Riunione

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Calde lacrime mi solcano il viso, mescolandosi all'acqua che cade dal cielo e forti singhiozzi scuotono il mio corpo. Tutta l'adrenalina sparisce, lasciandomi fragile sotto il peso degli eventi. Jake mi osserva preoccupato, ma gli faccio segno che va tutto bene. Mi guarda circospetto, però finalmente mi calmo e lui trae un sospiro di sollievo.

-Visto? Non era niente- dico.

-Non credo che "niente" sia la parola giusta- commenta lui.

È la prima volta che lo sento parlare in versione lupo.

-Comunque, adesso che si fa? E chi è la Regina di cui ha parlato Damon?- chiedo.

-Per prima cosa andiamo dagli altri e ti fai medicare, dopo ti racconto tutto-.

-Come torniamo? Piove-.

-In kayak ovviamente, ce la facciamo se ci sbrighiamo-.

Guardo dubbiosa le alte onde che s'innalzano e s'infrangono. Sospiro rassegnata e alla fine commento: -Dovresti tornare umano, non credo che ce la farei a riportare entrambi da sola dagli altri-.

-Sì, ma potresti ... Ehm ... Girarti? Sempre che tu non voglia assistere- chiede nervoso, ma con una punta di malizia

-Cosa?-

Poi mi ricordo che si era liberato del costume quando si era trasformato. Arrossisco involontariamente.

-Oh! Sì ... Ehm ... Certo- farfuglio e mi volto rossa come un peperone.

Chiudo gli occhi e cerco di calmarmi.

-Puoi girarti- annuncia Jake poco dopo.

Mi volto e lo vedo con l'attrezzatura addosso intento ad armeggiare con il kayak.

-Indossa il giubbotto salvagente ed il casco, al resto ci penso io- ordina.

-Tranquillo, ce la faccio a pagaiare- replico, comprendendo le sue intenzioni.

Anche se sono ferita voglio rendermi utile.

-Hai già fatto abbastanza ed ora sei stanca. Lascia che mi occupi io di tutto mentre tu ti riposi- replica lui.

-Anche tu hai lottato e sei affaticato, non mi sembra equo!- controbatto.

-Sof te lo chiedo per favore, fa' come ti dico. Tu hai combattuto contro tre avversari, io solo uno. È già tanto- dice Jake, trattenendo a stento l'irritazione che monta ad ogni parola.

-No- lo contraddico cocciuta.

-Ho detto di metterti salvagente e casco e startene buona e ferma, seduta sul kayak- ringhia arrabbiato.

Il suo tono autoritario mi spinge ad eseguire il suo ordine contro la mia volontà. Deve essere questa la voce di Alpha di cui mi ha parlato diversi giorni fa. Lo guardo intimorita ed ammutolita seduta sul kayak mentre lo trasporta in mare ed inizia a pagaiare, lottando contro le onde. Rimango ferma, immobile, troppo intimorita per aprire anche solamente bocca. In questo momento vorrei diventare piccola e scomparire. Arriviamo alla spiaggia, ma è deserta. Tutti sono tornati al campo con questo maltempo.

-Scendi- ordina Jacopo.

Eseguo senza fiatare. Jacopo trascina il kayak a riva. Mi avvicino all'imbarcazione, togliendo il casco e il giubbotto salvagente. Mi porge le pagaie, chiedendomi di portarle, mentre lui trasporta il kayak. In silenzio ci dirigiamo al limitare del bosco dove vi è un magazzino simile a quello vicino al fiume. Lasciamo tutto l'equipaggiamento e l'imbarcazione all'interno, dopo aver aperto il portone chiuso con un lucchetto. Jacopo prende un asciugamano dal pozzetto del kayak e me lo mette sulle spalle, standomi molto vicino.

Amore sotto la lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora