Eccomi qua, davanti ad un edificio color crema, pieno di finestre e circondato da un prato ben curato.
Entro all'interno e mi dirigo verso la segreteria, seguendo diverse frecce che indicano la strada.Una donna, probabilmente sulla cinquantina, mi sorride dall'altra parte del vetro non appena mi vede.
«salve» la saluto, mentre tiro fuori dalla tasca dei miei jeans un foglietto verde.
Prende il pezzo di carta, lo osserva attentamente, dopodiché sparisce dietro una porta sulla destra.Ne approfitto per guardarmi intorno: le mura color bianco brillantinato sono decorate da vari quadri di ballerini o musicisti, con qualche dedica scritta sopra.
Sulla sinistra della stanza c'è un corridoio e si intravedono alcune porte in vetro, tra cui quella del dirigente.«tieni questa è la chiave, e questo è il foglio con i vari orari della biblioteca e della mensa» mi porge una chiave e mi sorride nuovamente «il foglio con gli orari delle tue lezioni è già stato sistemato nel tuo dormitorio» recupero la lista, le chiavi e mi dirigo verso le stanze.
Stanza 113. Ci sono persone dappertutto, sicuramente per il mio stesso motivo. Dopo qualche minuto di ricerca trovo la camera.
Infilo la chiave, faccio per girarla, ma mi accorgo che è già aperta. Non appena entro un odore di lavanda mi invade le narici.
«oh ciao!» una ragazza dai capelli neri mi accoglie con un abbraccio «scusa» si sposta da me e mi porge la mano «io sono Kyung» e mi sorride dolcemente.
«piacere, Yoora» ricambio la stretta.
«spero non ti dispiaccia se ho profumato un po' la stanza» dice per poi tornare a disfare le valigie.
«no tranquilla» poso la mia valigia sul letto e comincio a sistemare gli indumenti negli appositi cassetti.
«che corsi frequenterai?» mi chiede dopo qualche minuto di silenzio.
«canto, tu invece?» prendo il caricatore e lo attacco alla corrente per ricaricare il mio cellulare. Lo usato per tutto il viaggio e ora ha la batteria al 5%.«danza» si siede sul suo letto e mi guarda «stasera vieni alla festa di inizio anno?»
L'anno è appena iniziato e fanno già una festa, che cosa insolita.
«non lo so, vole-» mi interrompe subito «ti prego, vieni con me altrimenti sono sola» mi prega facendo pure il gesto con le mani.
«va bene» non sono tanto convinta, ma non voglio essere l'unica a non presentarsi, e vorrei fare conoscenza, magari con gente del mio corso.
«grazie grazie!» saltella in giro per la stanza, applaudendo contenta.
Che strana ragazza...Mi avvicino alla scrivania e leggo gli orari dei miei corsi. Noto subito che il mio primo corso si terrà domani mattina in una delle aule del secondo edificio:
> canto moderno, dalle 9 alle 10.Non vedo l'ora di domani mattina, potrò finalmente iniziare il percorso di studio che desideravo fare dalle elementari.
Non posso fallire o rinunciare, ho fatto di tutto per arrivare fino a qui, e niente o nessuno mi fermerà.Saluto la mia compagna di stanza e vado a farmi un giro per esplorare un po' il nuovo ambiente.
Non appena giro l'angolo sbatto contro qualcosa. Alzo la testa e mi rendo conto che sono andata addosso a qualcuno, e non qualcosa.
«stai attenta a dove cammini» mi rivolge uno sguardo agghiacciante e riprende a camminare.
Molto simpatico eh.«mi scuso per lui» un ragazzo alto e dai capelli castani si avvicina a me «non è sempre gentile con le ragazze» si gratta la nuca e mi sorride imbarazzato.
«ho notato» speriamo non sia davvero così con tutte «e dimmi cosa ci fa una ragazza nel corridoio dei dormitori dei ragazzi?» mi chiede divertito.
Alzo lo sguardo e noto solo ora la scritta 'boy's dormitory'. Bene, neanche un giorno che sono qui e già stavo combinando un guaio.«ehm...io stavo solo facendo un giro» arrossisco per l'imbarazzo della situazione «non conosco bene l'edificio»
Mi osserva ancora sorridente «se vuoi posso mostrartela, tanto non ho niente da fare» mi propone guardandomi negli occhi «comunque mi chiamo Taehyung» inizia a camminare e io lo seguo «ma chiamami Tae» mette le mani nelle tasche dei suoi jeans neri.«io sono Yoora» dopo aver sentito il mio nome si ferma e mi guarda «hai un bellissimo nome» e riprende a camminare.
Mi domando come un ragazzo gentile come lui possa essere amico di uno come quello di prima. Ed è anche carino;
«qua c'è la biblioteca» indica una portone a sinistra, vetrato e contornato in legno «e a destra si trova la mensa» dice fermandosi davanti ad un'altra porta.
«il cibo non è dei migliori, ma è mangiabile» comincia a ridere e mi aggiungo pure io.
Ci dirigiamo verso il giardino.
«sai non ti ho mai vista, sei nuova?» mi chiede mentre passeggiamo all'aria aperta.
«si, domani inizio il primo anno di canto» alzo lo sguardo verso il cielo, è limpido, nemmeno una nuvola.
«anch'io faccio canto, ma inizio il secondo anno» afferma entusiasmato.
«e da dove vieni?» si volta verso di me.
«dall'America» abbasso lo sguardo.Ripenso a casa mia, a mio zio, a mio fratello.
Alla mia migliore amica Kristal, e a Zoe, il mio Labrador preferito. A tutti ricordi, e a tutti i casini che ho combinato in diciassette anni di vita.«e ti manca l'America?»
Sospiro e rispondo sinceramente.
«si, mi manca terribilmente»
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𝐘𝐎𝐔𝐍𝐆 𝐅𝐎𝐑𝐄𝐕𝐄𝐑 - 𝐊. 𝐓𝐡
Fanfiction[𝐼𝑁 𝑅𝐸𝑉𝐼𝑆𝐼𝑂𝑁𝐸] "Essere qui con te in questo momento mi rende così felice," "e mi renderebbe ancora più felice passare tutti gli altri giorni con te." - - - - Non è perfetto. Nemmeno tu lo sei, e voi due non sarete mai perfetti. Ma se r...