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Stavo correndo senza sosta, i polmoni stavano per esplodere e il cuore batteva all'impazzata, non per la fatica, bensì per la paura; la paura di essere presa da mio padre.
- Alexandra fermati.- Davanti a me mio padre, in forma umana, teneva Aiden immobilizzato e con un coltello alla gola. - Non avresti dovuto scappare. Ora lui morirà per colpa tua.- Mio padre taglio di netto il collo di Aiden, lasciando poi cadere il suo corpo, ormai senza vita, a terra.

Un urlo agghiacciante mi svegliò.
- Ehi Alex.- Aiden era davanti di me, che mi guardava preoccupato, senza pensare lo abbraciai con le lacrime agli occhi, troppo scossa per trattenermi.
-Era solo un incubo piccola.- continuò a ripetermi stringendomi forte e accarezandomi la schiena.
- Eri morto.- Dissi dopo essermi calmata. Lui si staccò e prese il mio viso tra le sue mani.
- Sono vivo. Sono qui con te e sto bene.- I suoi occhi azzurri guardavano fissi i miei, solo allora mi resi conto del sentimento che provavo per lui, un sentimento forte che mai avevo provato.
Lentamente lui si avvicinò a me, annullando la distanza tra i nostri visi lasciando che le nostre labbra si toccassero leggermente; Aiden si avvicinò ancora di più, portando le mani dal mio viso ai miei fianchi e rendendo il bacio più appassionato.
Ogni volta che le nostre labbra si toccavano e le nostre lingue si univano il mio cuore mancava un battito per poi tornare a battere piu veloce. Lui si staccò e mi guardò sorridendo, facendomi sorridere a mia volta.
- Non immagini da quanto tempo volevo baciarti, stringerti tra le mie braccia come ora.- sussurrò facendomi arrossire.
Stava per baciarmi di nuovo quando il mio cellulare cominciò a squillare.
Sospirando mi alzai prendendo il cellulare e rispondendo.
- pronto?- chiesi avvicinadomi ad Aiden e lasciandolo prendere la mia mano libera.
-Aiden è da te?- Rispose Lia preoccupata.
- Si, perché?- chiesi guardando preoccupata a mia volta Aiden.
- Che incosciente!- Urlò Lia. -Dio, ci salvi davvero! Perché ho un fratello così stupido? - Ora era arrabbiata.
- Non capisco. - Dissi interompendola.
- quello stupido non mangia da giorni, siamo appena tornati, si è fatto una doccia veloce ma non si è fermato neppure per medicarsi le ferite.- "Giusto" pensai. "la festa del ricordo." Aiden ora mi guardava colpevole, sapendo perfettamente quello che stava dicendo la sorella.
-Lia vai tranquilla, ci penso io.- Risposi riattacando la chiamata e guardando arrabbiata Aiden. Era per caso impazzito? Come poteva comportarsi in questo modo rischiando la sua stessa salute se non vita?
- A mia discolpa. - Disse alzandosi dal divano e prendendomi entrambe le mani. - Posso solo dire che mi mancavi e volevo vederti.- Disse prima di darmi un bacio a stampo. Sospirando mi allontanai da lui.
- Dai prenotiamo una pizza.- Dissi andando verso la cucina, sentendo il suo sguardo su di me.

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