Avventura per acqua

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Sono passati tre giorni. Tre giorni dal mio incubo e dalla minaccia di morte, di cui Elena non ha voluto darmi spiegazioni. Tre giorni dall'ultimo episodio che mi ha stravolto la vita. Tre giorni coi nervi a fior di pelle, in attesa delle prove predette dall'Angelo della Morte, la ragazza del sogno che non mi ha voluto rivelare il suo nome, lasciandomi la scelta di soprannominarla come voglio. Tre giorni in cui ho cercato di comunicare col mio totem dentro di me, senza alcun risultato. Tre giorni da quando ho visto Jake. Non so che fine abbia fatto, ma non era al campo. Tuttavia ho avuto modo di riposarmi, vivere una vita normale, divertirmi e passare un po' di tempo con le mie amiche, oltre che sentirmi al telefono con mio padre e con mio fratello. È la mattina del nono giorno al campo e ne mancano altri cinque prima di tornare a casa. A quel punto tutta questa storia assurda sarà finita e non mi dovrò preoccupare di nulla. Gli accompagnatori hanno organizzato per noi dei giorni al mare, come promesso alla caccia al tesoro. Ogni volta che ci siamo recati in spiaggia abbiamo impiegato un'ora per andare ed un'altra per tornare. Siamo andati con i pulmini del campo, ma, nonostante il lungo viaggio, abbiamo trovato un modo per trascorrere il tempo. Arrivati a destinazione tutti hanno lasciato sulla spiaggia assolata borse e borsoni per precipitarsi nella fresca acqua marina, talmente limpida da poter osservare perfettamente il fondale. Abbiamo organizzato tornei di beach-volley e beach-tennis, mentre il pomeriggio ci siamo riposati all'ombra della pineta a ridosso della spiaggia. È stato un vero spasso. Oggi, invece, faremo qualcosa di diverso: canoa.

Passiamo due ore buone ad imparare la teoria. Dopodiché ci dirigiamo verso i pulmini che ci porteranno al mare. Noto con la coda dell'occhio Jake parlottare con una ragazza del team delle organizzatrici. Qualsiasi cosa lui stia dicendo lei non è d'accordo, infatti scuote la testa. Lui la guarda male e l'organizzatrice non può che chinare il capo ed acconsentire. Mi ero quasi scordata che gli organizzatori sono gli inferiori del branco di Jacopo. Lui è l'Alpha e tutti devono ubbidirgli. Distolgo a malincuore lo sguardo. Non mi ero resa conto di quanto Jake mi fosse mancato in questi giorni. Sospiro e mi accingo a salire sul pulmino, quando l'organizzatrice che sta confabulando con lui mi chiama. Mi stacco dal gruppo, lasciando gli altri salire.

-Sì?- chiedo esitante.

Lei mi sorride nervosa e dice: -Alpha Jacopo ha ... Altri programmi per voi. Ci raggiungerai più tardi a mare, ti coprirò io con le tue amiche-.

La guardo spiazzata. Non ho il tempo di replicare che è già andata via.

Mi rivolgo a Jacopo piuttosto irritata: -Non puoi tornare dopo tre giorni ed esonerarmi dalle attività del campo!-

-Non è che non volevo vederti solo che ci sono stati degli inconvenienti e poi non ti sto esonerando dalle attività del campo,voglio mostrarti una cosa-.

Incrocio le braccia e, nervosa ed allo stesso tempo irritata, sposto il peso da una gamba all'altra.

-Potevi mostrarmela un'altra volta- replico.

-No, ci sarebbero state troppe persone in giro. Questo è il momento migliore-.

-Almeno potevi avvertirmi in qualche modo. Non puoi decidere tutto senza neanche consultarmi!- protesto.

-Tutto no, ma le sorprese sì. Avanti, vieni- così dicendo mi prende per mano, conducendomi nel bosco.

Lancio un'occhiata dietro di me, in tempo per vedere i pulmini sparire dalla mia visuale. Quando sto per entrare nel bosco m'irrigidisco, lasciando la mano di Jacopo e mi fermo.

-Che ti prende? Hai paura di stare da sola con me?- domanda preoccupato Jake.

-Non è questo ...- dico nervosa.

Amore sotto la lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora