Pov's Elisa
Per pietà dentro la piccola stanzetta mi avevano messo un piccolo televisore,ma non prima di assicurarsi che non mi avrebbe aiutato ad uscire da qui.Era tutto così monotono e noioso,alla fine ho scoperto che quel buco era il posto da dove facevano passare il mio cibo.Mentre pensavo allegramente;sentii dei passi venire verso di me e quando essi erano dall'altra parte della porta essa si aprì davanti a me c'era Salvatore.Era li fermo senza fare niente,ciò significa che non era qui per liberarmi da questi maniaci e probabilmente ne faceva parte anche lui.Improvvisamente spalancai gli occhi accorgendomi del mio pensiero alla quale prima non davo peso,lo guardai negli occhi,erano neri,non era lui,forse Giuseppe lo aveva convinto a farsi di droga o roba simile.Scrollo le spalle e si appoggiò allo stipite della porta come suo solito,solo che questa volta sembrava che volesse apparire figo.
"Stefano è in ospedale"sussurro con una voce apparentemente dura,come se fosse un robot,se prima mi guardava; quando disse quelle parole guardo dall'altra parte.Lui conosceva Stefano.
"Cosa signifa tutto questo?"chiesi abbassando lo sguardo,ma nonostante non lo avessi visto sapevo che aveva sorriso malizioso.
"Non sei abbastanza intelligente da capirlo da sola?"disse guardandomi come ad insinuare che ero stupida.
"Ho capito che fai parte della gang di Giuseppe ma non ho capito sei hai mandato tu all'ospedale Stefano e perché non fai niente per tirarmi fuori di qui!"sussurrai alzando la testa e guardandolo dopo aver incrociato le braccia al petto.
"Brava Elisa,ma niente di tutto ciò importa ora!"disse non mi chiamava mai per nome e aveva uno strano odore,conferma i miei sospetti;Salvatore era fatto.
"Allora dimmi che ci fai qui?"chiesi ormai impaziente.
"Ehi calmati sono qui solo perché non ho niente da fare"disse calmo mettendo una mano davanti a se come per protezione.Era anche bugiardo.
"Certo"dissi accendendo la tv,lo stavo invitando ad andarsene.Lo so che avrei potuto scappare ma tanto lui era lí e mi avrebbe fermato"dí ai tuoi amici che ho fame"continuai poiché lui non se ne andava.
"Quando mai no?"disse lui sorridendo ancora una volta.
"Si nota che sei fatto"dissi a bassa voce.
"Già cara sono fatto,minchia se sono fatto!Ascoltami bene,i tuoi se ne stanno per andare,il tuo amato Stefano e in ospedale cosa vuoi fare?"disse avvicinandosi a me.
"Questa non è una domanda da riferire a me caro,ma a voi ;cosa volete fare?Perché se pensate che io abbia paura della morte o della tortura siete messi male perché non cederó!"dissi a mia volta.Con questa parole il suo sorriso si sciolse per lasciare spazio ad un volto scuro e serio,sapeva che avevo ragione.
"Certo,ma sono sempre il tuo caro fratello addottato perciò so cosa ti può fare male e cosa no"diceva quelle parole come se si sentisse male al pensiero di essere mio fratello con un ghigno in volto;si passò la mano fra i capelli e continuò "a te non importa che ti feriscono,però soffri se fanno male alle persone a cui tieni a causa tua giusto?"chiese abbassandosi perché io ero seduta per terra,per poi successivamente guardarmi negli occhi.Quel gesto non aveva valore,era fatto ma coscente ne ero sicura,lui sapeva che se avessero ritardato di poco i fatti Stefano mi avrebbe trovata.Vedendo che non avevo risposto si alzò e aprii di nuovo un dialogo"chi tace acconsente;ora alzati"disse freddo tirandomi la mano e avvicinandomi a se.La paura stava prendendo totale possesso di me.Il suo stesso nome l'aveva tradito.
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fly in love||Stefano Lepri
Fanfictionera come volare,tutte quelle sensazioni,mi sentivo vibrare,il suo sorriso sempre stampato sulle labbra,il mondo;il mio mondo,lui era Stefano Lepri,il mio stefano;diverso. - - - - - - - - - - - - - - - - - - Finì con il dime...