Viva fuori, morta dentro.
Non so da quanto tempo sono qui, seduta per terra con la schiena contro il muro. Le gambe contro il petto, strette forte a me come se fosse l'unica cosa in grado di sorreggermi, l'unica cosa che riesce a nascondermi da questo mondo. La mia testa inizia a farmi male per le troppe lacrime versate, gli occhi devono essere gonfi e sporchi di trucco, ma non mi interessa. Non mi interessa neanche sapere da quanto sono in questa posizione. Se ore, giorni o mesi.
Non mi interessa nulla, se fosse per me rimarrei così per sempre.
<< Cazzo Lola, mi senti?!>> grida qualcuno. Sposto controvoglia il mio sguardo puntanto sulla parete di fronte a me, notando con la coda dell'occhio un Samuel che mi guarda con la faccia corrucciata.
<< Quanto cazzo ti sei drogata?! È da due ore che ti cerco. Se non torniamo in tempo a casa, papá ci uccide.>> mi avvisa inginocchiandosi alla mia altezza.
Non ha capito che non mi interessa nulla. Riporto lo sguardo sulla parete, stringendomi le gambe al petto con forza.
<< Cosa hai preso?!>> chiede scocciato sbuffando.
<< Lola, sto parlando con te!>> mi rimprovera afferrandomi il viso e girandolo verso di lui.
Mi ha toccata, mi ha toccata.
Salto all'indietro, spingendomi contro la parete, sperando di riuscire ad allontanarmi da lui.
<< N-Non mi t-toccare..>> dico portandomi le mani tra i capelli. Voglio piangere tanto, ma le lacrime non escono. Non ci sono più.
<< Cosa ti ha dato Connor?>> chiede più tranquillo.
Spalanco gli occhi a sentire quel nome e come il nulla le immagini di lui che mi stupra tornano a galla.
Le sue mani ruvide che mi toccano le cosce per alzarmi il vestito, i suoi baci rudi e schifosi sul mio collo e sulle mie labbra, la sue erezione che spinge dentro di me facendomi solo male.
<< C-Connor è qui?>> chiedo balbettando.
Lui nega con la testa e cerca di avvicinarsi a me.
<< Devi starmi lontano!>> grido alzandomi velocemente e barcollando. Samuel si alza in piedi e mi fissa dalla testa ai piedi.
<< Cos'è quello..>> indica il mio vestito. Abbasso lo sguardo e mi irrigidisco subito notando una macchia di sangue sul mio vestito. Il segno della mia purezza portato via da un lurido verme.
Mi viene solo da vomitare.
<< Non ci credo...>> dice portandosi una mano sul viso per la frustrazione.
<< Ti ha..ti ha violentata?!>> sbraita contro di me, facendomi diventare più piccola mentre mi stringo nelle braccia.
<< Io lo uccido.. Lo uccido, cazzo!>> grida tirando un calcio al muro di cartongesso, facendo formare un grosso buco.
<< Andiamo a casa.>> dice avvicinandosi a me, ma io istintivamente arretro.
<< Lola, sono solo io. Non ti farei mai del male.>> dice dolcemente mentre scuoto la testa in senso di negazione.
<< Lolita, fatti aiutare per favore..>> mi dice allungando il braccio verso di me e tendendo la mano.
Lolita...non mi chiamava più così da tanto tempo. Un tempo che mi sembra così lontano anni luce.
Mi mancava quel nomignolo, mio e suo. Una cosa solo nostra, una cosa che mi porta ad avere un po' di fiducia in quel ragazzo moro dalle lentiggini dolci e tenere.
Afferro titubante la sua mano e un calore famigliare mi investe, facendomi capire di essere ancora viva.
Mi tira verso di lui e mi abbraccia forte al suo petto muscoloso, un abbraccio che sa di casa.
<< Ora andiamo a casa, Lolita. Andiamo a casa..>> dice baciandomi la fronte.Samuel mi aiuta a scendere dalla macchina mentre a me viene solo voglia di andare in camera mia per distendermi e scappare dal mondo.
Chiude la macchina e insieme ci dirigiamo verso le scale del porticato, salendole cautamente in modo da non far svegliare nessuno.
<< Vai in camera tua. Io ti preparo un tè caldo.>> dice mentre tengo la testa chinata al suolo, stringendo il mio piccolo corpo con le braccia.
Mi alza il mento con due dita e mi sorridere debolmente.
<< Non la passerà liscia, se ne pentirà amaramente.>> dice digrignando i denti.
Annuisco e mi dirigo verso le scale per raggiungere la mia camera.
Salgo le scale, cercando di non inciampare, finché non arrivo di fronte alla porta della mia camera. Entro più veloce che posso e mi chiudo dentro, come se quella porta fosse in grado di aiutarmi a tenere lontano le persone indesiderate.
Arretro piano, finché le mie gambe non incontrano il mio soffice letto. Mi gaurdo le dita delle mani, ma il mio sguardo viene catturato da quella piccola macchia di sangue.
Inizio a sentire la bile salirmi in gola, facendomi fare una smorfia di disgusto. Corro verso il bagno, inginocchiandomi davanti al water e rimetto tutta l'anima, organi compresi. Voglio liberarmi di ogni cosa, come se Connor non mi avesse mai toccata.
Ma non è possibile. Ormai è successo.
Mi alzo debolmente dal pavimento freddo del bagno e inizio a spogliarmi di quei vestiti orribili e dell'intimo macchiato dall'unica cosa che volevo tenere per l'uomo che un giorno avrei amato con tutta me stessa.
Con disgusto calcio tutto in un angolo ed entro in doccia, girando tutta la manopola sulla racchetta rossa. Dev'essere bollente l'acqua, dev'essere in grado di bruciarmi la palle, di renderla rossa.
Mi stringo lo stomaco incrociando le braccia e chiudo gli occhi, facendomi trasportare dal rumore dell'acqua sulla mia pelle.
Afferrò la spugna, imbevendola di tutto il bagno schiuma e inizio a sfregare velocemente sul mio corpo. Sfrego così forte che la pelle inizia ad arrossarsi velocemente. Se fosse per me mi fare uscire anche il sangue, ma una voce dietro la porta del bagno mi distrae dalle mie intenzioni.
<< Lola, tutto a posto? Sei lì sotto da mezz'ora..>> mi chiede mio fratello preoccupato.
Mezz'ora...a me sono sembrati solo due minuti. Esco dalla doccia, mi infilo l'accappatoio ed esco dal bagno trovando mi Samuel steso sul mio letto.
<< Sta notte ti faccio compagnia.>> dice picchiettando con la sua mano il posto libero al suo fianco.
Mi avvicino al letto, scosto le coperte e mi infilò sotto quest'ultime.
<< Mi dispiace così tanto...se solo fossi stato un fratello migliore. Se solo fossi stato sempre vicino a te..non sarebbe accaduto nulla e quel pezzo di merda non ti avrebbe..>> lo interrompo.
<< Sam, non centri nulla tu..ma per favore, non lasciarmi più..>> dico abbracciandolo.
Lui mi stringe forte a sé e mi accarezza lentamente i capelli, facendomi chiudere gli occhi.
<< Non ti lascerò mai..mai più.>> mi sussurra prima che io cada in sonno.
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BAD LIES #Wattys2018
Teen Fiction" Non perderò la testa per lui, non perderò la testa, non perderò..non questa volta. Non posso permettermi di perdere la testa per uno che mi ha detto bugie su bugie fin dall'inizio. Non posso, non può succedere. " questo è ciò che mi sono detta pri...