32.

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Se chiudo gli occhi, vedo solo te.

Qualcosa cammina lungo il mio braccio, facendomi risvegliare di botto. Scaccio via subito qualsiasi insetto mi cammini sul braccio, alzandomi velocemente dal disgusto appena comprendo che quell'insetto non era altro che uno scarafaggio.
Un senso di perdita di equilibrio mi fa portare istintivamente la mano sulla parete fredda e lugubre della stanza in cui mi trovo, facendomi storcere il naso per l'odore sgradevole di muffa che ariegga nella stanza.

Un odore a me famigliare.

Cerco di guardarmi intorno a fatica, sentendo le palpebre pesanti e la testa continuare e girovagare, tanto da farmi percepire dei conati di vomito.
Cerco di respirare piano e profondamente, evitando di vomitare l'anima in una stanza che già odora di muffa, finché qualcosa attira la mia attenzione, qualcosa che ho già visto da qualche parte.

Un materasso di un bianco sporco e lercio con qualche alone giallognolo si trova lungo il pavimento sporco della stanza e questo è visibile ai miei occhi grazie a una qualche luce che lo illumina; ma non è una luce qualsiasi, è una luce che non proviene dalla stanza.

Mi giro, facendo cadere il mio sguardo su una porta già vista anch'essa, e la faccenda inizia a non piacermi più di tanto.
Cerco di raggiungere la porta, ma il mio corpo sembra quasi cedere e sinceramente non riesco a non pormi una domanda: Quale fottutissima droga mi ha iniettato Jonathan?

Jonathan.

Un turbine di emozioni mischiate a vicenda sembrano fare a pugni tra di loro, alterando la mia respirazione e causandomi uno scambio continuo di percezione di temperatura: caldo-freddo, freddo-caldo.

Odio non sapere cosa mi passa per la testa, ma sicuramente non passa inosservato il comportamento di Jonathan. Quella persona di cui piano piano mi sono innamorata, quella persona a cui avevo deciso di donare un pezzo del mio cuore, ma sempre quella stessa persona che me lo ha distrutto in un solo colpo e semplicemente vorrei sapere perché ha fatto così, perché mi ha detto che mi ucciderà.

C'è una cosa che non mi torna.
Se Jonathan mi vuole uccidere, perché non lo ha fatto dall'inizio? Ha sempre avuto l'occasione giusta per poterlo fare, eppure non lo ha fatto.
Magari è stato quel Nicolay a manipolarlo, a giocare con la sua testa, a giocare con la sua famiglia, perché da quel poco che ho capito, Nicolay lo sta minacciando tenendo in ostaggio la famiglia di Jonathan.

Ma non è comunque una buona scusa per volermi uccidere, non dopo che ti ho dato il mio cuore e ti ho fatto entrare nella mia vita..

Dei passi rimbombano dietro la porta di metallo, facendomi tornare con i piedi sulla terra mentre un senso di panico e ansia inizia a pervadermi.

<< Маленькая сука...>>* una voce maschile cantilena qualcosa in una lingua che non comprendo.

La porta viene aperta, mostrandomi un uomo sulla cinquantina con un berretto di lana e vestito tutto di nero.
<< Вы в море неприятностей.>> ** se solo capissi anche solo una parola di questa lingua..

<< Non c-capisco..>> balbetto, reggendomi a fatica contro la parete.

<<От того, что ждет тебя Николай.>>***

BAD LIES #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora