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- Odio quando fa così.- Eravamo partiti da cinque minuti e Mark non la smetteva di lamentarsi. -Vuole impedirmi di vedere Lia? Ma stiamo scherzando?-
- E' colpa mia se è arrabbiato.- Sussurrai.
- Certo che è colpa tua, ma questo non vuol dire che può prendersela con chi vuole.- Mark sospirò portandosi una mano sulla leggera barba in viso.
- Perchè non avete risolto?-
- Abbiamo risolto, poi abbiamo discusso ancora. - Mark distolse per un secondo lo sguardo dalla strada per guardarmi, forse non credendoci. - Ho detto cose che non credevo e lui.- Una lacrima silenziosa mi rigò il viso.
- Ehi no, non provare a piangere. - Disse Mark passandomi un fazzoletto di carta.
- Sta andando tutto a rotoli. Litighiamo, facciamo pace e litighiamo ancora, come può andare avanti così?-
- Litigate perché vi amate.- Rispose interrompendomi Mark. - Sai molte volte diciamo cose e facciamo cose che sono spinte dalla rabbia, pensi davvero che io odi il mio migliore amico? O che voglia eliminarlo per diventare Alpha?- Ora stava sorridendo. - Non importa quante volte litigate, l'importante e risolvere, sempre.-
Spostai lo sguardo da Mark per portarlo fuori dal finestrino.
- Alex, lui ti ama così tanto, per tutta la settimana non ha fatto altro che pensare a te.-
Ero certa che mi amava, perché io provavo la stessa cosa per lui, ma odiavo il fatto che non si fidasse e che mi ritenesse debole.
- Lui vuole proteggermi, tenermi nascosto tutto però non è il modo giusto.-
- Aiden non ti ha raccontato nulla della sua famiglia, vero?- Scossi la testa.
- Hanna, una sera mi ha parlato di sua madre ma lui no.-
- Per Hanna è più facile, pure per Lia, ma per Aiden, lui odia parlare di tutto questo. - Mark sospirò. - Mi ucciderà dopo questo.- Sussurrò per poi continuare a parlare. - Il padre di Aiden era ritenuto un mostro, insensibile e sopratutto crudele, l'unica cosa che aveva a cuore era se stesso, nessuno si sorprese che alla morte della moglie, lui abbia abbandonato i suoi figli. Aiden aveva dieci anni quando si trovò da solo e con Lia da crescere.-
Ora capivo perché Lia quando parlava del fratello gli si illuminavano gli occhi, lui si era preso cura di lei da sempre, era il padre che non aveva avuto.
- Successivamente l'Alpha si sposò di nuovo. La madre di Hanna era perfetta in tutto, si prendeva cura pure di Lia e Aiden, anche se ormai aveva quasi quattordici anni. - Mark si fermò un secondo, probabilmente pensando se continuare il racconto o fermarsi. Sospirò ancora. - Purtroppo però quando Hanna compì cinque anni tutto cambiò; l'Alpha capì che Hanna era diversa.- Lui spostò lo sguardo su di me, dopo essersi fermato al semaforo ormai rosso. - Avere una figlia che non si può trasformare diventò un disonore per il padre di Aiden, e per risolvere questo problema c'era solo una soluzione.- Un brivido mi percosse tutta, sperando che il mio pensiero fosse sbagliato. Il semaforo tornò verde e Mark partì.
- Aiden preferì uccidere il padre, che vedere sua sorella morire.- Un conato di vomito mi colpì. Era inconcepibile. Uccidere una bambina, per quale assurdo motivo?
- Aiden tutt'ora si pente di quello che ha fatto, si pente di non essere stato in grado di proteggere sua madre, la madre di Hanna, e continua ad accusarsi per non avere dato una famiglia a Lia ed Hanna.- Mark fece un sorriso triste. - Come se tutte le disgrazie che hanno subito dipendessero da lui. Ora capisci perché lui è ossessionato sul fatto di proteggerti? E' terrorizzato all'idea di perderti, di perdere un'altra persona che ama.-
Non risposi, troppo presa alla sprovvista da tutto ciò e da quello che Aiden, Lia e Hanna avevano passato.
Spostai lo sguardo al finestrino, fissando la strada e gli alberi scorrere veloci, insieme hai miei pensieri.

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