Io mi trovo in tutte le volte che credo di non farcela e invece
Ce la faccio.Afferro il mio bicchiere stracolmo di caffè, prendendone un lungo sorso.
Stamattina mi sono svegliata abbastanza presto rispetto al mio solito orario, e tutto ciò è dovuto a un'unica persona: Oliver Moore.Lui che se ne sta esattamente seduto fuori in veranda, sulla bellissima spiaggia silenziosa dove si uniscono solo i rumori delle onde che si infrangono sulla battigia, lasciando qualche volta delle conchiglie, il rumore dei gabbiani e infine, ciliegina sulla torta, la sua magnifica, adorabile e profonda voce del cazzo che continua a uscire dalle labbra imperterrita.
Quindi, è esattamente per questo motivo che mi sto bevendo un bicchiere stracolmo di caffè: perché quando sono troppo nervosa, mi bevo un bel bicchiere di caffè amaro.
<< Seriamente Jonathan, siediti un attimo qui al tavolo con noi e fai colazione.>> ritorno alla realtà appena odo il nome di Jonathan uscire dalla bocca di mio padre.
Jonathan afferra il poggia schiena della poltrona, tirandola verso di lui, per poi sedersi piano e appoggiando la caviglia della sua gamba sinistra, sul ginocchio destro.
Appoggio il bicchiere di caffè sul tavolo, allungandomi sul tavolo per afferrare un fragola.<< Non ti puoi vestire più decentemente?>> mi chiede mio padre scrutandomi dalla testa ai piedi.
<< Cos'è, ora ti da fastidio anche il modo in cui mi vesto?!>> domando incredula, allungando le gambe sul tavolo e spostando i capelli all'indietro.
<< Sei nuda in pratica e ti vorrei ricordare che vivi con due maschi e una donna!>> mi ricorda.
<< Non vedo il problema. Siamo una grande famiglia, non è vero papá?>> gli domando addentando la fragola.
<< Ma cosa stai dicendo? Dio mio..>> si passa una mano tra i suoi lunghi capelli. << ..tu e i tuoi discorsi contorti.>> aggiunge.
<< Io e i miei discorsi contorti un cazzo!>> sbatto le mani sul tavolo, facendo sobbalzare mio padre mentre Jonathan rimane fisso nella sua posizione, come se non lo avessi spaventato. Ma in cambio ricevo solo un'occhiataccia da parte sua.
<< Modera il linguaggio ragazzina.>> mi punta un dito contro.
<< Ora dimmi Oliver..>> dico sorridendo falsamente e alzandomi in piedi.
<< Sei sempre stato sincero con me?>> gli domando, raggiungendo le sue spelle e appoggiandoci sopra le mie piccole mani.
Al mio tocco si irrigidisce appena, ma subito passo lo sguardo su Jonathan che contrae la mascella, segno che si sta trattenendo.<< Che domande mi stai..>> premo con forza le mie mani sulle sue spalle, interrompendo le sue inutili parole.
<< Pensaci bene.>> dico schietta, osservando ancora Jonathan negli occhi.
<< Non capisco dove tu voglia arrivare, Lola.>> sbuffa Oliver cercando di alzarsi, ma spingo le mie mani sulle sue spalle per farlo sedere di nuovo e istintivamente Jonathan si alza in piedi.
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BAD LIES #Wattys2018
Novela Juvenil" Non perderò la testa per lui, non perderò la testa, non perderò..non questa volta. Non posso permettermi di perdere la testa per uno che mi ha detto bugie su bugie fin dall'inizio. Non posso, non può succedere. " questo è ciò che mi sono detta pri...