Scruto l'orizzonte, osservando l'esercito nemico, in cerca dei suoi comandanti, notando che ogni razza ha il suo e tra questi vi è anche Damon. Continuo l'osservazione alla ricerca di una sola persona: colei che può mettere fine a tutto ciò, ma non la vedo da nessuna parte. Nyrwind ha deciso di rimanersene nascosta nel castello.
D'altronde l'ha detto: "La prossima volta che ci vedremo sarà dal vivo e allora tu morrai. Fino ad allora dovrai affrontare due o tre prove per vedere se sei una mia degna avversaria".
Finora, da quando mi avvertì, ne ho affrontate due: i Tercandsa ed i Lynxaqualynx. Se la prossima sarà più difficile, allora non so quanto resisterò.
Prendo un respiro tremante e fisso il mio sguardo sul castello. Qualcosa si sta arrampicando sulla facciata di destra. Aguzzo di più lo sguardo, spingendo al limite la vista di Aquila: due elfi scalano silenziosi la parete, accompagnati da due fate.
Il piano a quanto pare sta procedendo bene.
Nel frattempo i due eserciti si sono fermati ad una decina di metri l'uno dall'altro, con i soldati che si guardano feroci e spietati, desiderosi di distruggere una volta per tutte l'avversario. I capi si guardano con superbia ed orgoglio.
-Arrendetevi ora e non vi sarà fatto alcun male. Combattete e perirete senza pietà alcuna. A voi la scelta!-grida con fierezza Jacopo, facendo riecheggiare la sua voce in tutta la pianura.
I nemici si guardano tra loro e scoppiano a ridere.
Il comandante degli orchi, dall'aspetto rivoltante per le ferite e per le cicatrici orripilanti di battaglie passate su tutto il corpo, con voce gutturale e sputando a terra in segno di disgusto risponde nella sua lingua a Jacopo.
-Questo non avresti dovuto dirlo. Hai scelto il tuo destino- annuncia l'Alpha con calma apparente, per poi urlare con rabbia: -Vuoi morte?! E morte sia!-
Così impugna lesto un coltello dalla sua cintura e lo lancia con rabbia all'orco, il quale, nonostante quest'attacco a sorpresa, riesce a scansarlo e il pugnale si conficca direttamente nel cuore della ninfa dietro di lui che cade a terra, trasformandosi in una rosa bianca, macchiata di rosso.
I nemici la fissano per qualche istante, poi con urla di odio si lanciano all'attacco. Così la battaglia ha inizio.
Le catapulte vengono azionate, scagliando macigni sul nemico. Gli arcieri scoccano freccia dopo freccia, mirando ai punti deboli delle armature, impresa non facile in tutto questo caos. Colpi su colpi vengono inflitti e uno dopo l'altro gli sconfitti cadono a terra esamini. Tanta morte e distruzione si propagano in tutto il territorio. Anche gli arcieri nemici scagliano dardi infuocati dalle torri del castello che a prima vista parevano tanto innocue. Nel cielo i volatili si scontrano a protezione del proprio esercito. Ogni volta che uno di questi muore o viene trafitto una pioggia di sangue cala dal cielo, rendendo ancor più rivoltante il tutto.
Noi umani che giochiamo ai videogiochi di guerra, che usiamo la parola "muori" con tanta leggerezza, che auguriamo il male ai nostri amici anche solo per scherzo, che non sopportiamo certe persone e imprechiamo con frasi del tipo: "Se solo gli venisse un colpo...!", ma chi siamo noi per dirlo? Che ne sappiamo della vera sofferenza della guerra, di quando si perde una persona cara? Pochi. Pochi infelici hanno provato questo orrore, un sentimento triste che distrugge tutta la nostra felicità. Chi siamo noi per augurare agli altri il male? Nessuno lo merita, nemmeno la persona più malvagia in questo mondo, perché alla fin fine nessuno nasce malvagio, ma decide di esserlo e ciò è dovuto alla sofferenza che gli altri elargiscono così, con tanta leggerezza, senza nemmeno riflettere sulle possibili conseguenze. Inoltre c'è chi è costretto per un motivo o per un altro ad agire per il male e loro soffrono tanto quanto coloro che perdono le persone care, anzi, forse persino di più. Chi non ha più qualcuno qui sulla terra, col tempo e con l'amore dei suoi amici e parenti, imparerà a gioire nuovamente, nonostante la tristezza e il dolore che continueranno ad albergare costantemente nel cuore. Ma chi è costretto ad agire per il male e ad uccidere per il male si continuerà a chiedere:
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Amore sotto la luna
WerewolfChi non vorrebbe vivere un'avventura? Magari una di quelle che si leggono nei libri, dove, magari, nasce anche l'amore ... Eppure la realtà è ben diversa dalle storie narrate: il lieto fine è incerto e non sempre l'amore è voluto. Anche Sofia voleva...