capitolo 20 we

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Pov's Stefano

L'avevo intrappolato,sapevo di aver stupito tutti con quel tiro,ma modestamente me la cavavo a biliardo.Spostai lo sguardo su Elisa e li mimai con le labbra"tieniti pronta "in modo che Giuseppe non mi vedesse,lei annuì timidamente.Era ora delle freciattine,quella avrebbero fatto effetto di Giuseppe perché erano la pura verità.

"Dimmi la verità hai mai avuto la possibilità di amare qualcuno?"chiesi mettendo dentro un'altra pallina,mi alzai e lo guardai"no vero?"Non rispose"chi tace acconsente"continuai facendo una smorfia"ora ti dico tutta la verità"li puntai un dito al petto e poi indietreggiai"tu pensi di essere il capo dei capi...ma nella vita di capi non ce ne sono..."Non mi ero mai visto così arrogante"non ti sei mai pentito di ogni cosa che facevi,ti ricordo che ogni atto ha le sue conseguenze e si pagano molto care"mirai ancora con il bastoncino"i tuoi comportamenti sono una grande falsità fondata sul nulla e questo ti fa male..."feci entrare un'altra pallina.

"Stai zitto"sussurró.

"Hai paura della verità,perché se devo dirla tutta anche questo tuo piano è fondato sul nulla,tu non hai punti di riferimento da seguire e niente ormai ti fa divertire,devi trovare qualcosa di diverso,ma il diverso non sazia il niente,poiché esso deve essere semplicemente completato"detto questo entro la reginetta.

"Papà ho bisogn-"Giulia fece il suo ingresso riferendosi a Giuseppe,ma quando ci vide smise di parlare.

"Quante volte ti ho detto di non chiamarmi papà!"sbottó inritato,un'altro punto a mio favore.

"Uhm...Non credo che lei sia veramente tua figlia;si ti legge negli occhi"dissi sorridendo di malo modo a Giulia.

"Lepri fatti.i.cazzo.tuoi."scandisce bene ogni parola.

"Elisa rientra fra quelli"dissi contento della mia risposta.

"Andatevene"urlò.

"Come vuole Signore"presi per mano Elisa e le sorrisi,il mio intento era riuscito l'avevo salvata.Quando riuscimmo ad uscire mi diede un bacio sulla guancia e mi abbracció.

"Grazie"disse arrossendo,ero certo che vedere lei che arrossiva era la cosa più bella del mondo.

"Come hai fatto ad arrivare qui?la strada è deserta"disse confusa guardandomi negli occhi.

"Ho i miei metodi"risposi.

Caminammo un bel po',erano le 4.21 del mattino ed noi eravamo ancora in giro,aspettavamo il pullman delle 5.00,lei ormai era stanca e si addormentó fra le mie braccia;rimasi tutti il tempo a guardarla,non le avevano fatto neanche un graffio,tranne il fatto che era bagnata e quindi aveva freddo,mi tolsi la giacca che mi ero portato per sicurezza e gliela misi sopra,sollevandola per metterla in una posizione più comoda,l'acarezzai finché non arrivò il pullman.Lei non si era svegliata così la persi in braccio e la portai dentro sdraiandola nel sedile,sembrava un angelo.Il pullman era vuoto,ma a quest'ora del mattino era normale,in un oretta saremmo arrivati a Firenze e per riprendere forze chiesi all'autista di svegliarmi quando saremmo arrivati alla nostra fermata,lui acconste senza problemi e io mi corico vicino ad Elisa acarezzandoli la guancia,prima di addormentarmi sorrisi pensando a quanto fossi fortunato.L'autista è stato veloce perché in meno di mezz'ora mi svegliò,quando alzai gli occhi vidì una Elisa concentrata a guardare il panorama.Le presi la mano,lei si girò e io le sorrisi,scendemmo dal pullman,lei mi prese per mano e finché non arrivammo sotto casa sua stemmo così,un paio di sorrisi,un apaio di accarezza erano tutti ciò che le serviva.La vedevo ancora una volta che saliva gli scalini di casa.

"Ti vengo a prendere domani alle 9.00"dissi prima che entrasse in casa.

"Te sei così dannatamente speciale"disse come se non volesse ammetterlo;sorrisi e mi grattai il retro della nuca e li presi la mano banciandogliela lievemente"non esiste un me o un te esiste un noi".

fly in love||Stefano LepriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora