Siamo tutti un'opera d'arte.
Si tratta solo di trovare il giusto collezionista.Dei brusii fastidiosi mi fanno riprendere dal mio sonno, facendomi fare una smorfia di dolore.
<< Dio..>> mi prendo la testa fra le mani cercando di alleviare il dolore, ma quando muovo le braccia inizio a sentire altri dolori. Distendo le braccia davanti a me, notando vari lividi viola sulla mia pelle bianca, esattamente dove ti prelevano il sangue.
Ma io non mi ricordo di aver fatto degli esami..
Altri brusii assordanti mi trapassano le orecchie, causandomi dei fischi al loro interno. Mi guardo intorno, rimanendo confusa davanti a quello che vedo.
I muri di un verde vomito con parecchie macchie di muffa mi circondano, il pavimento di cemento è tutto lercio mentre il mio corpo è seduto su un materasso ingiallito posto sul pavimento.
<< Ma dove sono..>> il panico inizia a impossessarsi piano piano del mio corpo.
Eppure mi ricordo che ero andata a dormire, nella mia camera, nella casa a Rio De Janeiro. Non mi ricordavo di altro, di nient'altro.Cerco di alzarmi in piedi, tenendomi a quelle pareti tutto trasandate. Lo squittio di un topo mi fa accapponare la pelle nonostante questo non si avvicini a me. Solo il fatto che ci sono anche i topi, mi fa capire che siamo in un schifoso posto, magari anche sotto terra, vicino alle fogne.
Cammino piano stando attenta alla caviglia e alla piccola ferita sotto la pianta del piede, ma il mio corpo non mi fa percepire il dolore. Abbasso lo sguardo lungo la mia gamba, notando che la fasciatura non c'è più.
L'unica cosa che mi salta agli occhi è che sono a piedi nudi e indosso una maglia lunga bianca che mi arriva a metà coscia. È tutta strappata, tutta sporca. Un bruciore mi invade la gola, per poi sentire un conato di vomito che mi supplica di uscire. Appoggio le mani al muro per tenermi, vomitando tutto. Vomitando l'orrore che sto vivendo adesso.
<< Jonathan..>> la mia voce bassa rimbomba solo in questa stanza, facendomi perdere qualsiasi speranza che Jonathan mi possa trovare e aiutare.
Trattengono a stento le lacrime, dirigendomi verso una porta di metallo. Appoggio le mie mani sulla superficie sporca e fredda, spingendola. Un corridoio lungo si presenta davanti a me, mentre quei brusii tornano a farsi sentire. Faccio un giro su me stessa, notando altri corridoi intorno a me.
Sono sempre più vicini, lo sento.
Magari è qualcuno che può aiutarmi..Due uomini vestiti di nero camminano piano, parlando tra di loro e tenendo in mano un..un fucile..
<< Эй, остановитесь!>>* grida uno dei due.
<< N-Non capisco..>> dico a fatica, camminando verso di loro. Il loro accento sembra tipo russo, ma non ne sono sicura.
L'altro uomo carica il fucile, mentre l'altro viene verso di me. Indietreggio piano, tenendo con le mani al muro.
<< Стоп!>>** gridano. Mi giro di scatto, iniziando a correre il più veloce possibile. Delle lacrime iniziano a rigarmi il volto mentre inizio a sentire le mie gambe cedere. Mi sento troppo debole, ma non mi farò prendere.
<< Путтана..Я отплачу тебе..>>*** la voce di uno dei due mi sembra quasi lontana da me e inizio a sperare in qualcosa di buono.
In lontananza vedo una luce rossa. Corro lungo il corridoio, avvicinandomi sempre di più alla luce. Diminuisco la velocità, tornando piano piano a camminare, in modo da riprendere fiato.
La luce proviene da una stanza, la porta è aperta.
Giro la testa dalla parte in cui sono arrivata, per accertarmi di non essere più seguita.
Torno a guardare quella luce rossa che mi attrae particolarmente, decidendo subito di entrare in quella stanza.Rimango pietrificata sul posto appena vedo una figura femminile.
Seduta sul letto, con le gambe ricoperte da delle autoreggenti neri. Le scarpe con il tacco nere alte, troppo alte e troppo a spillo. Il body che mette troppo in evidenza le curve e il petto. I lunghi capelli mossi castano ramato che le ricadono tutti da un lato, lasciando scoperta la clavicola sinistra. La sua pelle bianca, la collana piena di piccoli diamanti che mi acceca soltanto guardandola. I miei occhi persi nel vuoto, quel rosso scarlatto sulle mie labbra.
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BAD LIES #Wattys2018
Teen Fiction" Non perderò la testa per lui, non perderò la testa, non perderò..non questa volta. Non posso permettermi di perdere la testa per uno che mi ha detto bugie su bugie fin dall'inizio. Non posso, non può succedere. " questo è ciò che mi sono detta pri...