Il cavalier cortese

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Rimango impietrita di fronte a quella piccola creatura.

Quella luce luminosa serba in sé una fata. Lo so che non mi credete, ma è così. Il suo corpo è snello e slanciato. Indossa un lungo e leggero vestito color verde acqua. La fonte di luce proviene dalle sue ali della stessa forma di quelle di una farfalla. Battono velocemente, quasi non si vedono, lasciando cadere dei brillantini. Quando questi toccano il terreno, esso si ravviva con colori sgargianti.

"Deve essere la famosa polvere di fata" penso meravigliata.

I suoi boccoli castano-biondo le incorniciano il viso. Le labbra sono allargate nel più grazioso sorriso che io abbia mai visto. I suoi grandi occhi verdi sono puntati su di me. Rimango immobile, stupita per la comparsa di questa meravigliosa creatura, che credevo esistesse solo nelle favole.

-Se non sto sognando allora sono impazzita- mormoro, sicura di aver gli occhi fuori dalle orbite.

-Se invece fosse tutto vero?- chiede la fata con un sorrisetto provocatorio.

Presa di contropiede rispondo: -Provamelo-.

In risposta lei schiocca le dita e una scintilla si crea all'istante, volando nella mia direzione. Quando questa mi tocca il braccio, ricevo come la sensazione che qualcuno mi abbia dato un pizzicotto.

-Ahi!- esclamo -Perché l'hai fatto?-

-Volevi che ti provassi che fosse tutto vero e ora lo sai- risponde alzando le spalle, ma ridendo sotto i baffi.

-Non ci posso credere. Le fate non e ... -.

La piccola creatura schiocca le dita e non riesco più a parlare.

I suoi occhi esprimono rabbia e paura: -Non dire quella frase! Ogni volta che un umano la pronuncia la fata più vicina muore!-

"Che stupida! Eppure Peter Pan l'ho letto!" penso.

Ora che si è calmata schiocca nuovamente le dita e riprendo la facoltà di parlare.

-Scusa, ma mi è venuto spontaneo. Pensavo fosse solo una leggenda inventata dagli scrittori- dico mortificata.

-Sono secoli ormai che non abbiamo contatti diretti con il mondo degli umani, ma ciò che è stato rivelato di noi è per lo più vero. Comunque alla fine ti conosco: la compagna di Alpha!- esclama la fata tutta sorridente con la sua voce mielata -Ma ora basta, non c'è tempo per le chiacchiere! Devi cambiarti: tra poco inizia il ballo in maschera e tu non sei ancora pronta!- incalza lei pragmatica.

Le sue parole mi stupiscono e fra le tante domande che mi frullano per il cervello dico solo: -Ma non sono stata invitata-.

-Sì, ora lo sei da me. Voglio fare una sorpresa ad Alpha. Tanto presto o tardi saresti venuta nella nostra reggia- controbatte la fatina, che mi mostra la strada nel fitto bosco.

-Alpha? ... Aspetta! Prima hai detto che sono la compagna di Alpha, ma io non conosco alcun Alpha!-

-Ancora non te l'ha detto?! Va bene, non fa niente, questa sarà un'ottima occasione! Ecco siamo arrivate ... Come hai detto che ti chiami?- domanda guardandomi curiosa.

-Oh! Ehm ... Sofia. Tu?-

-Lillanella, ma tutti mi chiamano Lilla- risponde sorridendomi. Contraccambio quel sorriso meraviglioso e, solo ora, mi accorgo dove siamo. Il rifugio segreto di Jake. Ci eravamo promessi di tornarci insieme, ma a quanto pare il destino ha voluto diversamente.

Mentre Lilla sorvola tranquillamente il lago, io rimango immobile sulla riva. Nuotare? Nossignore, l'acqua è gelida. Neanche saltare da un blocco di pietra all'altro è una buona soluzione.

Amore sotto la lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora