5

17K 766 9
                                    

Ero nel parcheggio della scuola in macchina che mi guardavo in giro alla ricerca del branco; erano passati ormai quattro giorni dell'attacco e le ferite erano quasi del tutto guarire, eppure la preocupazione che Lia avesse detto tutto Alpha e che il branco da un momento all'altro potesse attacarmi non mi permetteva di rilassare i miei muscoli.
- Signorina Thompson non scende?- La segretaria si era avvicinata silenziosamente alla macchina fecendomi sobbalzare per la paura, le sorrisi cercando di nascondere l'imbarazzo e il cuore che batteva a mille nel petto.
- Certo.- Uscii dalla macchina con lo zaino sulle spalle e senza salutare andai verso l'entrata per poi entrare subito in classe.
Le prime ore di scuola passarono tranquille, fino a quando a cambio dell'ora, per colpa della fretta, non mi ritrovai a terra dopo una rovinosa caduta.
- Perdonami, sei così piccola che non ti ho visto. - la gola mi si seccò e deglutii a vuoto, senza alzare lo sguardo sapevo già chi era. -Ehi il gatto ti ha mangiato la lingua?- cominciai a raccogliere i libri che mi erano caduti sotto lo sguardo curioso di Aiden. -Ti chiami Alexandra, vero? - Chiese mentre mi passava un libro, che afferai subito facendolo sorridere ancora di più. - Lo prendo come un si- sospirando, e cercando di sembrare calma, lo superai e mi allontanai il più possibile ma lui mi afferò il polso. Lo guardai negli occhi, il mio cuore che batteva all'impazzata, la sua mano stretta sul mio polso, il suo sorriso - e dimmi sei fidanzata?- mi bloccai di colpo. -Come scusa? Chi diavolo ti credi d'essere?- Strattonai il mio braccio e lui lascio il mio polso con una smorfia dipinta sul viso.
- An allora parli!- dichiarò entusiasta subito dopo sorridendo di nuovo. Lo ingnorai e tornai a camminare, mentre lui rideva.
Ero sconvolta per quello che era appena successo, ero per caso impazzita e lui poi? Cos'erano quei pensieri?Il suo sorriso? Ero davvero impazzita?
Il mio cuore non si voleva calmare, ma ero certa che non fosse per paura o per rabbia, era sicuramente qualcos'altro.

Il resto della giornata passo normalmente, cercai di evitare di girare per la scuola e sopratutto non andai in mensa per non trovarmi nella stessa stanza con il branco.
- Alexandra.- Una ragazza con una treccia corse verso di me prima che io salissi in macchina. -Sei Alexandra vero?- annuii sospettosa.
- Finalmente! Ti volevo dare questo. - Disse porgendomi un foglio piegato, non riuscii a chiedere cos'era che lei corse via appena lo presi in mano. Lo aprii e rimasi sorpresa, con una scrittura elegante c'era scritto "al Blue alle 22.00 di questa sera, ti aspetto".

La Ragazza LupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora