29.

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Piove, ma tu sei il sole.

Arriccio un po' il naso sperando che il senso di prurito si allievi da solo, ma non succede.
Mi porto il dito indice sotto il naso mentre tengo ancora gli occhi chiusi.

Riporto la mano sotto la mia guancia destra, tornando a rilassare i muscoli e cercando di riprendere sonno.
Ma ovviamente la mia idea viene scacciata via dal continuo prurito al naso.

Sbuffo leggermente, aprendo piano gli occhi e, sinceramente, rimango sbalordita dalla bellissima scena che si presenta davanti a me.
Jonathan mi fissa con i suoi occhi di ghiaccio mentre continua a passare il suo dito sotto il mio naso, provocandomi il solletico.

<< Finalmente ti sei svegliata..>> sbarro gli occhi nel sentire la sua voce così bassa e dolce, come se davanti avessi un altro Jonathan.

<< C-che succede?>> balbetto con la voce ancora impastata dal sonno e con l'orribile sapore in bocca di quando ti svegli la mattina.

<< Nulla. Volevo solo vedere quei bellissimi occhi che ti ritrovi.>> ai lati della sua bocca compaiono due profonde fossette che mi mangerei per colazione, ma scaccio subito l'idea appena mi rendo conto di una cosa: come mai Jonathan è così dolce con me ed è qui di fianco a me?

<< Ok...è tutto molto, ma molto strano..>> mi alzo a sedere dal letto, allungando la mano verso il comodino per prendere il bicchiere d'acqua.

<< Dio santo, coprirti un po' piccola..>> mi fissa con tanto di un luccichio malizioso negli occhi che mi va di traverso l'acqua, facendomi tossire come se non ci fosse un domani. Appoggio velocemente il bicchiere sul comodino, afferrando il lenzuolo bianco per coprirti meglio.

<< Però se vuoi fare in secondo round..>> si morde il labbro e io come una mongoloide osservo quel movimento come se ne fossi incantata.
Jonathan allunga le braccia verso di me, attirandomi a lui in una morsa stretta e facendomi arrossire violentemente.

<< Mi piace sentire il tuo corpo vicino al mio.>> oddio santissimo, ora potrei davvero svenire.

<< Eppure ieri non la pensavi così..>> abbasso lo sguardo, ricordandomi bene come mi avesse evitata e come, dopo aver fatto l'amore, non mi ha stretto a sé.
Mi mordo il labbro inferiore per la frustrazione, finché qualcosa di leggermente ruvido si appoggia sulle mie labbra. Le dita di Jonathan cercano di liberare il mio labbro dai denti e io glielo lo fare tranquillamente, come se fossi ipnotizzata da lui.

<< Non mordere queste fantastiche labbra.>> il suo alito caldo e profumato di menta picchia sulle mie labbra, facendole schiudere. Si avvicina lentamente mentre il mio cuore galoppa nel petto a un ritmo costante, ma poi ripenso che il mio alito fa schifo la mattina e mi allontano velocemente, imbarazzata dalla situazione.

<< Perché fai così?>> domanda stranito.

<< Ehm...m-mi stavi baciando e..>>

<< E cosa?>> alza un sopracciglio, sedendosi a sedere sul letto e facendomi notare soltanto ora che è praticamente a petto nudo, davanti a una povera ragazza con gli ormoni a mille.
Mi passo le mani tra i capelli, per cercare di calmarmi un po'.

BAD LIES #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora