𝐘𝐎𝐔𝐍𝐆 𝐅𝐎𝐑𝐄𝐕𝐄𝐑 - 𝐊. 𝐓𝐡

29.

«ah-» un lamento esce dalle mie labbra non appena assumo coscienza.

Mi passo una mano sulla testa dolorante e metto a fuoco quello che mi trovo davanti.

Jungkook e Baekhyun sono intenti a discutere, non riesco a sentire quello che dicono, ma sembrano arrabbiati l'uno con l'altro.

«basta io me ne vado!» esclama il più piccolo, alzando le braccia al cielo ed incamminandosi verso la porta.

«se te ne vai ora non avrai nessuna ricompensa» lo minaccia quell'altro, che nel frattempo aveva ordinato ai due ragazzi fuori dalla porta di entrare e di chiudere il portone alle loro spalle.

«dobbiamo andarcene, slegateli e portateli fuori dal retro» sussurra, come se non volesse farsi sentire da altre persone.

«non me ne frega niente della ricompensa» si gira quell'altro, con una mano sul pomello della porta di ferro «io ti avevo chiaramente detto che non volevo essere coinvolto illegalmente»

Si rigira verso la porta ma prima che possa girare il pomello, la porta si apre rivelando degli uomini in uniforme.

«fermi tutti!» grida uno, puntando la pistola contro Jungkook «alzate le mani e non muovetevi!» continua spostandosi per fare entrare altri uomini.

Li guardo confusa, realizzando solo qualche secondo dopo che si trattava della polizia che probabilmente Jimin aveva chiamato.

Guardo Taehyung e gli sorrido, prima di voltarmi verso Jungkook e notare che stava fulminando e maledicendo con lo sguardo il suo complice Baekhyun.

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«meno male che hai chiamato, non sapevamo più dove cercarvi» spiega Jimin sorridendomi ed andando da Taehyung per assicurarsi che stesse bene.

Sorrido vedendo i due abbracciarsi e mi volto sentendo una voce femminile chiamarmi.
«Yoora!» Iseul mi corre incontro e mi stringe a sè, impedendomi di respirare correttamente.

«non respiro» le dico e lei si stacca velocemente, mettendomi le mani sulle spalle e guardandomi negli occhi.

«non sai quanto eravamo preoccupati per voi» sospira e mi abbraccia di nuovo ma più piano.

«abbiamo dovuto spiegare tutto agli altri, e non appena Namjoon ha sentito che dicevi 'stanza buia' ha capito che si trattava dei sotterranei della scuola» spiega velocemente sedendosi accanto a me sul marciapiede.

«come stai?» chiede subito dopo, visibilmente preoccupata per le mie condizioni.

Le sorrido «io sto bene, quello che era nelle condizioni peggiori è Taehyung, ma ora lo stanno medicando» indico l'ambulanza parcheggiata dall'altra parte della strada.

Annuisce e mi sorride. In lontananza vedo arrivare Kyung e Haneul che non appena si avvicinano mi chiedono subito come sto e domande simili.

Dopo aver spiegato brevemente tutta la vicenda e ciò che è successo nelle ultime ore, mi scuso e mi alzo per andare a controllare come sta Taehyung.

Lo trovo seduto affianco all'ambulanza con una fascia intorno al braccio e varie medicazioni qua e là, tra cui un cerotto sul suo zigomo.

«Tae» gli sorrido dolcemente e mi siedo accanto a lui, appoggiando lievemente la mia testa sulla sua spalla.

Con la mano sana mi accarezza la guancia e la posa sulla mia coscia, voltandosi per guardarmi meglio.

«come ti senti?» gli chiedo osservando meglio tutte le ferite ricoperte.

«bene, devo solo tenere la fascia per un po'» scrolla le spalle e mi sorride.

«porteranno anche Jungkook in prigione?» chiedo guardando la macchina della polizia mentre faceva sedere il ragazzo da me nominato nei sedili posteriori.

«non ne sono sicuro» dice il ragazzo al mio fianco sospirando «ma sicuramente gli faranno pagare una bella multa» ridacchia.

«ciò vuol dire che possiamo tranquillamente stare insieme?» chiedo alzando un sopracciglio e guardandolo negli occhi.

«possiamo tranquillamente fare tutto quello che fanno due fidanzati» dice con un sorriso malizioso stampato sulle labbra.

«Taehyung!» gli tiro un colpetto sulla spalla, fulminandolo con lo sguardo.

«ah-» si lamenta, facendo finta di essere stato colpito nel punto in cui gli faceva male.
Mette su il broncio e inclina la testa di lato.

Scoppio a ridere e mi avvicino lentamente, posando le mie labbra sulle sue e baciandolo delicatamente.

«Ti amo» dico sorridendo sulle sue labbra, e accarezzandogli la guancia.

«Ti amo anch'io»

FINE

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Hey!
Salve a tutti i miei cari lettori, e grazie per aver seguito la storia fino alla fine, mi fa piacere vedere che in tanti l'hanno letta e sopratutto apprezzata!