E inutile scappare se nei ricordi ci affoghi.
Jonathan's Pov
<< Tutto bene?>> la voce insistente di Kevin mi fa chiudere gli occhi per mantenere la pazienza mentre carico la mia pistola.
<< Si.>> rispondo secco.
<< Cavolo J, ti conosco da quando siamo piccoli. So quando hai qualcosa.>> appoggia la sua arma sul bancone, aspettando che io gli risponda.
Alzo la testa, puntando tutta la mia attenzione su di lui.
<< Non mi rompere il cazzo.>> sputo acidamente, infilando la pistola nel retro dei pantaloni eleganti.
<< Non ti sopporto quando fai così..>> mormora passandosi una mano tra i capelli.
<< Sei come un fratello per me, lo capisci?>> mi domanda sbattendo le mani sul bancone.
<< Vorrei che mi parlassi di qualsiasi cosa ti passi per la testa.>> il suo sguardo è insistente su di me.
<< Non eri così da quando Giuliette ti ha..>> sbatto la mano sul tavolo, facendo un rumore assordante.
<< Non nominarla più!>> gli punto un dito contro.
<< Voglio solo capire perché sei tornato a comportarti così!>> mi sposta il dito che gli avevo puntato addosso.
<< Che succede qui?>> domanda Camille facendo il suo ingresso nella sala principale, seguita da Lola.
<< Che ci fa lei qui? Avevo espresso seriamente di lasciala nella sua camera.>> ribadisco a Camille, innervosendomi.
<< Deve anche mangiare, Jonathan. È umana anche lei.>> mi risponde tranquillamente.
Cerco lo sguardo di Lola, ricevendo un' occhiataccia da lei.<< Se fosse per me, potrebbe anche morire di fame. Avremmo un peso in meno..>> mormoro a bassa voce, ma il silenzio che segue la mia frase mi fa capire che tutti quelli presenti nella stanza abbiamo sentito la mia frase.
Dei piccoli passi arrivano davanti a me, facendomi abbassare lo sguardo su di lei.
Alzo un sopracciglio, facendo apparire un piccolo sorriso strafottente sulle mie labbra nel guardare la piccola Lola in faccia. Delle lacrime minacciano di uscire dai suoi occhi, ma non lo fa accadere.
In un secondo la sua mano è sulla mia guancia sinistra. Nell'aria si sente solo l'eco dello schiaffo che Lola mi ha depositato sul mio viso, facendomi giare la faccia verso Kevin.
<< Mi fai schifo.>> la sua voce piena di disgusto mi arriva dritta in faccia, come se quelle parole me le avesse sputate in faccia.
Il mio sguardo cade su Kevin che ha gli occhi spalancati mentre sento la rabbia crescermi nel corpo.
<< Mangia pure da sola, Camille. Mi è passata la fame.>> mi giro di colpo per afferrarle il polso, in modo da darle una lezione, ma qualcuno mi blocca.
<< Dobbiamo andare. Abbiamo una missione, Jonathan.>> mi ricorda Kevin mentre mi stringe con le sue braccia per non farmi correre da lei e chiuderle la bocca.
Mi di meno dalla sua stretta, facendo cadere il mio sguardo su Camille.
<< Potresti essere più gentile nei suoi confronti? Dobbiamo tenerla al sicuro e al riparo, ma sono sicura che se continui così si suiciderà..>> dice ironicamente, uscendo dalla sala.
<< Non ci credo..>> dico dimenandomi ancora dalla sua presa.
<< Cazzo, calmati un po'.>> ringhia contro di me Kevin.
Cerco di ritrovare il mio respiro regolare, calmando i miei movimenti.
<< Va bene, va bene..>> mi arrendo, facendo staccare le braccia di Kevin dal mio corpo.
Mi sistemo la giaccia, sentendo la mia guancia leggermente calda per il colpo ricevuto.
<< Andiamo, o faremo tardi.>> dico abbottonando la giacca.Mi incammino verso l'uscita, prendendo le chiavi poste sulla credenza vicino alla porta.
<< Io non ti capisco..>> inizia a parlare Kevin.
Sbuffo, cercando di velocizzare il passo per salire in macchina.
Apro la macchina e ci salgo velocemente, inserendo la chiave per accedere la macchina.
<< Non pensare di deviare il discorso.>> mi rimprovera chiudendo la sua portiera.
<< Kevin, basta.>> dico uscendo dal giardino e arrivando in strada.
<< È lei il problema?>> mi domanda accendendosi una sigaretta.
<< Dammene una.>> gli ordino mentre mi passa il pacchetto.
Tengo il volante con una mano mentre tiro fuori una Marlboro dal pacchetto. Afferro l'accendino e mi accendo la sigaretta, aspirando bene il primo tiro, quello che in realtà dovrebbe fare più male alla salute.
<< Non pensare che non continuerò il discorso.>> mi avvisa.
<< Quindi, rispondi alla domanda.>> mi ordina mentre abbassa i finestrini della macchina.
<< Non mi ricordo la domanda.>> rispondo aspirando ancora dalla sigaretta.
<< Che faccia tosta. Te la ricordi benissimo la domanda.>> dice guardando fuori dal finestrino, non ricevendo nessuna risposta da me.
<< Cosa ti ha fatto Lola?>> mi domanda.
<< Nulla.>> rispondo.
<< Allora perché la tratti così?>> mi domanda ancora, iniziando a farmi irritare parecchio.
Perché mi fa questa domanda? Lui lo sa benissimo. Lo sa che io non sono mai stato così. Non ero per niente la persona che sono oggi.
Avevo l'abitudine di fidarmi sin da subito delle persone, perché partivo dal presupposto che se fai del bene, devi riceverne altrettanto di bene. Almeno, così la pensavo quando ancora avevo dieci anni, prima che me ne andassi di casa. Prima di incontrare Kevin, prima di questa vita e prima di conoscere il padre di Lola.
Mi sbagliavo di grosso quando ero piccolo, quando pensavo di sapere tutto della vita, ma in realtà non sapevo nulla.

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BAD LIES #Wattys2018
Jugendliteratur" Non perderò la testa per lui, non perderò la testa, non perderò..non questa volta. Non posso permettermi di perdere la testa per uno che mi ha detto bugie su bugie fin dall'inizio. Non posso, non può succedere. " questo è ciò che mi sono detta pri...