Pov's Elisa
Quando la tranquillità regna è tutto migliore ma quando essa è sostituita da dolore l'universo è contro di te.
Una settimana fa scoprì che la mia migliore amica era morta.
Mandata in missione da mio fratello in un edificio circondato da bombe.Il bello?lui lo sapeva.
Lei non mi aveva mai detto di essere in quel circolo,sembrava cosi innocente,non avrei mai immaginato che lei fumava e usava la droga.
Non ho pianto ma il dolore mi consuma,non ho più una persona con cui confidarmi,scherzare,giocare e semplicemente parlare.Per certe cose ci vuole un alta confidenza che va oltre l'amicizia,lei era la mia migliore amica e qualsiasi cosa avesse fatto non meritava questa morte.
Da una settimana non parlo con Salvatore,l'ho messo nel dimenticatoio del mio cervello e li stará,lui ogni giorno cerca di parlarmi o di rissolervarmi l'animo ma io faccio finta che lui non esista.
Anche questa volta era colpa sua,lui non l'ha impedito,lui era il suo capo.
Il dolore emotivo è più forte di quello sentimentale.Ormai ne ero convinta.
Presi la mia biro e cominciai a cercare di fare i compiti di matematica.Le espressioni per quanto cercavo di concentrarmi non riuscivo a farle;il risultato era sempre sbagliato.
Mi alzai dalla sedia,ultimamente avevo un bisogno disperato di fumare.
Presi i soldi dal mio armadio dove mettevo il mio denaro,ora dovevo solo recuperare,non rubare la tessera sanitaria di mio padre che se mi scopre mi ammazza.Non dovrei farlo anche perchè lui tiene alle regole ferree essendo un polizziotto.
Scesi le scale e mi ritrovai una delle mie sorprese preferite:Stefano.
Egli sorrise immediatamente quando i suoi occhi incontravano i miei.Solo Dio sapeva quanto adorassi quei maledetti occhi marroni con sfumature verdi.
"Buongiorno"Mi abbracciò dolcemente.
"Buongiorno anche a te amore"a volte sapeva essere cosi dolce.
"Io devo uscire un attimo torno subito"le dissi.
"Vengo con te"mi prese per il bracio prima che facessi un'altro passo.
"Non ce ne bisogno davver-"mi mise un dito davanti la bocca per zittirmi "ho detto che vengo"annuì con la testa.
"E questo bel giovanotto?"mio padre fece la sua entrata "ah stefano!"esclamó salutandolo cordialmente "aspetta voi 2 state assieme?"Stefano sembrava aver paura dopo questa domanda"si"rispose deciso Stefano "se le togli anche solo un capello io ti-".
"Andiamo papà non ce bisogno di farli la predica è un bravo ragazzo"prima di annuirmi e andarsene lanciò uno sguardo omicida a Stefano.
Questa piccola chiacchierata mi ha permesso di prendere ciò che volevo.
"Andiamo"dissi prendendo a braccietto il mio fidanzato.Questa parola mi provocava una sensazione piacevole,lui era il mio fidanzato.
Camminavamo per le strade di Firenze mano nella mano.
Delle persone ci sorridevano altre invece ci guardavano con odio.
Durante il tragitto per andare dal tabaccaio continuava a chiedermi cosa dovessi prendere,non le rispondevo perchè se l'avessi fatto molto probabilmente me lo avrebbe impedito e al momento ne avevo bisogno.
Ogni tanto ci guardavamo;inizialmente seriamente o per osservarci ma poi ci sirridevamo.
Entrai dentro e chiesi un pacco di sigarette.
"La tessera sanitaria?"ecco,lo sapevo.
"Tenga"li porsi gentilmente la tessera.Lui la scrutò prima di darmi sia le sigarette che la tessera di mio padre,il quale se avesse scoperto tutto ció si sarebbe arrabbiato.
Usci fuori giá con la mia sigaretta in mano.
Stefano arrivo con un gelato in mano e io accesi la sigaretta iniziando a fumare.
"Che cazzo stai facendo?"mi urlò quand'era abbastanza vicino,quasi li cadeva il gelato dalle mani.
"Fumo"risposi semplicemente.
dopo che aspiraia ancora me la tolse di mano.
"Ma che fai?!"mi alzai leggermente irritata.
"Ti tolgo quella merda!"esclamó lui alzandosi per controbattermi.
"Faccio quello che voglio della mia vita"comincia a spintonarlo lievemente.
"Non cosi,finché sono vivo non prenderai le sigarette"mi prese anche il pacco dai pantaloni.
"Non potrai controllarmi sempre"mi rimisi seduta sulla solita panchina con le bracfia incrociate.
"Ti stai comportando da bambina"
"E tu da padre"
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fly in love||Stefano Lepri
Fanficera come volare,tutte quelle sensazioni,mi sentivo vibrare,il suo sorriso sempre stampato sulle labbra,il mondo;il mio mondo,lui era Stefano Lepri,il mio stefano;diverso. - - - - - - - - - - - - - - - - - - Finì con il dime...