Distinguiti, non confonderti.
Non so quanto tempo sia passato, se giorni oppure soltanto delle ore.
So solo che più il tempo passa, più mi sembra di essere rinchiusa in questa stanza da mesi, se non anni.E l'idea di passare altro tempo qui non era una delle più allettanti, soprattutto se dovevo continuare ad assistere a tutto il male che facevano al povero Samuel davanti ai miei occhi e tutto ciò è dovuto al fatto che ogni qualvolta io non davo le risposte che Nicolay voleva, lui se la prendeva con Samuel, sapendo di farmi solo del male emotivo e io ero riuscita a far arrivare Samuel al mio cuore, quindi lui era una mia debolezza che lui sapeva usare, e anche bene.
Le braccia non le sento più e il dolore acuto alla bocca dello stomaco per la troppa fame e la gola secca per la troppa sete, iniziano a farsi più forti e potenti su di me, tanto da riuscire a cancellare il dolore lancinante che provo alle braccia per la posizione scomoda in cui sono.
Ma come posso slegarmi e fuggire via, se manco ho le forze per reggermi in piedi? E per fortuna che penzolo leggermente nel vuoto, a dieci centimetri da terra, perché se solo i miei piedi toccano il suolo, so che il mio corpo cederebbe per la poca forza che ha.
<< S-Samuel..>> cerco di alzare la testa, spostando i capelli dal mio viso muovendo il collo a destra e sinistra.
<< Samuel!>> grido con voce rauca, ma lui ovviamente non si muove. È distrutto e non posso permettermi che lo tocchino ancora.
<< Cazzo..>> impreco alzando la testa verso l'alto per vedere se posso rompere le catene.
A ovviamente, sfiga vuole, le catene sono troppe spesse per romperle e l'unico modo per liberarmi è uno solo..<< Buongiorno piccola mia!>> Nicolay fa il suo ingresso nella stanza, accendendo la luce e illuminando di più tutto quello intorno a me, per fino Samuel, conciato peggio di quello che immaginavo.
Jonathan e Kevin lo seguono a oltranza e subito dopo una decida di uomini entrano nella stanza e il mio corpo si paralizza nel vedere l'unico pezzo di merda che..<< Oh, oh, oh. Qualcuno qui è rimasto senza parole..>> Nicolay si avvicina a me, afferrandomi le guance nella sua mano secca e ripugnante.
<< Cazzo!>> grida ridendo << Sento il tuo fottutissimo cuore battere fino a qui, nipote!>> stringe le mie guance più forte. Gli sputo in faccia, facendo mollare la sua presa della mia faccia.
<< Per quanto mi piacerebbe avere la tua saliva da un'altra parte..>> abbassa lo sgaurdo sul suo cavallo dei pantaloni << ..devo dire che questo cose non si fanno, piccola.>> la sua mano entra in collisione con la mia guancia, facendomi sentire la parte di pelle colpita prima come se tanti aghi mi pungessero e dopo calda, dolorante, ma mai quanto il mio stomaco.
Vomito tutto quello che è rimasto nel mio stomaco, sentendo solo uno sbuffo da parte di Nicolay.
<< Connor, dagli un po' di acqua alla piccolina.>> quel nome rimbomba nella mia testa, facendomi spalancare gli occhi.
Il rumore dei suoi anfibi rimbombano sul pavimento di cemento, facendo battere il mio cuore a tempo con i suoi passi.
<< N-n-no..>> balbetto agitandomi violentemente, facendo scontrare le catene con il gancio appeso al soffitto che mi sorregge mentre sento la pelle dei polsi lacerarsi velocemente, ma ovviamente il bruciore della pelle che si lacera non può essere paragonato al dolore che si propaga dentro nel vedere come quel pezzo di merda di Connor avanza verso di me con il suo sorriso sghembo dipinto sulle labbra.
STAI LEGGENDO
BAD LIES #Wattys2018
Novela Juvenil" Non perderò la testa per lui, non perderò la testa, non perderò..non questa volta. Non posso permettermi di perdere la testa per uno che mi ha detto bugie su bugie fin dall'inizio. Non posso, non può succedere. " questo è ciò che mi sono detta pri...