capitolo 35 confuse

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Pov's Stefano

Presi il libro di economia avevo ben presente la frase della professoressa nel cervello 'ragazzi consumo e risparmio ma anche tutto il resto'

Incominciai a leggere le prime pagine,quando finivo di studiarle   facevo lo schema ripetutamente su un quaderno apposito,suonó il cellulare,controllai chi fosse: Elisa.

Abbassai la suoneria in modo che non si sentisse,non avevo tempo di parlare con lei peró potevo scrivergli una lettera,sorridente presi carta e penna e cominciai a a scrivere.

Il video di oggi era giá programmato,un bel video di COD non  me lo toglie nessuno.

Ero felice,particolarmente troppo felice.

"Stefano scendi,ci sono visite per te"sentí mia madre urlare,sbuffai pensando ad Elisa sorridente davanti la porta di casa mia,non che non lo volessi ma non la capisce proprio la frase sono occupato?

Scesi giú velocemente,appena vidi mia madre fra le grinfie di quel uomo avrei preferito che ci fosse Elisa,mi fermai sulle scale,lui ancora non aveva visto me,apri il cassetto che c'era alla fine della prima rampata di scale,presi il coltellino che c'era dentro e lo misi nella tasca del jeans posteriore.

Tornai giú facendomi vedere.

altri due uomini spuntarono da dietro le spalle del primo accompagnati da una ragazza

Il primo teneva saldamente mia madre con un coltello sulla gola

"Buongiorno Stefano"Marta Levis,una poco di buono famosa poiché Americana e figlia del Signor Jhonathan Levis.

Sbuffai girandomi leggermente tornando successivamente alla posizione normale

"Cosa vuoi?"chiesi incrociando le braccia

"Sei bellissimo anche quando sei arrabbiato"disse venerandomi con gli occhi "voglio te altrimenti tua madre finisce male"mia madre fece un gridolino consigliandomi di non farlo.

Avrei voluto controbattere,odio sottomettermi ma non voglio perdere una delle uniche persone che mi rimangono

"...va bene ma lasciala andare"la mia voce suonava sconfortata

"Sappi che qualunque cosa tu faccia,anche se sto con te io non ti ameró mai" la informai

Lei venne da me e mi diede un bacio a stampo abbraciandomi.

"Lasciate la mia suocera"disse schioccando le dita,mia madre la guardó con odio

"Allora andiamo a fare un po' di shopping?"disse sculettando davanti a me

"Devo studiare,ho gli esami"cercavo di comportarmi come se davvero fosse la mia fidanzata ma era impossibile.

in quel momento mi venne in mente Elisa.

Qualcosa mi mangiava dentro,era una sensazione orrribile.

Sapere che avrebbe sofferto per me mi faceva sentir male.

La mia ragione di vita,stavo per perdere anche quella.

Nonostante tutto continuavo ad amarla ma forse noi non meritavano il nostro lieto fine,lo desideravo ardemente come desideravo di averla accanto in questo momento.

Dovró far finta di niente ma non so se sarei stato capace  di resistergli.

"Non lo posso fare"sussurrai

Marta mi guardó

"Midispiace Stefano davvero,non riesco a resisterti,non riesco a vederti felice accanto a qualcun'altra,ci ho provato quando stavi con Giulia,ci sono riuscita ma ora con quella ragazza Elisa,ti leggo ció che io non posso darti la felicitá,per questo voglio che sia tu a darla a me"Era un discorso egoista ma almeno era sincera.

Mi alzai pronto per affrontare la giornata.

"Andiamo"li presi la mano,mai avuta cosi tanta sicurezza.

Non volevo farlo ma come far morire la propria madre?mai.

Uscimmo di casa.
Ci fermammo in un bar e presimo insieme un caffé

"Cominciammo a fare le prime cose assieme"mi sorrise e io cercai di fare altrettanto

"Mi sono dimenticata di dirti una cosa...le guardie sono sempre con la mia cara suocera mi basta una chiamata,stai attento"mi guardava e sembrava felice forse con me lo era,ma io con lei no.

pagai il conto e uscimmo da lí,mi fermai piú avanti a stampare dei fogli per i futuri corriculum che dovró consegnare,almeno in questo riuscivo a concentrarmi.

Per il resto della strada Marta rimase piuttosto indietro.

Mi scontrai con qualcuno e mi caddero i fogli che avevo in mano.

"Scusi"mi alzai e presi i fogli,davanti a me vidi Elisa.

Tornai indietro,Marta mi prese la mano e prima di entrare in un negozio mi bació.

Mi girai a guardare Elisa,a terra distrutta,la mia autodistruzione era appena iniziata.

fly in love||Stefano LepriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora