|Capitolo 8|

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"L'attrazione fisica tra due persone è solo la scintilla,
ma è la sintonia mentale a far divampare l'incendio"

<< Kel puoi occupartene tu per favore? >> mi urla Isa esasperata per poi indicarmi un gruppo di ragazze che non fanno altro che chiedere in continuazione i nuovi libri d'amore più gettonati.

Sorrido all'espressione spazientita della mia amica prima di annuire in sua direzione, ricevendo così un sorriso grato da parte sua.

Dopo aver lasciato il vicolo ieri, sono tornata a casa con un sorriso stampato in faccia. Inutile dire la preoccupazione di mia madre, che mi guardava neanche fossi posseduta.

Ero fiera di me stessa per aver tenuto testa a Mr. Mistero e, come una ragazzina in preda agli ormoni, non ho fatto altro che pensare al suo ipotetico nome per tutta la notte e alla sua storia.

L'indomani mattina eccomi qui nel negozio di libri della signora Purples, che mi ha assunta definitivamente a tempo pieno.

Mi dirigo verso il settore "romanzi" per sistemare i nuovi arrivi, per poi andare dritta alla sezione "adult".

Per chi non sapesse, qui la signora Purples detiene tutti quei libri non esattamente adatti ai minori di 18 anni, e sinceramente potete immaginare il mio imbarazzo ogni qualvolta qualcuno acquista un libro del genere per poi flirtare spudoratamente alla cassa elogiandone il contenuto.

Le proposte che mi hanno fatto sono sicuramente più degli stati presenti negli Stati Uniti d'America, lascio a voi quindi l'immaginazione.

Mi chino per raccogliere un libro caduto sul pavimento per poi trasalire non appena due mani si posano sui miei fianchi.

Mi raddrizzo di colpo per poi girarmi verso lo scocciatore per evidenziarne la maleducazione, ma le parole muoiono in gola non appena noto quegli occhi color giada fissi nei miei e quel sorriso sciogli-gambe stampato sul volto.

<< Ti facevo una ragazza innocente hoola, vuoi vedere che invece sei più esperta di quanto pensassi in queste pratica >> dice indicando il settore in cui ci troviamo.

Arrossisco di botto, mentre per la prima volta distolgo lo sguardo, guardando qualunque cosa tranne lui.

<< Io emh.... la-lavoro... >> balbetto insicura, completamente presa alla sprovvista dalla situazione.

Non mi sarei mai aspettata di trovarlo certamente in un negozio di libri, per di più lo stesso in cui lavoro io.

Ditemi, non vi sembra per caso una punizione divina questa?

Continua a squadrarmi per poi mordersi il labbro inferiore, facendomi arrossire sempre di più.

Ho sempre odiato essere fissata, mi ha sempre messa in imbarazzo e provocato un milione di paranoie riguardanti il mio aspetto.

Capelli in disordine? Sporca di cioccolato? Borse sotto agli occhi? Lividi o altro?

Non sono la ragazza che solitamente si fa scrupoli di quello che pensa la gente, ma se mi ritrovo addosso uno sguardo di tale intensità non posso deviate la mente dal percorso verso quelle domande.

<< Adoro le ragazze che arrossiscono, sai hoola? Se ne vedono poche in giro >> sussurra a bassa voce provocando brividi in tutto il mio corpo.

<< Io emh... ti serve qualcosa? >> rispondo cercando di allontanare il più possibile questa conversazione.

Mi guarda con le sopracciglia inarcate, simbolo di confusione, e allora mi correggo.

<< Hai bisogno di qualche libro? Non vedo cosa tu possa volere se non questo in un negozio di libri >>.

Assimila le mie parole per poi accennare una breve risata che colpisce direttamente il mio cuore già con il battito accelerato.

<< No, Kelshea, non sono qui per i libri, a meno che tu non voglia leggermene qualcuno >> ammicca al settore "adult" ed il mio respiro si smorza.

<< E allora perché sei qui? >> sussurro ancora, un po' intimidita dalla sua imponenza.

Accidenti se è bello quando sorride. Potrei restare a fissarlo per ore ed ore.

<< Voglio portarti in un posto domani mattina >> risponde con sicurezza, per poi trapassarmi con il suo sguardo.

Sta scherzando? Non possiamo, neanche lo conosco.

Ma perché il desiderio di accettare è così irrefrenabile?

<< Non possiamo, insomma, non ci conosciamo e... >>

<< Credo, anzi so per certo che tu sia la persona che mi conosca di più in questi ultimi tempi hoola, non conoscere il nome di qualcuno, non vuol dire non conoscerlo. Comunque se ti può tranquillizzare.... Aaron. Ora non hai scuse. >>

Si avvicina al mio orecchio, sfiorandomi con quella labbra morbide e carnose che mi piacerebbe poter baciare per ore e....

No!

Scaccio il pensiero e cerco di ignorare i battiti accelerati, il respiro affannato e i brividi protagonisti del mio essere in questo momento.

<< Domani alle 9 am ti passo a prendere dal tuo albergo, hoola, e per tutto il giorno, sarai mia. >> sussurra marcando l'ultima parola con fare possessivo, per poi allontanarsi, con il suo solito ghigno stampato in volto.

Cerco di ribattere, ma mi rivolge uno sguardo di avvertimento per poi riavvicinarsi a me lentamente.

Poggia le mani sulla mia schiena per poi scendere fino al sedere, e proprio quando, in un momento di lucidità, sto per spingerlo via, mi rendo conto delle sue intenzioni.

Digita in fretta qualcosa con il mio cellulare, quello che suppongo sia il suo numero, per poi avvertire un suono proveniente dalla sua tasca.

Si è inviato un messaggio, ora ha il mio numero.

<< Non vorrei salire e crearti problemi bambina, ci vediamo >> dice compiendo alcuni passi indietro fino all'uscita, sempre guardandomi.

<< Cosa ti fa pensare che verrò? >> rispondo in un impeto di coraggio.

<< Non vuoi delle risposte? >>

Bastardo.

Mi sorride un ultima volta, prima di sparire dalla mia visuale.

Le emozioni si calmano, e approfitto del momento per ritrovare la calma, per poi ripercorrere passo dopo passo quello che è appena accaduto.

Sarà venuto qui per me? La piccola speranza dietro a quella domanda fa nascere sul mio viso un sorriso da ebete.

Aaron.

È dannatamente bravo ad utilizzare la curiosità contro di me. Sa che ci sarò. L'ho letto in quegli occhi che, per un momento, mi sono sembrati meno freddi e più espressivi.

E mentre sto camminando per gli scaffali, una consapevolezza che si impossessa della mia mente mi fa bloccare di scatto.

Come accidenti fa a sapere dove "abito"? E che soprattutto alloggio in un albergo?

Ma soprattutto, perché non riesco a stare lontana da questo ragazzo che oltre a mettere alla prova la mia pazienza, istiga la mia curiosità e i miei spiriti bollenti?





Spoiler (capitolo 9):

<< Ti piacciono i marmocchi, Kelshea? >>

Il modo in cui pronuncia il mio nome, accarezzando il suono, fa correre i brividi lungo la schiena, il mio cervello azzera tutti i pensieri, e il fatto che sia così vicino da fa scontrare la mia schiena contro il suo petto mentre sussurra all'orecchio questa frase, di certo, non aiuta per niente.

Bye <3

Be fast {-DoNotFallInLove-}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora