8.

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«sono stanca morta» Haneul si butta sul mio letto e chiudendo gli occhi, fa finta di essere un cadavere.

Rispetto a quando ci siamo conosciute è molto meno timida, o per lo meno, con noi è così.

«a chi lo dici» replica Kyung sbuffando.

«domani è venerdì» afferma Iseul pensierosa «però pensavo che...» ci guarda è un ghigno si forma sulle sue labbra.

«cosa hai in mente?» chiedo curiosa.
«potremmo fare una nottata tra ragazze» saltella contenta «parliamo un po'» aggiunge poi sedendosi affianco a Haneul «conosciamoci meglio»

L'idea di Iseul non è male, occupare una serata per discutere e conoscerci meglio può essere utile.

«inizia tu Kyung» indica la ragazza seduta affianco a me.

«allora» pensa per qualche secondo prima di continuare «sono figlia unica, prima di venire qui abitavo in una piccola cittadina che dista due ore da qui e mi piacerebbe far parte del mondo della danza» spiega tutto d'un fiato.

«ok vai Han» gli sorride la ragazza seduta al suo fianco «mia sorella veniva in questa scuola, e me l'ha consigliata» riassume brevemente.

Mi guardano tutte aspettando che parli.
«ho un fratello e ho deciso di venire qui per realizzare il mio sogno» dico semplicemente abbozzando un sorriso.

«sono felice di avervi conosciuto» afferma dolcemente Kyung «e di aver conosciuto anche gli altri pazzi» continua Iseul.

«sopratutto uno di nome Yoongi scommetto» guardo Haneul che probabilmente stava pensando la stessa cosa «ma cosa dici!» arrossisce immediatamente la rossa.

«e dai! Ammetti che ti piace» esclama la bionda «e poi siete così carini insieme» e dopo aver detto ciò, riceve un cuscino in faccia.

«vogliamo parlare di te e Hoseok?» si intromette kyung «tu e Namjoon non siete da meno, signorina» la interrompe Iseul.

Scoppio a ridere come le altre.
Haneul si alza e tira una cuscinata alla ragazza che se ne stava tranquillamente seduta affianco a me, e basta per fare nascere una lotta di cuscini.

Dopo un quarto d'ora buono, smettiamo di farci la guerra respirando affannosamente.
Sistemiamo velocemente il casino che abbiamo fatto, e dopo esserci cambiate ci addormentiamo stanchissime.

•la mattina dopo•

Apro gli occhi notando un piede davanti alla mia faccia. Ma che...un piede?!?
Mi stropiccio gli occhi e realizzo che è quello di Haneul, ricordandomi della serata precedente.

Guardo le altre due ragazze e stanno dormendo in una posizione tanto strana quanto quella che avevamo io e la bionda.

Butto un'occhio all'orologio appeso alla parete, e noto che sono le nove meno un quarto.
Mi sdraio di nuovo, posando la testa sul cuscino cercando di riprendere sonno.
Aspetta...ma sono le nove meno un quarto!

«ragazze siamo in ritardo!» urlo, alzandomi di scatto e cercando di svegliare le altre «manca un quarto alle nove!» non appena sentono l'orario, sgranano gli occhi e si alzano per sistemarsi.

Dopo un momento di confusione generale, siamo tutte pronte e anche se in ritardo di qualche minuto ci dirigiamo nelle rispettive classi.

A me tocca matematica, un'ora straziante che sinceramente preferivo evitare.

Entro in classe, e con la solita sfiga che ho il professore è già alla lavagna a scrivere.

«scusi il ritardo» mi incammino verso il mio posto e dopo essermi sistemata, apro il quaderno per prendere appunti.

«dov'eri finita?» chiede una voce fin troppo familiare.

Mi giro e noto gli occhi marroni di Taehyung fissarmi.

«mi sono svegliata tardi» rispondo fredda, distogliendo lo sguardo. Non ho ancora dimenticato la conversazione di ieri, e non ho intenzione di passarci sopra tanto facilmente.

«come mai?» sento ancora il suo sguardo fisso su di me.

«non sono affari tuoi»

«non c'è bisogno di tra-» viene interrotto dal professore «dato che non vi interessa la lezione, potete tranquillamente uscire dalla classe» dice indicando la porta.

Più seccata di prima mi alzo dalla sedia, afferro la mia borsa con i libri, e seguita dal mio compagno di banco esco dall'aula.

Mi appoggio al muro e scivolo lentamente verso il basso, ritrovandomi seduta sul pavimento con le ginocchia premute contro il petto.

«grazie mille Taehyung» chiudo gli occhi cercando di reprimere la rabbia che provo in questo momento.

Già non capisco matematica, figuriamoci se salto la lezione facendomi sbattere fuori.

«mi dispiace» sussurra per non farsi sentire, ma io ho sentito benissimo.

«non importa» mi alzo e inizio a camminare per il corridoio. Non ho intenzione di starmene con le mani in mano per un'ora.

«dove stai andando?» mi chiede il ragazzo dietro di me, mentre lo sento seguirmi.

«ora ti interessa?» sbuffo rumorosamente.

Un attimo dopo mi prende per il polso e mi porta con la schiena contro il muro.
Il suo sguardo nel mio, il suo viso è talmente vicino al mio che sento il suo respiro sulla mia pelle.

«cosa stai facendo Taehyung?»

𝐘𝐎𝐔𝐍𝐆 𝐅𝐎𝐑𝐄𝐕𝐄𝐑 - 𝐊. 𝐓𝐡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora