capitolo 6 |il passato

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Pov'stefano

Domenica mattina uno di quei giorni per i ragazzi indimenticabili ma come si suol cose che dalle 19.00 cambia e si trasforma in "che palle domani si va a scuola" bene oggi era quel bellissimo giorno,alle 6.00 nessun ragazzi di sarebbe alzato invece io si sto in piedi a guardare le mie vecchie foto,c'eravamo io e mio padre il mio 'papi' lo chiamavo così,si occupava sempre di me,di farmi giocare come un uomo,diceva che sarei stato un ragazzo intelligente,responsabile e determinato....forte,solo l'ultima cosa non mi quadrava 'forte',era Passata una settimana,una settimana che non parlavo con nessuno,neanche con Elisa,avevo paura di come avrebbe reagito,"lasciati andare,se ti senti libero,i problemi passano lisci"questo mi diceva mio padre da bravo consigliere a 12 anni quando litigavo con la mia ragazza,mia sorella o mia madre,però ora lui non c'era più a consigliarmi...se n'era andato nel modo più pacifico,un infarto.Avevo 12 anni,12 anni che vive o una vita serena,tranquilla,insomma quando problemi avrebbe potuto avere un ragazzo di solo 12 anni?
Un giorno torno dal lavoro,faceva l'imprenditore e aveva una azienda,aveva detto che se avrei studiato,io ne sarei diventato il nuovo capo,era stanco,molto stanco,mangio e poi venne fuori da me in giardino,giocavamo a baseball,i calcio,ci passa o la palla,normalmente ma io ero triste,così lui smile di lanciare e si sedette sul altalena facendo vanno di sedermi accanto a lui...

"Cosa ce figliolo?"mi chiese in modo calmo

"Ecco papi hanno cominciato a prendermi un giro...solo perché ho gli occhiali,nella mia classe non li ha nessuno"li fossi abbassando lo sguardo

"Ehi ma che te ne importa,tu sei stefano,tu lo fai paura perché sei diverso,e il tuo essere diverso provoca in loro paura per la tua diversità,e poi che te ne frega,hai amici no?ti deve impostare solo di loro gli altri che ti criticano non contano niente,lo fanno perché non hanno niente da fare,per popolarità,ma tu devo dargli capire che con te non funziona,fallì vedere chi sono i Lepri!"disse orgoglioso

"Si hai ragione li farò vedere il cos'è metterei con un Lepri"mio padre sorriso e io tornai su di morale

"Continuiamo a giocare?"le chiesi mentre mi alzavo

"Mi dispiace piccolo ma sono davvero molto stanco"disse alzandosi anche lui

"Ok da niente"tornammo dentro, lui andò a sdraiarsi io a riflettere in camera mia su ciò che aveva detto.Poi la sera Elisa,mia sorella mi chiamò dicendo che la mamma stava piangendo,io corso e la bidu piangere sopra papà,che dormiva...Mi avvicinai e senti la mamma che urlava perché? Si girò mi vide e mi abbraccio io ancora non capivo,disse ad Elisa di chiamare un ambulanza mentre lei scese di sotto,io però una cosa la sapevo,che se mettevi una mano nel cuore della persona ed esso batteva era ancora viva se no il suo spirito era già andato sotto il giudizio di Dio...morto,mi avvicinai e misi la mia piccola mano sinistra sul suo cuore...Non batteva,li realizzano,caddi a terra e non piango bensì ero stupito,triste ma non capivo perché fosse morto,lui non aveva nessun tipo di malattia,era sano come un pesce,un brav'uomo...Mio padre,l'uomo da cui avevo sempre preso esempio era morto ora non sapevo più a chi appoggiarmi,sceso di sotto e urlai "È MORTO" "MORTO" "MAMMA È MORTO" mia madre si giro e si mise a piangere sulla mia spalla,capi anche Elisa che corse di sopra in camera sia,arrivo l'ambulanza ma ormai era troppo tardi,passo il corpo davanti al loro occhi li presi la mano gelida e sussurrai"ti voglio bene"

Al suo funerale andarono tutti,quasi tutti Firenze lo conosceva era un grande uomo d'affari anche giovane 40 anni,io li scirssi una lettera e quando andarono via tutti la lessi

Lettera:

Non inizierò questa la lettera con vado papà non avrebbe senso,ho sprecato un sacco di carta per questa lettera non sapevo cosa scrivere,ma ti giuro che non ho ancora pianto pur volendo non l'ho fatto,dai sei il mio punto d'appoggio riuscivi sempre a cambiare il mio stato d'animo,sembravi uno psicologo,vhe io ti voglio dire una cosa ti prometto che non piangero che sarò forte,come dicevi te,diventerò autonomo e studiero ragioneria e prenderò il controllo della 'speed quiet' te lo giuro papà mi occuperò della mamma e di Elisa,come un vero uomo,come te!e se sarò in difficoltà affrontero i problemi,ma tu promettimi che mi veglierai dall'alto,ora vado ti verrò a trovare.

Il tuo caro stefano

Ps.nessuno si metterà mai contro un Lepri,grazie di tutti i tuoi insegnamenti.

Chiuso la lettera e la misi dentro un cofano blu come il suo colore preferito comprato dai miei risparmi,misi le mani in tasca e tornai a casa.Da quel giorno diventa freddo ma non troppo,mantenni sempre le promesse fatte cercai di non creare problemi a mamma infatti quando mio padre morì vedemmo un una grave crisi economica e io non chiedi mai una lira a mia madre infatti non andai mai a nessuna gita,ero cresciuti nel largo di una settimana come se avessi già vent'anni fossi il controllo della azienda a il vice il migliore amico di mio padre che mi dava lezioni ,finché io ero minorenne era al comando lui ma solo sarei entrato in azione!andai in palestra cambiai occhiali e quando mia sorella divento maggiorenne pote aprire il conto che papà li aveva conservato ma io ero ancora minorenne e così ci risolevammo.

Sfiorai la foto,avevo già in questa settimana fatto ed editato vado video,mi avvicinai al computer lo accesi e ne programma i uno per le due,mi cambiai e andai a fare un giro in cimitero,rilessi la lettera,l'avevo già letta 302 volta si le contavo,sentii qualcuno che si avvicinava ,mi gira i e vidi Elisa che mi miss una mano sulla spalla,lei capiva sempre anche solo guardandomi negli occhi...

fly in love||Stefano LepriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora