era in una casa non molto distante dalla sua originaria, doveva essere la casa di Davy che ora era anche di Deitra e della sua cosiddetta sorellina Stephanie, si aggirò nella casa notando il lusso che si erano otuti permettere, c'era un soggiorno di dieci metri quadrati, una cucina spaziosa, tre camere da letto di cui una per gli ospiti, un ripostiglio, due bagni e uno studio, tutto ciò in due piani, di cui il tetto era anche in parte una terrazza-serra.

Black FreddyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora