Capitolo 29 ~

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Mia

Apro gli occhi e vedo la tenue luce che filtra attraverso la finestra , ho una brutta sensazione,  allungo una mano accanto a me ed accarezzo piano  il cuscino vuoto , c' è ancora il segno del suo peso ma ormai freddo  , non so quando sia andato via , sento un groppo alla gola che stringe , cerco di non piangere anche se le mie copiose lacrime scendono senza che riesca a fermarle , non c'è,  non ci sarà  mai , ormai queste frasi prepotentemente si fanno largo nella mia mente .
Tiro giù il  lenzuolo e mi metto a sedere , sembra come se avessi sognato tutto , come se ieri sera fosse stato solo frutto della mia mente .
Squilla il telefono...  oh sí ci voleva mia madre in questo momento!  Mi faccio forza e rispondo , dopo un timido " Buongiorno mamma,  vengo investita da un fiume di parole :《 Mia , tesoro ma dove sei stata?  Siamo stati  tutti in pensiero per te , non ti abbiamo piu sentita neanche su Whatsapp! 》dice mia mamma e chissà cosa aggiunge che in questo momento neanche sento , mi guardo intorno per capire se davvero è successo o mi sono immaginata tutto .
《 Allora Mia ? 》 ah si stavo parlando con mia madre ( era lei che parlava ) ora non so che cavolo abbia detto,  cosa le rispondo ?!?
《 Scusa mamma mi ero distratta,  puoi ripetere per favore ( DI SOLITO FUNZIONA ) La sento sbuffare e stare un'eternità in silenzio,  dopodiché inizia a parlare 《 ripeto ... ti ho detto che domenica vorremmo pranzare con   te e gli altri membri della famiglia , io e papà avremmo una cosa da comunicarvi  e vorremmo che foste tutti presenti ...》 conclude un po arrabbiata. 
《 Oh! Si cioè no , non potrò esserci mi dispiace,  per ora ho avuto qualche cambiamento sul lavoro e siamo sommersi di lavoro,  compresi i sabati , quindi  mi dispiace tantissimo ma purtroppo non posso venire 》 mi premuro a dirle prima che vada troppo avanti e mi sia poi impossibile rifiutare .
《   veramente avevo previsto anche questo ... aspetta che vuoi dire ... ci sono problemi con Andrea? 》 che cavolo le rispondo! Aiutooo.
Così mento spudoratamente... 《 No , no,  mamma  non c'è  nessun problema,  davvero,  sono solo un po stanca 》
《 Sì va bene , comunque volevo dirti che io e papà il prossimo mese festeggeremo il nostro trentesimo anniversario di matrimonio e festeggiare e poi partire  per circa un mesetto,   alla casa penserà  Alice , quindi  se vorrai tornare non ci sono problemi .  Più avanti ti farò sapere i dettagli ... ah ti devo lasciare , tua sorella è gia arrivata con Sophie , sai che la tengo quando è al lavoro... 》 in sottofondo sento la piccola piangere e alcune voci 《 ok mamma saluta tutti da parte mia e un bacio alla piccola principessa 》 riattacco .
Mi rivesto e cerco di sistemare un po quello che ho intorno , guardo l'orologio e vedo che sono le sette , corro verso l'uscita e mi precipito  fuori prima che qualche impiegato mi veda uscire dall'edificio .
Arrivo a casa e m'infilo sotto la doccia  , cerco di mandare via il suo profumo che mio malgrado mi sento addosso.
Avrei voglia di andare a letto e starci per tutto il giorno,  come potrò guardarlo in faccia e fare finta che non sia successo nulla.
Mi asciugo i capelli e passo la piastra , oggi sembrano indomabili , sono ancora in accappatoio e sono già le otto , basta , oggi non ci andrò  ! Non lo voglio vedere!
Cosi vado in salotto,  tiro fuori il cellulare dalla mia borsa e chiamo in ufficio,  al terzo squillo risponde la Signora Amalia e gli dico che ho la febbre e per oggi non potrò recarmi al lavoro,  lei dispiaciuta mi consiglia di mettermi a letto e di riprendermi presto .
Mi butto a pancia in giù sul letto e penso alle ultime ore ... non lo capisco ve lo giuro,  è come se qualcuno lo trattenesse , come se  vorrebbe stare con  me ma non ci riuscisse .

Andrea

Sono nella mia stanza , la stessa che ho condiviso con Mia quando siamo venuti qualche settimana fa , sto rientrando dall'ospedale dove sono andato a trovare mio padre , stavolta  forse la prima della mia vita non abbiamo litigato,  anzi ha chiesto di prendermi la mano, ho guardato  verso mia madre , ( oh  lei mi è sembrata davvero sconvolta,  per la prima volta era senza trucco e non aveva la solita piega di capelli , era abbandonata su una sedia e saltava in piedi ad ogni minimo accenno di mio padre , lei che  pendeva dalle sue labbra per la prima volta deve affrontare una situazione da sola) .
Mi guardava con gli occhi pieni di lacrime,  così  mi sono avvicinato e ho stretto forte la mano a mio padre . Non abbiamo parlato,  non  c'erano parole , solo sguardi.

Mi sono sentito invadere da una grande malinconia,  improvvisamente , l'uomo su quel letto , l'inarrivabile,  tutto d'un petto che non si piegava mai di fronte a nessuno , mi è sembrato " fragile" sembra strano anche pronunciare questa parola .
《 Andrea ...》 pronuncia piano 《 dobbiamo parlare,  prima che sia troppo tardi 》cerco di intervenire ma mi fa segno di stare zitto .
《 Caro 》 interviene mia madre 《 per ora riposati , avrai tempo per parlare con Andrea , il dottore ha detto che non devi affaticarti 》continua mamma  sistemandogli il lenzuolo  , lui sembra stanco fa un sospiro ,  fatica a respirare e si abbandona al comodo cuscino  .
Chiedo se hanno bisogno di qualcosa ed esco dalla stanza  , passeggio per i corridoi,  ci sono altre persone in reparto ma è tutto tranquillo.
《 Andrea , Andrea Riccardi sei tu ? 》 mi volto  verso la voce , finalmente un viso sorridente si avvicina a me 《 Chiara ! Che ci fai qui ? 》 chiedo stupito alla mia prima fidanzatina del liceo 《 ci lavoro 》 risponde sorridente 《 ho realizzato il mio sogno,  diventare un chirurgo, sono rimasta qui , al contrario di te che te ne vai in giro per il mondo ... 》ci abbracciamo dopo tanto tempo 《 Beh , come te anche io faccio il lavoro che mi piace,  anche se hai ragione,  sono spesso in giro》 le rispondo, 
《 ho sentito che c'e tuo padre , io sono appena arrivata e mi hanno riferito la situazione mi hanno detto che ieri mattina è stato male e  l'hanno subito operato ma ora è fuori pericolo 》.
《 Sì , ieri mi ha chiamato mia madre e sono subito accorso》
Mi dà una pacca sulla spalla 《 Dai tranquillo,  qui è in buone mani vedrai che si riprenderà subito 》mi stringe forte le mani 《 andiamo,  ti offro un caffè,  sembra che tu ne abbia  davvero bisogno 》 dice sorridendo,  mi prende a braccetto e mi conduce fuori dal reparto.

Mia

Sono rientrata al lavoro,  stanotte come le notti precedenti non ho chiuso occhio,  penso e ripenso alla mia più grande ossessione...
Mi manca da morire gli ultimi due giorni sono stati uno  strazio,  almeno prima anche se fingevo indifferenza avevo comunque la certezza che arrivata in ufficio anche se per poco l'avrei sicuramente visto .

Oggi ancora non si è visto... forse non verrà... ho tanta voglia di alzarmi e andare da Sonia per sapere come mai lui non c'è,  a dire la verità un paio di volte mi sono alzata e addirittura ero anche arrivata alla scrivania di Sonia ma quando lei ha alzato gli occhi su di me  con lo sguardo interrogativo ho solo fatto finta di non trovare la cucitrice e sono ritornata al mio posto.
Wow ! È mezzogiorno,  i miei occhi e le mie orecchie si tendono al minimo rumore , oggi il Signor Ross ha un pranzo d'affari con dei nuovi clienti quindi non ho poi così tanto da fare , è più di un'ora che leggo e rileggo ma ancora non ho capito un tubo,  infatti sobbalzo appena sento suonare  l'interfono con il numero di Sonia , 《 Mia , scendi a  pranzo con me? 》mi chiede , e come rifiutare?  Lei è l'unica che sappia che fine ha fatto il mio " capo"...
《 Sì,  dammi cinque minuti, spengo il computer e ci vediamo davanti l'ascensore》
《 Ah , va bene ti aspetto allora 》 e riattacca. 
Stavolta sono più veloce della luce , ho bisogno di parlare con qualcuno oppure scoppio .
Metto via tutto e mi alzo di furia , inciampo con i miei maledetti tacchi e sto per cadere rovinosamente a terra , poi non so per quale intercessione divina riesco a riprendermi e mi sono risparmiata una grossissima figura di cacca davanti agli altri colleghi.







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